Maccio Capatonda tra Gialappa e una nuova serie tv: “Sarà antologica, tipo Black Mirror”
In autunno potrebbe unirsi alla Gialappa’s Band per un nuovo programma su Italia 1: “Mi piacerebbe tornare a lavorare con loro”.
Un Black Mirror in salsa Maccio Capatonda? Marcello Macchia sta scrivendo una nuova serie tv antologica, ancora senza collocazione. “Penso a un formato stile The Generi, di 25′-30′ minuti ciascuno, buono per la commedia. Ma sto pensando a una serie antologica, una cosa tipo Black Mirror, ma per ora è ancora senza collocazione”, insomma in cerca di una rete. Nel frattempo, ospite al Giffoni 2018, Capatonda si lascia scappare un possibile ritorno in tv con la Gialappa’s Band: slittato dallo scorso aprile al prossimo novembre, il programma potrebbe avvalersi proprio della sua presenza. “Non è ancora certo – precisa – ma mi piacerebbe tornare a lavorare con loro: sono dei gran talenti ed è con loro che la mia comicità è cresciuta e migliorata”.
Tv, quindi, non solo su Sky. Per tornare sul tema delle collocazioni, si è detto contentissimo di quella di The Generi: “Sono onorato di far parte del palinsesto Sky, ricco di contenuti di qualità. Onestamente pensavo di non essere neanche all’altezza di entrare nella programmazione di Sky Atlantic…”.
Si guarda anche al cinema:”Il produttore Marco Berardi mi ha chiesto di scrivere un soggetto e sono in fase di brainstorming”. Prematuro quindi parlare di un soggetto, anche se qualche idea sembra venir fuori anche guardando al mondo politico, cui pure dice di non essere interessato. “Io sono uno da divano e tv, drogato di serie, i programmi che parlano di politica non mi interessano. Anzi devo dire che io la politica non la capisco. Io abolirei le elezioni: dovrebbero governarci persone competenti. Ti fai operare da un medico, non chiedi alla gente chi ti debba operare. In fondo con le elezioni finisci per eleggere un venditore….”. Competenza, quindi, come concetto chiave. Vedremo se lo declinerà nel suo progetto antologico. A proposito di progetti, non gli dispiacerebbe finalmente apparire sui manifesti col proprio nome: “Io sono pronto a farlo, ma in genere preferiscono usare Maccio. Evidentemente hanno paura che Marcello Macchia non lo conosca nessuno”.