L’Oriana, su Raiuno il film-tv dedicato alla tenacia ed al lavoro del giornalista secondo la Fallaci
Su Raiuno L’Oriana, film-tv dedicato alla Fallaci, che ne racconta la professione di giornalista da giovanissima, con le critiche provocate dai suoi articoli
Un film-tv per raccontare una delle più famose giornaliste italiane, con la sua professionalità e la sua tenacia, ed il racconto delle sue inchieste che l’hanno portata a diventare famosa ma anche criticata: L’Oriana, la miniserie in onda questa sera e domani alle 21:15 su Raiuno, mostra la vita di Oriana Fallaci, la giornalista che divenne nota per le sue dure prese di posizione.
Ad interpretare la protagonista c’è Vittoria Puccini (qui l’intervista di Blogo), alle prese con un ruolo complicato, mentre a scrivere la sceneggiatura del film-tv, prodotto da Rai Fiction e Fandango Tv, ci sono Stefano Rulli e Sandro Petraglia, per la regia di Marco Turco (qui l’intervista di Blogo).
Il film-tv inizia quando la Fallaci, in una delle sue ultime visite in Italia, decide di mettere ordine tra i suoi materiali giornalistici. Per farlo, chiede aiuto all’Università di Firenze, che le manda la giovane Lisa (Francesca Agostini), con la quale però si sconterà su alcuni punti.
La fiction racconta così la vita della Fallaci, da quando, giovanissima, lotta contro il Fascismo nella Resistenza, per poi diventare giornalista di cronaca nera. Riesce così ad essere assunta a “L’Europeo” dove, con l’aiuto del fotografo Duilio Pallottelli (Gabriele Marconi), riesce ad andare a trovare storie di donne ed a raccontarle.
Il lavoro la porta anche in zone rischiose: arriva in Vietnam, e racconta la guerra senza schierarsi nè con gli americani nè con i Sudvietnamiti, sottolineandone le atrocità. E’ qui che incontra il giornalista Francois Pelou (Stephane Freiss), con cui avrà una relazione.
La fiction segue anche la vita privata della giornalista, con l’incontro avvenuto con Alekos Panagulis (Vinicio Marchioni, qui l’intervista di Blogo), leader della resistenza greca, con cui vive una passione che però dura poco, a causa di un incidente che causa la scomparsa di lui. La Fallaci affronta anche la tragedia dell’aborto, che diventa tema di uno dei suoi libri più famosi: “Lettera a un bambino mai nato”.
Numerosi gli eventi di cui la Fallaci è stata testimone, così come le interviste che l’hanno resa una giornalista tenace e determinata a smascherare i personaggi che aveva davanti, facendo anche scalpore, come quando davanti a Khomeini si toglie il chador. Fin quando decide di lasciare i giornali per cui scriveva ed andare nella sua casa in America, dove cerca la tranquillità. Ma un tumore ai polmoni richiede ancora la sua determinazione a lottare, così come l’attacco alle Torri Gemelle del 2001 la spinge a tornare a scrivere pezzi che saranno ancora una volta al centro dell’attenzione. Nel cast del film-tv, Adriano Chiaramida è il padre di Oriana, Maurizio Lombardi è Il Moro, e Benedetta Bucellato è la madre della Fallaci.
L’Oriana è una fiction che prova a raccontare la vita di una protagonista del giornalismo italiano senza però cadere nella polemica a tutti i costi. In conferenza stampa, gli sceneggiatori hanno spiegato che hanno cercato di raccontare la Fallaci evitando pregiudizi:
“Quando abbiamo iniziato a leggere ci siamo accorti che non la conoscevamo, che avevamo molti pregiudizi. Abbiamo scoperto una persona molto complessa, molto libera. Era una persona furibonda, con grandi rabbie; ma anche dotata di grande ironia. Da qui è nata l’idea di raccontarla un po’ più da dentro. Abbiamo sdoppiato il personaggio, Oriana giovane e l’ultima Oriana, che ritiene che l’Islam minacci i valori dell’Occidente”.
Il direttore di Rai Fiction, Eleonora Andreatta, sottolinea invece l’importanza della fiction e l’attenzione ai dettagli:
“La chiave generale del nostro racconto è l’essere un personaggio che ha sempre manifestato il proprio pensiero senza paura di polemiche e controversie. È stato un grande sforzo produttivo, è la prima volta che Rai collabora con Fandango. La regia è cinematografica. È stato girato nei posti veri, in Vietnam, in Grecia, oltre che in Italia. Gli interni sono estremamente veri. La scelta di Vittoria Puccini è stata fatta perché volevamo un’attrice giovane capace di interpretare un personaggio così profondo. La somiglianza non è fisica, ma di carattere, è stata una grande prova di carattere”.
Il regista, infine, ha spiegato le complessità della produzione:
“Con il produttore Domenico Procacci, ci siamo detti fin dall’inizio che lo sforzo più grande dovevamo concentrarlo nel restituire il carattere internazionale di questa storia e quindi nel cercare di raccontarla nelle location reali, con attori e figurazioni di quei paesi. E sono orgoglioso di poter dire che siamo stati la prima troupe occidentale a girare un film sulla guerra del Vietnam, proprio in quel paese. Un elemento importante per la ricostruzione storica del film è stato l’utilizzo dei materiali di repertorio. Spesso usati in quanto tali, ma a volte utilizzati anche come se fossero le inquadrature mancanti delle scene da noi girate. Questo ci ha spinto ad essere spregiudicati anche nell’utilizzo dei diversi strumenti di ripresa, dalla telecamera digitale, alle macchine fotografiche utilizzate come macchine da presa, fino addirittura all’utilizzo dell’Iphone per alcune inquadrature. Spregiudicati quindi anche nel montaggio, dove questi diversi supporti sono stati amalgamati in un unico flusso. E non solo, se si pensa che di molte scene alcuni campi sono stati girati in Grecia, piuttosto che in Tunisia ed i loro controcampi sono stati girati in Italia. Un grande collage, un affresco dove anche il più piccolo dettaglio di scenografia e di costume diventa determinante a raccontare il mondo, la storia, gli uomini.”
L’Oriana, insomma, con un’audacia inusuale per la fiction italiana, vuole rendere omaggio ad una giornalista coraggiosa e tenace, che ha provocato dibattiti e che, per questo, è riuscita a svolgere come voleva il proprio lavoro.