Ma come ti vesti!?, edizione numero dodici. Lo storico programma di Real Time tornerà sul canale 31 del digitale terrestre a partire da martedì 2 maggio e i due protagonisti indiscussi del format, Enzo Miccio e Carla Gozzi, non hanno affatto perso l’entusiasmo degli inizi. Quest’anno il format, prodotto dalla società Nopanic, si presenterà agli occhi del pubblico in una maniera rinnovata, pur mantenendo i suoi punti focali.
Anzitutto, Ma come ti vesti!? è cambiato negli aspetti produttivi. Da Roma (dove sono state registrate le ultime due stagioni), la squadra è tornata a Milano in una location del tutto particolare: una scuola. Più precisamente, all’interno dell’istituto ITSOS Albe Steiner, che si occupa di fotografia, cinema e grafica: una zona dell’edificio, in zona Corvetto a Milano, è stata adibita a studio televisivo, con le aule diventate sale mense o camerini. Anche gli stessi alunni dell’istituto hanno potuto vivere un’esperienza incredibile, ottenendo ruoli nella squadra produttiva o diventando spettatori privilegiati. Tvblog, poche settimane fa, ha fatto visita al set.
Cosa cambia rispetto al passato?
“Tantissimo, dentro c’è la storia della società italiana. Diciamo che il nostro makeover scopre anche dei tratti molto personali delle concorrenti. Abbiamo deciso di andare oltre il vestito: vogliamo capire chi sono le nostre ospiti e perché si mettono nelle nostre mani”.
Quasi un lavoro psicologico?
“Beh, sì: non salta fuori in trasmissione, ma senza dubbio c’è nel dietro le quinte”.
Quali sono le novità tecniche?
“Siamo tornati a Milano dopo una trasferta romana durata due anni. La struttura è iconica e non si tocca: il percorso che si fa insieme alla concorrente rimane lo stesso, ma cambia la scelta dei negozi. Abbiamo deciso di spiegare alle nostre concorrenti come all’interno dello stesso negozio si possa fare anche uno shopping esatto”.
Confermati i tre bidoni, ma con tre hashtag particolari. Ce li volete spoilerare?
“Siamo molto social in questa edizione. Il primo bidone è #ancheno, dove finiranno gli abiti che dovranno essere dimenticati. Il secondo bidone è #unfollow, quindi da non seguire come esempio. Il terzo è #epicfail, il disastro assoluto, con il quale partirà una sirena pazzesca”.
Quanta della vostra cattiveria è costruita?
“Con l’età siamo diventati buoni. Sa, i nonni si addolciscono con l’età. Abbiamo la lacrima facile. Forse siamo meno cattivi, ma non meno efficaci”.
Ci saranno dei casi particolarmente disperati?
“Sarà tutta un’edizione di casi disperati. Il casting è pazzesco, andiamo dalla ragazzina giovane giovane alla signora grande con tutte delle criticità e problematiche molto divertenti”.
Il tormentone “ma come ti vesti?” vi si è mai ritorto contro nella vita reale?
“Quotidianamente, delle concorrenti stesse si sono prese questo lusso. Ma è divertente, io (Enzo, ndr) ho sempre avuto un look bordeline che voglio conservare”.
In passato si era parlato di un’edizione vip. C’è mai stata effettivamente questa idea?
“Perché no? Siamo sempre aperti a idee nuove. Beh, senza dubbio molti vip ne avrebbero un gran bisogno”.
In tv sono nati altri spazi nei quali viene fatto il cambio d’abito. Che ne pensate?
“Beh, noi siamo unici e inimitabili. Si copia sempre il meglio e noi siamo molto copiati. Siamo felici di essere qua da 12 anni, inossidabili, e siccome questo è un format che funziona tutt’ora hanno cercato di copiarcelo”.