Lucio Presta contro la Rai (e non solo)
In un’intervista ad “A” Lucio Presta spara a zero sulla Rai. E ne ha anche per Berlusconi
Lucio Presta a tutto campo in una lunga intervista che uscirà domani su A, attacca i vertici di Viale Mazzini e non solo.
L’intervista all’agente dello spettacolo che, fra gli altri, cura gli interessi di Paolo Bonolis, Belen Rodriguez, Roberto Benigni, Paola Perego, Antonella Clerici, Mara Venier, Francesco Facchinetti, Federica Panicucci, Caterina Balivo, Lorella Cuccarini, Veronica Maya e via dicendo (insomma, un bel po’ di punti di share dei palinsesti Rai e Mediaset) comincia così:
Vorrei che Lucio Presta venisse raccontato con un aggettivo: leale. E che mi venisse riconosciuta buona fede e voglia di fare bene. Magari sono un inguaribile idealista, ma per me conta questo: la passione che uno mette nel lavoro, l’impegno, il risultato… Ma, ahimè, troppo spesso in Rai sono altre logiche a guidare le scelte.
Secondo Presta, l’uscita di Paola Perego dai palinsesti della Rai sarebbe in qualche modo una specie di regolamento di conti relativi all’ultimo Sanremo, dove qualcuno avrebbe voluto altre conduttrici. Qualcuno chi, vi chiederete? Presta risponde:
Chiedetelo al vicedirettore Antonio Marano: sarebbe bello se lo dicesse, come l’ha detto a me. Con la stessa chiarezza e con le stesse parole.
Sulla Perego, presta ha pochi dubbi. Sostiene che il rinnovo del contratto fosse stato esplicitamente richiesto con una lettera del direttore di RaiUno Mauro Mazza e che quella lettera non sia stata nemmeno presa in considerazione.
Commenta Sanremo senza di lui – nonostante anni di successi – e dice:
Come si dice a Roma: “Stanno a carissimo amico”. Ma non dovendomene occupare, non sono interessato a quello che accade. Sanremo resta una ridente cittadina della riviera ligure e quattro esperienze una più bella dell’altra e una più di successo dell’altra
Presta non risparmia quasi nessuno. Nemmeno Berlusconi.
Sostiene di essere antipatico al premier
Forse perché non sono uno che dice sempre di sì.
Poi difende il volto sano della Rai, fatta di persone che lavorano con dedizione assoluta, ma che non stanno ai piani alti. E attacca ancora l’altra parte. Anche se non nomina esplicitamente gli scandali, l’attacco è per coloro che si fanno condizionare dalla politica, magari per quella Struttura Delta di cui non si parla quasi più (anche se lo stesso Presta, nell’intevista, dice che la cosa lo fa sorridere e che gli sembrano tutte supposizioni che non fanno il paio coi numeri), o forse per l’affaire P4.
La Rai non è un orticello personale. È la storia del Paese. È l’impegno del Paese, il costume del Paese. Chi lavora in Rai deve parlare all’Italia come se parlasse a un figlio: con lo stesso amore, lo stesso senso di responsabilità. Deve sottrarsi alle pressioni della politica, deve cercare la verità e invece… La politica si è completamente impossessata dell’azienda. Hanno ingessato tutto. Ma ora basta: la politica dia l’esempio e si allontani. Sì, faccia un passo indietro e lo faccia in fretta.
D’accordo con la dirigenza di Lorenza Lei, leverebbe dai palinsesti Rai i reality e metterebbe più Benigni. E parla anche di Santoro:
A parte il pubblico, nessuno lo vuole in onda. Chissà, magari credono di esserci riusciti : e anche questo dovrebbe essere un motivo di riflessione.
Poi spende parole d’elogio per Maria De Filippi, per Fedele Confalonieri, per Pippo Baudo. Non parla di Ricci per non tirare fuori vecchie polemiche e quasi difende Mauro Masi (che em>almeno lavorava dall’alba all’alba. E non è poco). Elogia Mentana di cui guarda il Tg, chiarisce che è ancora in rapporti con la Rodriguez, su cui continua a scommettere.
Insomma, un Presta a tutto campo.