Lucia Annunziata, in arrivo esposto ad AGCOM: “Termini più adatti al Grande Fratello”
L’intervento da parte dell’Associazione Utenti dei servizi Radiotelevisivi: “Linguaggio scurrile inaccettabile in un programma di informazione della rete pubblica”
All’indomani della discussione in merito alle famiglie omogenitoriali tra Lucia Annunziata e la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Eugenia Roccella durante la puntata di ieri di Mezz’Ora in Più su Rai3, l’Associazione Utenti dei servizi Radiotelevisivi è intervenuta annunciando un esposto all’Agcom e una richiesta di incontro al CdA della Rai. “In un programma di informazione della rete pubblica, dove sono presenti ospiti istituzionali e rappresentanti di Governo e Parlamento, non è tollerabile l’utilizzo di linguaggi scurrili“, ha spiegato l’Associazione all’agenzia di stampa Adnkronos.
L’associazione ha proseguito:
“I termini utilizzati da Lucia Annunziata nel suo sfogo sono forse più adatti a trasmissioni trash come il ‘Grande Fratello’, e oltre ad essere inopportuni potrebbero rappresentare una violazione delle norme che regolano il servizio pubblico radiotelevisivo”.
Per questa ragione l’Associazione Utenti dei servizi Radiotelevisivi ha deciso di presentare una segnalazione all’Agcom, chiedendo di aprire una indagine sulla vicenda per verificare se l’utilizzo di parolacce durante un programma di informazione Rai possa rappresentare una violazione della normativa in materia, anche a seguito dei precedenti legati al Festival di Sanremo 2023 (qui le decisioni dell’’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni).
Sullo scontro avvenuto tra Lucia Annunziata ed Eugenia Roccella durante il talk show di Rai 3 era intervenuto anche il vicepresidente del Senato di Forza Italia Maurizio Gasparri:
“Il problema non è nemmeno la parolaccia che ha usato, ma la protervia con cui si è rivolta anche al Parlamento e alle Commissioni, imponendo a Camera e Senato la sua agenda e la sua visione. L’Annunziata lo fa con spontaneità. È la tipica intolleranza para stalinista di alcuni settori della sinistra che sono ossessionati da questo tema. Per fortuna presto anche nel servizio pubblico ci sarà una stagione di libertà e di pluralismo, che restituirà gli stalinisti a Stalin e la televisione a un vero e arioso dibattito delle idee”.
Lo stesso Gasparri ieri sera aveva attaccato su Twitter Luciana Littizzetto, che a Che Tempo Che Fa aveva declamato una lettera sulle famiglie arcobaleno. Il vicepresidente del Senato l’ha accusata di fare propaganda per l’utero in affitto, modalità con la quale sono nati molti di questi bambini oggetto del tema, ma senza entrare nel merito della questione, ovvero sui loro diritti. A margine dell’intervento della comica torinese, il conduttore del talk show di Rai 3, Fabio Fazio, si era rivolto al governo invitandolo a non costruire altro dolore.
Dell’argomento, lo ricordiamo, si parla da qualche settimana, ovvero da quando il governo ha chiesto al Prefetto di Milano, tramite il Ministero dell’Interno, di non trascrivere più gli atti di nascita dei bambini nati all’estero da famiglie omogenitoriali.