La Sicilia resta protagonista della fiction di Raiuno: ecco Màkari, tra giallo, sentimento e melò
La nuova produzione Palomar si avvale ancora una volta dei paesaggi siciliani, ma anche di una sigla d’eccezione…
Fonte: Floriana Di Carlo
Finito (?) Montalbano, Raiuno non lascia la Sicilia, che torna prepotentemente protagonista di una nuova serie, anch’essa prodotta da Palomar e tratta da una saga letteraria. E’ Màkari, quattro puntate in onda dal 15 marzo 2021, la nuova sfida di Carlo Degli Esposti.
Il produttore, durante la conferenza stampa di presentazione della fiction, ha ammesso il suo forte legame con la Sicilia: dopo Vigata, la Palomar farà quindi conoscere al grande pubblico un’altra bellezza siciliana, rappresentata appunto da Màkari, un golfo che si estende lungo i Comuni di Custonaci e San Vito Lo Capo.
E’ qui che Gaetano Savatteri ha ambientato i suoi romanzi, editi da Sellerio Editore e con protagonista il giornalista Saverio Lamanna, nella serie interpretato da Claudio Gioè. “Saverio è un investigatore”, ha spiegato l’attore, “ma a differenza degli altri lavori a cui ho preso parte la sua è un’indagine socio-culturale ma anche su se stesso”.
Lamanna torna nella sua terra d’origine dopo che un passo falso gli fa perdere il prestigioso lavoro di portavoce del sottosegretario al Ministero dell’Interno. In Sicilia, appesantito dalla disfatta, cerca di fare pace con il proprio passato ed il suo territorio natale, riscoprendosi come scrittore. Una scrittore con il pallino delle indagini, tanto da diventare estremamente curioso e da ficcare il naso nei vari casi che gli si proporranno.
Tramite questo personaggio, ha aggiunto Gioè, la serie cerca di portare in tv una Sicilia più moderna e libera dagli stereotipi:
“Nella sua Sicilia Saverio cerca di riscoprire quali sono le particolarità della cultura siciliana che sono causa di ritardi, di un progresso che stenta ad arrivare. Il suo ruolo è di fustigatore: Savatteri ha raccontato una Sicilia contemporanea che cerca di affrancarsi dai luoghi comuni e che cerca di allontanarsi dagli stereotipi, cercando un proprio riscatto e futuro. Soffre quindi di tutto ciò che impedisce alla Sicilia di riscattarsi, e trova i suoi colpevoli”.
Màkari, però, non sarà solo giallo: “Saverio è un personaggio ironico, divertente, pieno di sfaccettature, con una backstory sentimentale anche drammatica”, garantisce l’attore. “In più, con me ha in comune il fatto di essere palermitano, di aver vissuto a Roma e di essere poi tornato in Sicilia”.
Tanta ironia, che proviene direttamente dalle pagine di Savatteri, ma anche sentimento e melò, rappresentato dal rapporto tra il protagonista ed il personaggio di Suleima, interpretato da Ester Pantano. “Suleima è una persona molto intraprendente”, ha raccontato l’attrice, “nutre un grande interesse verso Saverio, che è un elemento nuovo nel suo contesto. Pian piano apro il mio cuore a lui, e da aiutarlo in alcune faccende mi ritrovo ad indagare, ma senza voler diventare un’investigatrice”.
Il “triangolo psicologico” (come è stato definito dallo stesso Savatteri) si chiude con la figura di Peppe Piccionello, che diventa una vera e propria spalla per Saverio ed a cui dà volto Domenico Centamore. “Piccionello è irresistibile”, garantisce il suo interprete. “E’ la sicilianità, il rapporto del siciliano con l’amicizia, la parentela… E’ l’opposto di Saverio, che non apprezza tutto della Sicilia. Ma Piccionello è moderno: ha un look che lo rende libero dai pregiudizi, e questa è una cosa che mi affascina. In Sicilia essere liberi è una vittoria”.
Il cast include anche Tuccio Musumeci nei panni del padre di Saverio, un professore universitario che ha sacrificato la carriera per stare con la famiglia e che “ha riversato tutto il bene verso il figlio, con cui è stato un po’ ‘camurriuso’, ma lo ha amato tanto”. Presenti anche Antonella Attili (Marilù), Sergio Vespertino (il Maresciallo Guareschi) e Filippo Luna (il Vicequestore Randone).
Una nuova sfida, insomma, per Leonardo Bruni, Salvatore De Mola e Leonardo Marini, storici sceneggiatori di Montalbano a cui si aggiunge la new entry Attilio Caselli: “Quello che ci ha conquistato, superata l’incertezza di fare dei gialli siciliani, è stata la pagina di Gaetano”, ha confidato Bruni a nome degli sceneggiatori. “Ha scritto qualcosa di nuovo, con uno humor inglese, momenti paradossali e schermaglie verbali brillanti a cui per noi sceneggiatori è stato difficile rinunciare. Rispetto a Montalbano c’è più commedia e spazio per i personaggi secondari. E’ stato un lavoro molto piacevole”.
E di sfida si può parlare anche per Michele Soavi, che della serie è il regista. Non solo per il protocollo anti-Covid che il set ha dovuto rispettare (la serie è stata girata nell’estate scorsa con la presenza di una covid manager e due tamponi a settimana per tutti i lavoratori presenti), ma anche per quello che lui ha definito “un salto in un genere nuovo, dal momento che oltre il giallo c’è anche la commedia ed il melò, con punte di grottesco”.
In apertura di conferenza, la direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati ha garantito che “non faremo fatica ad affezionarci al protagonista: ci darà numerosi elementi per poterci fidelizzare”, complici i paesaggi siciliani che per Savatteri vogliono essere “un augurio che già nella prossima estate ci si possa andare”.
Infine, una curiosità: la sigla (potete sentirla nel promo in alto) è stata scritta da Ignazio Boschetto de Il Volo e cantata da lui con gli altri due componenti del trio, Piero Barone e Gianluca Ginoble. “E’ una Sicilia raccontata da un 25enne che l’ha vissuta attraverso i racconti e le immagini che vivo ogni estate, a San Vito Lo Capo”, ha raccontato Boschetto. “E’ un brano attaccato alle tradizioni”, e che contestualmente all’uscita della fiction sarà disponibile su tutte le piattaforme.