Luttazzi fuori da Rai2 attacca Freccero, la replica: “Che cattiveria!”
Salta il ritorno in Rai del comico. Ed è polemica
Niente da fare per il ritorno in tv, sulla tv pubblica, di Daniele Luttazzi. Il comico attraverso le pagine di Il Fatto Quotidiano oggi attacca Carlo Freccero, il direttore di Rai2 che aveva annunciato l’intenzione di riportarlo sul piccolo schermo a 18 anni dalla chiusura di Satyricon.
Luttazzi racconta di aver incontrato Freccero e altri dirigenti Rai (e anche della società esterna Ballandi) per la prima volta ad aprile. In questa occasione nasce la richiesta da parte di Freccero di “controllo editoriale” sul programma che sarebbe nato:
Poiché controllare la satira è una forma di censura, propongo una soluzione che salvaguardi il diritto Rai di decidere cosa trasmettere, e il mio diritto costituzionale di fare la satira che voglio: consegnerò la registrazione della puntata il giorno prima della messa in onda, Freccero potrà decidere quali parti tagliare, e al loro posto metterò un riquadro nero con la scritta “materiale satirico giudicato non idoneo alla messa in onda”. Freccero guarda i suoi e sorride: l’ostacolo è rimosso. […] L’incontro finisce. […] Non faccio in tempo ad arrivare a casa, che l’agenzia Agi dà la notizia dell’incontro, con un’intervista
Luttazzi prosegue con il racconto di un secondo incontro, datato maggio scorso. Qui, per farla breve, si affronta anche la questione economica. Il comico dice di aver chiesto il compenso percepito 12 anni fa a La7 (si tratterebbe di 100 mila euro circa a puntata) e di aver ricevuto come risposta dai dirigenti Rai un “non è competenza loro, c’è un ufficio preposto“. Da quel momento in poi, sempre stando alla versione di Luttazzi, nessun nuovo contatto. Due giorni fa le dichiarazioni di Freccero con la conferma dello stop alla trattativa per il comico:
1) “Il poco tempo a disposizione, in 4-5 mesi non si possono fare miracoli”(Miracoli? A maggio già si poteva concludere l’accordo, se davvero avessero voluto);
2) “La richiesta economica eleva ta” (Lo ripeto per i finti tonti: NON C’È STATA ALCUNA TRATTATIVA ECONOMICA CON LA RAI);
3) ”La satira di Luttazzi si basa su potere e sesso, che mi stanno bene,e sulla religione: in questa epoca pre-moderna ho ritenuto che quest’ultimo fosse un tema troppo difficile da affrontare” (Oooh, ecco il vero motivo; e in ogni epoca, anche premoderna, questa si chiama censura).
Quindi l’affondo finale:
In una intervista di qualche settimana fa, Freccero si è divertito a spiegare che, a differenza di Debord, lui usa il situazionismo in favore dello spettacolo, non contro di esso. S’è fatto reazionario. Si professa addirittura sovranista (cioè fascista 2.0, come la Le Pen). Non mi resta che affidare all’icasticità di un gesto l’espressione del mio giudizio in merito. Complimenti a tutti (Non lo dico io, lo dice l’ufficio preposto).
Freccero, interpellato nel merito da Il Fatto Quotidiano, ha replicando parlando di “cattiveria” da parte del comico e dicendo che spiegherà i suoi rapporti con Luttazzi soltanto nel suo prossimo libro.