Lucio Presta: “Finanziamento illecito, archiviazione per me, mio figlio Niccolò e Matteo Renzi”
Lucio Presta fa sapere che l’indagine per i bonifici a Renzi per il documentario Firenze secondo me si è conclusa con l’archiviazione
All’epoca, era il 2021, fece clamore la notizia dell’inchiesta sui rapporti economici tra Matteo Renzi e Lucio Presta. Oggi, lunedì 20 marzo 2023, fa meno clamore (come quasi sempre accade in questi casi) l’esito dell’indagine per finanziamento illecito. Attraverso i social, infatti, l’agente delle star della tv ha fatto sapere che la vicenda, che coinvolgeva anche il figlio Niccolò, si è conclusa con un’archiviazione. Nel dettaglio, Lucio Presta ha spiegato:
Desidero ringraziare la Procura di Roma che ha svolto le indagini che mi vedevano indagato con il senatore Matteo Renzi, conclusesi con l’archiviazione. Li ringrazio per aver avuto la professionalità e l’equilibrio che hanno garantito di salvaguardare la mia rispettabilità, la mia professionalità, la vita mia e quella di mio figlio Niccolò. Ringrazio i legali Cersosimo e Lucarelli per il grande lavoro svolto.
Il procedimento riguardava i bonifici fatti dal manager al politico per il documentario Firenze secondo me, trasmesso da Nove alla fine del 2018, e che finirono nel 2019 in una relazione dell’antiriciclaggio della Uif (Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia). Alla conduzione delle quattro puntate, prodotte e distribuite da Arcobaleno Tre di Lucio Presta, c’era proprio Matteo Renzi, oggi senatore e leader di Italia Viva.
Il procedimento contro Lucio Presta e Matteo Renzi
In base alla ricostruzioni giornalistiche, Discovery pagò il format appena 20mila euro, mentre l’ex Presidente del Consiglio ottenne un cachet di 454 mila euro, per pagare i diritti d’immagine in esclusiva per alcuni progetti televisivi. Una cifra che, secondo L’Espresso, sarebbe servita a Renzi per restituire il prestito di 700.000 euro ricevuto dalla madre dell’imprenditore Riccardo Maestrelli.
Il politico, quando emersa l’indagine, dichiarò: “Male non fare, paura non avere. Quest’avviso di garanzia non so in cosa possa sostanziarsi, tutte le nostre attività sono legali. Si parla di una mia attività, che sarebbe finanziamento illecito alla politica, è una cosa che non sta né in cielo né in terra. Ma aspettiamo gli atti. Con molta tranquillità dico che vado avanti a testa alta, non ho niente da nascondere o di cui vergognarmi“.