Lost, la lettera d’intenti inviata da J.J. Abrams e Lindelof alla Abc: “Sarà un misto di generi, con casi di puntata”
On line è trapelato un documento con cui J.J. Abrams e Damon Lindelof hanno convinto la Abc a mandare in onda Lost. Molte le differenze rispetto al telefilm diventato famoso in tutto il mondo
Domani saranno nove anni dalla messa in onda del pilot di “Lost”. La serie tv della Abc, a tre anni dalla conclusione, continua a far parlare ed a creare discussioni intorno a documenti che ne rivelano nuovi dettagli. E’ successo qualche giorno fa, quando online è trapelato un documento ufficiale che risale a quattro mesi prima della messa in onda del pilot.
Nelle venti pagine dello scritto, che altro non è che una lettera d’intenti per la Abc, in modo da convincere il network a dare il via alla produzione della serie, leggiamo una serie di promesse che, poi, non sarebbero state mantenute. “Lost”, stando a questo documento, sarebbe dovuto essere un “adventure show”, con casi di puntata e guest star. Sappiamo bene che “Lost” è stato il contrario di tutto ciò, e di questo documento pochi elementi sono rimasti come li abbiamo visti. Tra le varie promesse fatte al network, però, una è stata mantenuta: “Lost” avrebbe dato molta importanza ai personaggi.
Medical drama, poliziesco e legal drama sull’Isola
Nelle intenzioni di J.J. Abrams e Damon Lindelof, che firmano la lunga lettera alla Abc, “Lost” sarebbe dovuto essere un misto di generi, ma mai un mistery drama. “E’ un medical show”, scrivono gli autori. “Come dimostrato nel pilot, praticare la medicina senza le attrezzature moderne diventa un po’ più di un’avventura sul campo”. Tra le idee proposte, quella di un’epidemia che avrebbe colpito tutti i sopravvissuti all’incidente aereo. “E’ un poliziesco”, aggiungono. “Se faremo bene il nostro lavoro, ogni episodio avrà un mistero. Qualsiasi cosa accadrà sarà il risultato della loro nuova condizione, o sarà legato ad un personaggio. L’indagine e la risoluzione del caso sarà alla base della puntata”. In particolare, viene citata “una botola”… “E’ un legal drama”, concludono. “Ogni puntata contiene materiale per una discussione etica, che sia sul furto di cibo da parte di un personaggio o sulla decisione di formare una nuova società”.
Una cosa, però, non è stata modificata: “E’ uno show sui personaggi. Tutto si giocherà intorno ai personaggi. Triangoli amorosi, alleanze, emarginazioni… Tutte le storie che hanno popolato una stagione di ‘The O.C.’ saranno sull’Isola, solo ad un livello più alto”. Altra differenza rispetto alla serie che conosciamo è il fatto che Abrams e Lindelof parlano di casi di puntata e non di trama orizzontale. “Davvero, lo promettiamo”, scrivono. Solo dopo la Abc avrebbe capito la bugia.
I due autori sapevano, quindi, che l’Isola sarebbe stata diversa da come l’avevano descritta, ma avevano in mente l’idea di renderla protagonista di eventi che si sarebbero snodati lungo un arco storico maggiore di quello dei protagonisti. “In altre parole, la storia dell’Isola si sviluppa per secoli. Ogni volta, una nuova persona (o gruppo di persone) arriva sulla spiaggia, ed una nuova storia inizia”.
Da qui, l’idea di inserire la presenza di un gruppo di militari (ovvero gli Altri), che prima dell’arrivo dei protagonisti avrebbe dovuto compiere degli esperimenti rischiosi. Da questi esperimenti sarebbe potuto derivare il mostro di fumo nero, la cui origine, secondo gli autori, sarebbe dovuto diventare chiara nei primi episodi. “Nel corso dello show, il gruppo scoprirebbe le ‘regole’ del mostro, come luoghi e momenti del giorni in cui essere al sicuro, ma la sua ricomparsa sarebbe sempre una minaccia”. Il mostro di fumo sarebbe anche potuto essere un sistema di sicurezza per proteggere i luoghi ancora inesplorati dell’Isola.
Ad ogni modo, “Lost” non avrebbe dovuto avere un “mistero definitivo”. Per non ripetere la situazione di “Alias” e del mistero di Rambaldi, gli autori garantiscono che la serie tv avrebbe avuto episodi con trame verticali. “Non vogliamo impantanarci”, dicono. C’è gente che cerca ancora di capire alcuni dei misteri non svelati.
