Madre, aiutami – Pamela Saino a Tvblog: “Per suor Maria ci sarà un epilogo tragico. È il personaggio più bello che ho interpretato”
L’attrice, che nella fiction ha un ruolo di primo piano, racconta questa esperienza a Tvblog.
Domani sera andrà in onda la quarta e ultima puntata della fiction con Virna Lisi Madre, aiutami. La storia è incentrata sulla misteriosa scomparsa di suor Maria, che si scopre poi essere incinta dopo una violenza subita mentre si trova in una missione in Congo. La giovane suora viene riportata in Italia e tenuta segregata, forse ad opera dello stesso Vaticano, ma il fratello di lei e la madre superiora del convento, suor Germana, nella penultima puntata sono sul punto di ritrovarla. Ad interpretare suor Maria un volto noto di Raiuno, Pamela Saino, molto amata dal pubblico televisivo per la sua interpretazione di Patrizia Cecchini in Don Matteo, fino all’ottava stagione. Quest’anno Pamela non fa più parte del cast, perché il suo personaggio è stato fatto morire per esigenze di un cambio di rotta delle linee narrative, ma i suoi fan – e quelli della serie televisiva – non hanno preso per niente bene la sua uscita di scena. Ancora oggi sui social network è possibile leggere la delusione di moltissimi telespettatori e attestazioni di stima e affetto per la giovane attrice. Di questo e di tanto altro abbiamo chiacchierato con la Saino, che in Madre, aiutami ha un ruolo drammatico e toccante.
In Madre, aiutami hai avuto un ruolo drammatico molto impegnativo, certamente anche dal punto di vista psicologico. Come hai affrontato questo impegno?.
Quando ho letto per la prima volta le scene che mi sono state inviate per partecipare al provino ho provato una forte emozione. Mi sono follemente innamorata del personaggio di Suor Maria sin dalle prime letture. Non vedevo l’ora d’interpretare un personaggio cosi bello, delicato ma forte, e con un vissuto cosi complesso. Mi sono detta tra me e me “Questo ruolo deve esere mio!” (ride, ndr), e cosi è stato. Ho una predilezione per i ruoli drammatici e ho affrontato questo impegno con grande energia, entusiasmo e , ovviamente, tanto studio.
Dalle anticipazioni sull’ultima puntata, sappiamo che Maria verrà liberata da suor Germana e da suo fratello, ma morirà dando alla luce il bambino che aspetta. Che ricordo conservi di quella scena?
Abbiamo impiegato più di due giorni di durissimo lavoro per girare la sequenza di scene dal travaglio al parto e ho un ricordo meraviglioso di quelle ore. Innanzitutto, non avendo figli e non avendo mai girato una scena di questo tipo, mi sono acculturata sull’argomento. La mia migliore amica era in procinto di partorire e, poverina, l’ho tartassata di domande sia prima che dopo il lieto evento! (ride,ndr). Inoltre il web è pieno di video caricati da neogenitori vogliosi di condividere il momento del parto con il mondo di internet. Quale scuola migliore della realtà?
Però, quello di Suor Maria, non sarà propriamente un parto ordinario e ovviamente, insieme al regista, abbiamo dovuto fare delle scelte d’interpretazione per poter portare il personaggio al suo tragico finale. È stato proprio Gianni Lepre il magistrale direttore d’orchestra che in quella piccola cella ha accompagnato me, i miei colleghi, e la troupe a girare questa scena così delicata.
Nella fiction non sono mancate altre scene cariche di pathos. Ce n’è una in cui hai particolarmente ‘sofferto’, che ti ha coinvolto più di altre?
Una delle scene che mi ha scosso di più è stata quella in cui Maria, ormai senza più il velo, confessa a Suor Vera la violenza subita. Mi ha colpito molto la forza e la grinta di questo personaggio che, nonostante l’abuso e le crudeltà a cui ha assistito, riesce a mantenere la sua fede ed il suo spirito puri ed inviolati, continuando a combattere per cercare la verità.
Possiamo dire che Madre, aiutami è stata una fiction coraggiosa, che ha dato una rappresentazione della Chiesa e del Vaticano diversa da quella che solitamente viene fornita dalla tv generalista. Credi che anche per questo sia stata premiata dagli ascolti?
Sicuramente questa non convenzionale rappresentazione ha segnato un cambiamento ma, nonostante il pubblico ami le novità, non credo sia questa la carta vincente di questa miniserie. La qualità del prodotto, la trama fitta d’intrecci e di colpi di scena, la grande Virna Lisi che rende vivo e reale ogni personaggio che interpreta, il regista e le maestranze che hanno fatto un ottimo lavoro, le belle location e le musiche coinvolgenti, questi sono solo alcuni punti del lungo elenco dei tanti fattori che decretano un prodotto di successo.
Hai nominato Virna Lisi. Non capita tutti i giorni di lavorare con una grande artista come lei. Quale sarà il ricordo e l’insegnamento che porterai con te di questa esperienza?
Virna Lisi è da sempre stata un punto di riferimento per me. Un esempio di bravura, bellezza, stile ed eleganza ineguagliabili. Appurare dal vivo quanto fosse anche gentile, solare e professionale non ha fatto altro che accrescere la mia ammirazione nei suoi confronti.
Dopo tanti anni, questo è il primo anno che manchi da Don Matteo. Ti ha meravigliato l’affetto del pubblico della fiction, che continua ancora ora – in rete ma non solo – a protestare per la tua assenza?
Meravigliata? Sono semplicemente sconvolta! Potrei riempire tutta la canonica di Don Matteo e tutta la caserma dei carabinieri con le migliaia di e-mail che ho ricevuto. Sono davvero orgogliosa e onorata di avere cosi tante persone straordinarie che stimano il mio lavoro e apprezzano i miei personaggi. Per un attore l’affetto del pubblico è il più grande trionfo.
Quale è il personaggio, televisivo o cinematografico, che hai interpretato a cui sei più legata?
Sembra banale dirlo in questa intervista, ma Suor Maria ha sicuramente lasciato un segno nella mia carriera d’attrice.
Ho amato molto anche il personaggio interpretato nella miniserie “Puccini”, Doria Manfredi, diretta da Giorgio Capitani, con Alessio Boni.
Cosa ti auguri, ora, per il tuo futuro artistico?
In primis mi auguro che l’Italia esca presto da questo periodo di profonda crisi che sta danneggiando tutti i settori, quello dello spettacolo incluso. Spero che si possa presto tornare a produrre più di prima, ad osare con storie innovative, a girare prodotti d’invidiabile qualità, ad essere esempio per il resto del mondo come lo sono stati i grandi attori e registi del passato italiano. Io nel mio piccolo continuerò a studiare per migliorare, continuando a dare il massimo in ogni cosa che faccio.
Pamela Saino è suor Maria in Madre, aiutami