Gubitosi: “No al bis di Berlusconi a Porta a Porta. La rai garantirà stesso spazio ad altri leader”
Luigi Gubitosi rifiuta una seconda ospitata di Silvio Berlusconi a Porta a Porta e garantisce lo stesso spazio agli altri leader di partito
Se avete acceso la tv nelle ultime due settimane o poco più di certo vi sarà capitato di imbattervi in Silvio Berlusconi intento a dissertare sulla propria (ri)discesa in campo. Tutto è cominciato dall’ora e un quarto di intervista concessa dal leader del Pdl a Barbara D’Urso negli studi di Domenica Live ed è continuato fino ad oggi a UnoMattina per due frecciatine a Mario Monti con Franco Di Mare.
Almeno in Rai però le cose starebbero per cambiare, parola di Luigi Gubitosi. Il direttore generale della Rai, tramite una lettera inviata al presidente della commissione di Vigilanza Rai, Sergio Zavoli, ha spiegato di aver bocciato l’idea di una nuova (la seconda) partecipazione di Silvio Berlusconi a Porta a Porta e che la stessa esposizione mediatica concessa al Cavaliere, verrà garantita ai leader degli altri partiti politici (scesi o salti in campo):
Non è stata accettata la richiesta di Berlusconi di partecipazione a una puntata in prima serata di Porta a Porta, e non ha avuto seguito la sua richiesta di partecipare a una rubrica sportiva. L’onorevole Silvio Berlusconi ha approcciato direttamente reti e testate per chiedere di essere ospitato in trasmissioni televisive. In una ottica di equilibrio, precedente alla “par condicio”, la Rai offrirà analoghi spazi di comunicazione ai leader di altre formazioni politiche.
Sembra che Gubitosi abbia deciso di dare un taglio alle ingerenze mediatiche del leader del Pdl, ma questa decisione era più che dovuta: è la stessa Agcom infatti a stabilire che vengano rispettati certi parametri per quanto riguarda la presenza dei politici in campagna elettorale in tv:
Nel periodo pre-elettorale l’equilibrio delle presenze deve essere osservato con particolare cura in modo da assicurare , con imparzialità ed equità , l’accesso a tutti i soggetti politici nonché la parità di trattamento nell’esposizione delle proprie opinioni e posizioni politiche, realizzando l’equilibrio tra i diversi schieramenti. In caso di alterazione di quest’ultimo , il riequilibrio deve avvenire in una trasmissione omogenea, ove possibile della stessa serie e nella stessa fascia oraria, immediatamente successiva e, comunque, prima della convocazione dei comizi elettorali
Una questione di (ri)equilibrio, dunque. Cosa succederà (davvero)?