L’ultima frontiera dello spot: Sky lo propone on demand
L’espressione potrebbe risultare abusata, ma in questo caso non lo è certamente. “Non sanno più cosa inventarsi“, ora la pubblicità diventa interattiva e on demand. L’ultima novità in fatto di spot arriva da Sky e non ha precedenti nonostante fra televendite, i minispot durante gli eventi sportivo, l’interruzione nei telefilm da 20 minuti effettivi che
L’espressione potrebbe risultare abusata, ma in questo caso non lo è certamente. “Non sanno più cosa inventarsi“, ora la pubblicità diventa interattiva e on demand. L’ultima novità in fatto di spot arriva da Sky e non ha precedenti nonostante fra televendite, i minispot durante gli eventi sportivo, l’interruzione nei telefilm da 20 minuti effettivi che arrivano a 5 nel caso dei film intorno alle due ore, i canali interamente dedicati allo shopping a distanza, fossimo autorizzati a pensare di aver visto tutto.
I prodotti di Puntoshop, storico operatore della vendita a distanza di prodotti dedicati al “fitness, benessere, salute e bellezza” e già generoso inserzionista delle reti Sky, sono pubblicizzati anche in maniera interattiva in una apposita sezione del menu di tutti gli Skybox installati sulla penisola.
Pubblicità interattiva che sfrutta il software noto agli abbonati di Sky per consentire la visione dei servizi stile Gol Parade o del Meteo con le previsioni nazionali ed internazionali. Dopo aver premuto il classico “tasto verde del telecomando” non si accede però a contenuti “speciali”, bensì agli spot in versione “extended” di alcuni dei prodotti di punta della Puntoshop con tanto di descrizione dettagliata, prezzo e modalità per l’ordine in sovraimpressione.
La novità è salutata con grande favore ed entusiasmo da Fabrizio Piscopo, Direttore Generale di Sky Pubblicità:
Siamo partiti oggi con il canale Puntoshop, ma presto arriveranno anche Volkswagen e Nokia e da gennaio 2008 diventeranno otto. Li «affittiamo» a 100 mila euro al mese e ci impegniamo perché clienti di questa tv interattiva siano, mese dopo mese, di categorie merceologiche sempre diverse. Vogliamo prolungare il tempo di esposizione al messaggio oltre i 30 secondi dello spot classico, veicolare una comunicazione che sia una forma di intrattenimento e far leva sulla curiosità dello spettatore per approfondire la conoscenza del prodotto.
Che Sky accresca il suo peso sul mercato pubblicitario, anche in virtù dei tanti milioni di abbonati (gran parte del famoso “target” che unisce alto reddito ad alto livello d’istruzione), non è certo un peccato per la salute complessiva del sistema radiotelevisivo, ma cosa ci possa essere capace di intrattenere nello spot di un mini-rasoio mandato in onda a ripetizione con la descrizione delle sue straordinarie doti, spot peraltro da andarsi a ricercare con il telecomando, resta un mistero di complessa risuluzione.