Aneddoti e ricordi del Mundial 82. La ‘reunion’ va in scena dalla Gialappa’s (Video)
A Mai dire Mondiali va in scena la rimpatriata degli eroi del Mundial 82. A Collovati e Graziani si aggiungono Rossi e Cabrini. Aneddoti e ricordi. Raramente era accaduto in un contesto così leggero e scherzoso
Una rimpatriata durata meno di mezz’ora, capace però di lasciare il segno. A Mai dire Mondiali è andata in scena la reunion di quattro degli eroi del ‘Mundial 82’, vinto dagli azzurri di Enzo Bearzot.
A Ciccio Graziani e Fulvio Collovati, ospiti fissi nel salotto della Gialappa’s Band, lunedì sera si sono aggiunti in serie Paolo Rossi ed Antonio Cabrini. Complice la successiva partecipazione a Tiki Taka Russia, i due si sono trattenuti negli studi di Mediaset Extra per seguire in diretta Iran-Portogallo e Marocco-Spagna.
Ma è stata anche e soprattutto l’occasione per rivivere la magica avventura di trentasei anni fa. Un flash back che raramente aveva visto i protagonisti dell’impresa ricordare i momenti di quella spedizione immersi in un contesto così leggero e scherzoso.
Ecco allora il primo aneddoto di Graziani, che nella semifinale contro la Polonia venne sostituito per infortunio da Altobelli. Un cambio che in realtà che non si sarebbe dovuto effettuare, perché l’ex attaccante giallorosso aveva ‘studiato’ tutto a tavolino per prendere un po’ di tempo e far respirare la squadra. Tuttavia, appena rialzò lo sguardo, si accorse che ‘Spillo’ era già subentrato al suo posto.
Per vedere l’esplosione di Rossi si dovette attendere invece il match con il Brasile. Prima di quel momento ‘Pablito’ era considerato una sorta di corpo estraneo. “Durante gli allenamenti si facevano le squadre e non lo voleva nessuno – ha scherzato Graziani – il ‘barone’ (Causio, ndr) diceva sempre: no, non ci si può giocare! E io rispondevo: dai, bisogna dargli fiducia a ‘sto ragazzo”.
E sempre Rossi fu al centro dell’ultimo episodio raccontato, relativo al rigore sbagliato da Cabrini nella finalissima con la Germania:
“Io ero secondo rigorista, il primo era Antognoni, ma si era infortunato. Stavo prendendo la rincorsa. Paolo mi passò dietro domandandomi: te la senti?”.
Se il quartetto si è diviso dopo pochi minuti, per Graziani e Collovati la vicinanza proseguirà fino al termine della competizione. L’accoppiata sta riscuotendo grandi apprezzamenti, grazie soprattutto ai rispettivi caratteri- vivace esuberante il primo, inflessibile e permaloso il secondo – decisamente agli antipodi. Una reazione chimica che è tra gli ingredienti del successo di questa edizione.