“Malpensa, Italia” è (in tutto) il contrario di AnnoZero
In un periodo storico dove la popolazione italiana tutta vorrebbe vedere i politici lavorare alacremente invece di andare a mostrarci la loro sopraffina arte della sovrapposizione vocale in tv, ecco nato ieri come un pomodoro in un campo di pomodori “Malpensa, Italia” sotto la conduzione del già noto ex direttore de La Padania e attuale
In un periodo storico dove la popolazione italiana tutta vorrebbe vedere i politici lavorare alacremente invece di andare a mostrarci la loro sopraffina arte della sovrapposizione vocale in tv, ecco nato ieri come un pomodoro in un campo di pomodori “Malpensa, Italia” sotto la conduzione del già noto ex direttore de La Padania e attuale vicedirettore di Libero Gianluigi Paragone, colui il quale non appena lo vediamo inquadrato nel qualsivoglia salotto catodico già si sente da lontano odore acre di veleno. Un pungente bastian contrario, oggi nella veste di moderatore. Paradossale, no?
Infatti calma i suoi bollenti spiriti ma quello che si vede (e non quello che si sente, attenzione) assomiglia tanto al vecchio spot del salotto costruito ad hoc per la promozione del famoso vino da tavola economico: “il successo di Tavernello invita a riflettere”, diceva il messaggio pubblicitario in chiusura. Bello studio, efficace l’idea, basta. Il problema è che quando leggi (fonte La Stampa) tutte le numerose perplessità sul possibile valore strumentale della trasmissione (“Malpensa Italia ha tutta l’aria di voler essere il megafono della Lega: un altro spazio per celebrare il centrodestra”, ha dichiarato il giornalista Enrico Deaglio), sei costretto a riflettere due volte prima di sembrare fazioso e prevenuto. Qui essere di destra o di sinistra non conta nulla, è il prodotto in sé che si mette in discussione.
In questo talk nulla riesce a spiccare, interessare, chiarire. Niente di alternativo rispetto a quello che Alessandra Celentano crea nei suoi temi di dissertazione sulla qualità degli alunni nel corso degli anni. Repliche orali del solito concetto fino allo sfinimento con il nulla dentro. A destra e a sinistra.
Il punto peggiore è quando parte il servizio alla “Lucignolo” maniera, dove si mostrano i giovani che della crisi economica ne hanno sentito parlare solo in tv, che spendono anche 70 euro per un sabato sera in discoteca e che spaccano una macchina per ampliare gli orizzonti del loro divertimento mentre una ragazzina (forse) appena maggiorenne prende le tette coperte da un top e le rotola di fronte alla telecamera. Il dipinto di una realtà da contrapporre al messaggio del Papa sulla dovere di riscoperta dei valori solidali e comunitari. Il cerchio è stato chiuso.
“Malpensa, Italia” è una riproduzione perfetta di un aeroporto nei giorni di sciopero. Gli aerei rimangono a terra, si guarda per quasi due ore un cartellone elettronico che non deve dirci nulla e si aspetta un volo migliore. Oppure si decide su due piedi di andare in giro con i mezzi propri, che forse è pure meglio.