I personaggi
Abrams e Lindelof avevano deciso che i personaggi sarebbero stati molto importanti, ma che dei 47 superstiti solo quattordici sarebbero stati protagonisti. I restanti trentatrè sarebbero dovuti scomparire nei primi episodi, con un mistero che sarebbe stato spiegato nel corso delle puntate, anche con il ritorno di alcuni di loro.
I protagonisti non sono cambiati di tanto rispetto a come sono andati in tv, anche se qualche sorpresa c’è anche qui: Sawyer (Josh Holloway) avrebbe dovuto avere nel suo portafogli una lettera in cui accenna ad un suicidio; Boone (Ian Somerhalder) avrebbe dovuto soffrire di schizofrenia, ed un mese prima degli eventi avrebbe smesso di assumere i suoi farmaci; Shannon (Maggie Grace) sarebbe rimasta intrigata più da Sawyer che da Sayid (Naveen Andrews); Locke (Terry O’ Quinn) avrebbe dovuto avere “un piano”; Claire (Emilie de Ravin) sarebbe stata incinta, ma il bambino sarebbe stato legato misteriosamente all’Isola.
Le storie
Le storie raccontate nel “Lost” di questo documento spaziano dalla necessità di trovare un rifugio (e da qui la botola) a quella di raccogliere cibo. Il cane Vincent sarebbe dovuto essere sfortunato protagonista di un episodio in cui i personaggi lo avrebbero trovato con l’orecchio ferito dal morso di un uomo. Boone sarebbe stato ferito da Sawyer, ed un processo sull’Isola avrebbe dovuto stabilirne la punizione.
Inoltre, i protagonisti avrebbero trovato una serie di alberi con dei frutti misteriosi ed un avvertimento in una lingua a loro sconosciuta, mentre, sempre a proposito della ricerca del cibo, Michael (Harold Perrineau) avrebbe potuto proporre al resto dei naufraghi la possibilità di uccidere e mangiare Vincent, creando altre tensioni col figlio Walt (Malcolm David Kelley): per fortuna, gli autori hanno abbandonato quest’idea. E se per Hugo (Jorge Garcia) ci sarebbero stati dei problemi quando, cadendo in una trappola, avrebbe avuto difficoltà a liberarsene a causa del suo pesi, gli Altri si sarebbero presentati come “intelligenti, aggressivi, e non del tutto contenti di condividere l’Isola”.
La spiegazione di Damon Lindelof
Damon Lindelof (ora impegnato su “The Leftovers”), molto seccato dalla pubblicazione del documento, ha spiegato a “Slashfilm” il perchè certi elementi siano stati cambiati rispetto a come sono stati descritti nella lettera. Per convincere la Abc a produrre la serie, erano stati assunti quattro autori, che proponessero alcune storyline mentre Lindelof ed Abrams erano alle Hawaii a girare il pilot:
“Il lavoro di questi autori era, dopo otto o nove settimane di lavoro, di presentare un documento alla Abc, per convincerla a produrre lo show.”
A complicare le cose, Steve McPherson, nuovo presidente del network, preoccupato che “Lost” potesse diventare come “Alias”, troppo complicato e specifico nel genere:
“Quindi, attraverso J.J., abbiamo fatto uno sforzo per dire che non avremmo avuto una trama orizzontale, non avremmo avuto un solo genere, e non avremmo fatto quello che aveva fatto Alias. Quindi, anche se io pensavo che avremmo fatto tutte queste cose, le abbiamo dovute scrivere in una lettera per dire ‘Ecco come sarà la serie’ “.
Iniziando a lavorare sulla serie, però, Lindelof si rese presto conto che quasi tutte le promesse fatte alla Abc non sarebbero state mantenute: “da quando abbiamo iniziato a scrivere i primi due episodi, era molto chiaro ad ognuno nella stanza degli autori che quel documento non sarebbe stato valido”, ha spiegato l’autore.
Nonostante il tentativo di rispettare le promesse fatte con il secondo episodio (“Tabula rasa”, dedicato a Kate –Evangeline Lily-), dal terzo, “La caccia”, in cui si scopre che Locke era su una sedia a rotelle, si prende un’altra direzione.
Come la deve aver presa la Abc nel vedere che “Lost” era diventato un mistery drama, con trama orizzontale e numerosi misteri da svelare, sembra interessare poco: i 18,6 milioni di telespettatori del pilot devono essere bastati per convincere i dirigenti che le bugie dette da Abrams e Lindelof potevano essere perdonate.