L’uomo di 450 kg: Briton Keith Martin torna su Real Time
Questa sera in prima serata su Real Time torna il documentario sulla vita di Briton Keith Martin, Guinness World Record per essere stato l’uomo più grasso del mondo
Verrà nuovamente trasmesso questa sera in prima serata su Real Time, canale 31 del digitale terrestre, uno dei docu-reality più discussi di casa Discovery; L’uomo di 450 kg, format interamente dedicato alla vita di Briton Keith Martin e suddiviso in due parti.
Andato in onda per la prima volta in televisione su Real Time il 17 aprile del 2018, L’uomo di 450 kg viene spesso riproposto sulla rete visto il grande interesse da parte del pubblico. Dopo essere stato trasmesso anche lo scorso gennaio 2020, potremo ritrovarlo in replica questa sera, con la messa in onda della sua Parte 1 e Parte 2 in concomitanza, a partire dalle 21.25.
Per chi ancora non dovesse conoscerlo, L’uomo di 450 kg racconta la vera storia di Briton Keith Martin, uomo, appunto, di 450 kg nonché detentore del Guinness World Record come persona più grassa al mondo. Il percorso di Briton Keith Martin, purtroppo, si è concluso tragicamente nel 2014, quando il giovane è deceduto a soli 44 anni a causa di un arresto cardiaco. Ma ecco cosa sappiamo di lui.
Originario di Londra, Briton Keith Martin ha sofferto di problemi alimentari sin da bambino, diventando obeso quando era ancora giovanissimo, e arrivando alla maggiore età con l’abitudine di consumare più di 20,000 calorie al giorno. Come raccontato dallo stesso Briton Keith, la sua droga sono sempre stati i carboidrati, ma anche le merendine e in generale tutti gli snack più zuccherati. Una vera e proprio dipendenza, soprattutto da pizza, dolci e bibite gasate, che lui stesso definiva semplice “comfort food“, ossia cibo spazzatura nel quale in realtà trovare rifugio per sopperire, apparentemente, alle proprie difficoltà.
Oltre a L’uomo di 450 kg, un altro docu-reality si era già occupato di Briton Keith Martin in passato. Prodotto dal network britannico Channel 5, sempre sulla vita di Keith era stato ideato il documentario 70 Stone and Almost Dead che, tradotto letteralmente, significherebbe 445 kg e Quasi Morto, titolo più che particolare che trova spiegazione in quanto accaduto al giovane Martin, all’epoca 42enne, nel 2012. Proprio quell’anno, il ragazzo perse più di 150 chili per sottoporsi ad una operazione chirurgica di bendaggio gastrico, operazione alla quale però decise di rinunciare all’ultimo. Martin, probabilmente per paura, decise personalmente di dimettersi dalla clinica in cui era ricoverato, andando contro il parere dei medici che tuttavia non potevano trattenerlo contro la sua volontà. Di lì a pochi giorni avrebbe dovuto sottoporsi all’operazione chirurgia che avrebbe potuto salvargli la vita, ma la sua decisione di fare ritorno a casa gli costò non poche complicanze e un ulteriore attacco alla sua già precaria salute.
Anche a causa delle sue bassissime difese immunitarie annientate a causa del suo grave e avanzato stato di obesità, Briton Keith finì con l’avere uno choc setticemico, causato da una grave infezione con sepsi. Una volta guarito, decise di far ritorno in clinica per ricominciare un iter che, col tempo, gli avrebbe nuovamente concesso di sottoporsi ad una operazione chirurgica, ma purtroppo la sua salute era ormai seriamente compromessa. Così, fu proprio in clinica che Briton contrasse la polmonite, dalla quale ne uscì con non poche difficoltà nel febbraio del 2014, senza tuttavia riprendersi mai completamente. Il suo cuore cedette qualche settimana dopo, era il 23 marzo 2014.
La famiglia Martin comunicò la notizia ai giornali soltanto a dicembre dello stesso anno, quasi 9 mesi dopo. Nel documentario che vedremo andare in onda stasera, in prima serata su Real Time, verrà raccontata la storia di Briton Keith Martin e l’evoluzione delle sue condizioni cliniche e della sua obesità.