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Luca Tiraboschi a TvBlog: “The Pills è sperimentazione, le critiche a Come mi vorrei? Chissenefrega!” (Video)

Il Direttore di Italia 1 Luca Tiraboschi racconta a TvBlog lo sbarco di The Pills a Mediaset, si dice soddisfatto degli ascolti del nuovo pomeriggio di rete e sostiene che le critiche rivolte a Belen per Come mi vorrei siano nate da gente in cerca di pubblicità…

di grazias
pubblicato 6 Maggio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 04:50

A margine della conferenza stampa di presentazione di The Pills, la cui seconda stagione andrà in onda a cavallo tra Italia 1 e Italia 2, abbiamo fatto due chiacchiere con il Direttore Luca Tiraboschi per parlare di integrazione tra web e tv, ascolti del nuovo pomeriggio di Italia 1 e, naturalmente, delle critiche mosse a Belen per Come mi vorrei. Se volete sapere tutto, vi consiglio a dare un’occhiata a questo post (e alla video che trovate in apertura)…

Nel corso della presentazione di oggi, Tiraboschi aveva scherzato dicendo di aspettarsi un milione di telespettatori per i due appuntamenti in seconda serata di The Pills su Italia 1 che andranno in onda, rispettivamente, il 7 e il 9 maggio (quindi domani e venerdì). Ma cosa spera davvero?

Per me gli ascolti non sono importanti. In questa fase assolutamente non ci interessano. Quello che ci interessa, invece, è mettere insieme delle esigenze perché la nostra vocazione è di sperimentare, trovare nuove idee e personaggi. È un’attività vocativa che non sempre riusciamo a fare e negli ultimi periodi abbiamo fatto un po’ troppo poco. Questa volta riusciamo a mettere insieme tutte queste esigenze contemporaneamente e io non posso che essere più che contento di essere riuscito a ricreare su Italia 1, anche grazie all’aiuto di Pietro Valsecchi, quella nicchia di sperimentazione che mancava da un po’…

Ma un programma come The Pills non risulta un po’ “sacrificato” in seconda serata? Il daytime, magari nel pomeriggio, potrebbe essere una valida collocazione…

Intanto starebbero bene in daytime, questa è una giusta osservazione. Perché questo è un tipo di prodotto che in daytime potrebbe trovare un giusto alveo editoriale. Tuttavia credo che ancora si debba consentire al linguaggio televisivo di assorbire quello del web e quindi è necessaria prima una fase di ambientamento, di attecchimento del contenuto nel tessuto editoriale di una rete come quella di Italia 1, che è la più importante per il pubblico dei giovani ma parla tuttora da generalista, non con la lingua del web. Bisogna trovare la chiave d’accesso per cui il dialogo possa partire e dopo chi lo sa…

I due appuntamenti con The Pills su Italia 1 andranno in onda mercoledì e venerdì quindi dopo Le Iene e dopo Colorado. Pietro Valsecchi di Taodue, nel corso della conferenza, ha parlato (con scarso entusiasmo) di una messa in onda alle 23.30, mentre in cartella stampa si dice che gli episodi cominceranno a mezzanotte. Insomma, c’è da fare chiarezza. E soprattutto non mi è mai capitato di veder terminare una puntata di Colorato e, soprattutto de Le Iene, così “presto”? Quindi questi due programmi dureranno di meno per fare spazio a The Pills?

No, Le Iene e Colorado, che sono due programmi di punta di Italia 1, avranno la loro solita durata e The Pills andrà in onda quando finiranno. Però è importante sottolineare che i ragazzi di The Pills saranno ospiti durante la puntata de Le Iene del 7 maggio…

Come non citare, poi, il nuovo pomeriggio di Italia 1. Tiraboschi si sente soddisfatto dell’iniziativa nonostante gli ascolti che stentano a decollare?

È un cambiamento importante, direi epocale. Erano oltre più di quindici anni che Italia 1 era abituata ai diritti di film e cartoni animati nel pomeriggio. Ora abbiamo operato un cambiamento che è davvero traumatico perché rientra l’autoprodotto dopo lunghissimo tempo. Diciamo che il pubblico si deve un po’ abituare a questo concetto nuovo. Sebbene la tipologia di prodotto che abbiamo scelto non faccia della stravaganza e dell’eccesso di creatività il suo must, ma anzi sia abbastanza comprensibile dal punto di vista del contenuto. Sono certo che comunque ci voglia molto, davvero molto tempo perché questo cambio di passo venga registrato dai telespettatori. Per il momento io sono soddisfatto, l’andamento degli ascolti è stazionario ma non è quella la cosa più importante. È importante invece provare a cambiare e tornare all’autoprodotto che è ciò che ci distingue moltissimo da tutta quella selva di canali più piccoli che intorno a noi si muovono in maniera un po’ sciacalloide.

Insomma, uno si impegna a proporre qualcosa di nuovo e poi si sveglia una mattina e trova una petizione con trentamila firme per far chiudere Come mi vorrei, il nuovo programma di Belen. Come si è posto davanti a questa vicenda? Se ne è preoccupato o si è lanciato in un liberatorio “Chissenefrega”?

Sì sì assolutamente chissenefrega, la vivo in modo molto tranquillo perché è una petizione che serve solo a fare pubblicità a chi la fa. Prodotti come il programma di Belen, Come mi vorrei, sono presenti da molto prima di quando l’abbiamo messo in onda noi su tutti i canali dai nativi digitali a quelli che già c’erano in precedenza. Nessuna petizione, però, era mai emersa fino ad ora. È chiaro che la cosa nasce perché Belen porta un numero importante di rumore intorno a sé e quindi chi vuole farsi pubblicità parassitando Belen in questo caso è riuscito a farsela!