Lorella Cuccarini si darà agli Scazzi? Disse a TvBlog: “Avetrana non credo sia importante per gli italiani”
Riuscirà la più amata dagli italiani a diventare una giornalista cinica della Vita in Diretta?
Ci sono showgirl che, nonostante lo stato non pervenuto del varietà, continuano a farne rivivere la magia. Le loro, più che partecipazioni, sono apparizioni conclamate dai fan, che idolatrano il loro immortale carisma da palcoscenico. Molte di loro, preso atto della crisi del genere, hanno seguito altre strade per non snaturarsi. Da Loretta Goggi, stimatissima attrice teatrale, tornata in tv solo per una Miss Italia da dimenticare, a Heather Parisi, lontana dalle scene per dedicarsi alla maternità (dopo un azzeccatissimo ruolo di giurata a Ballando con le stelle).
Poi c’è Raffaella Carrà, che ha saputo gestire con buonsenso la sua presenza televisiva senza il bisogno di esserci a tutti i costi. Carramba le ha consentito di coniugare la sua immagine di donna dello spettacolo con l’umanità della conduttrice da daytime, facendo di ritmo e anima il segreto di un successo che continua tra i discotecari di oggi. Dopo il flop dell’Eurofestival 2011 sarà difficile rivederla presto, ma l’importante è sapere che la sua identità resterà salda.
Dulcis in fundo arriviamo a lei, Lorella Cuccarini, la conduttrice più amata dagli italiani secondo il celeberrimo slogan Scavolini degli anni ’90. La ricordiamo come la ballerina cult di Fantastico, una delle creature più riuscite di Pippo Baudo, la regina delle sigle pop come La notte vola e Sugar sugar, ma anche come il volto familiare per eccellenza, da Buona Domenica a Paperissima. Questa è la Lorella che ci portiamo tutti nel cuore.
Dopo anni di esilio forzato, quest’anno è tornata a Domenica In “dimidiata”, finendo per fare un gran pasticcio. L’abbiamo vista indossare duemila vesti stridenti tra loro, con un contenitore domenicale sospeso tra il gotico di Luca Tommassini e l’inamidato di Radio Vaticana. La sua Domenica in Onda passava dal Papa al Flash Mob, da Marco Mengoni a Little Tony, da La Pina a Wilma Angelis. Risultato? Non ha avuto un suo target di riferimento.
La Cuccarini aveva chiesto alla rete un altro anno di tempo per raccogliere i frutti del seminato dello scorso anno, rete che – con i tempi che corrono – era già pronta a sostituirla con una fiction in replica. Fino alla proposta dell’ultima ora per andare sul sicuro: Domenica In passa sotto testata La Vita in diretta e, dopo il testa a testa tra la Balivo, già più avvezza a cronaca e talk, e la Cuccarini l’ha spuntata quest’ultima per volontà del direttore Mazza.
Il punto è che Lorella non potrà raccogliere niente dell’esperienza dello scorso anno (salvo le interviste in cui pure non ha mai brillato), ma dovrà diventare una delle tante conduttrici non giornaliste alle prese con la cronaca. Ormai è l’unico modo per sopravvivere: lo hanno fatto la d’Urso, conseguendo poi il tesserino di pubblicista, la Panicucci, la stessa Mara Venier (che pure è stata affiancata a Sposini per la sua scarsa esperienza nel settore).
Lorella, però, non era una semplice conduttrice prima di passare alla Vita in Diretta, ma una donna di spettacolo a 360°. Per restare in video deve cedere al sistema, ma gli ammiratori della vera Cuccarini saranno contenti di vederla in vesti a tutti gli effetti giornalistiche? Ve le immaginereste una Carrà, una Goggi, una Parisi condannate a riciclarsi nell’infotainment? Sarebbe come vedere Ligabue condurre il Festival di Sanremo: la caduta di un mito.
Rispolveriamo le dichiarazioni che la stessa Cuccarini ci aveva fatto a novembre scorso, in un’intervista di bilancio dopo le prime cinque puntate di Domenica in onda:
“Io sono una persona che viene dallo spettacolo ed una donna molto positiva. Vorrei che il programma che conduco rispecchiasse il mio modo di essere. Penso soprattutto che un programma della domenica debba rappresentare la sua padrona di casa. Io non potrei mai fare certe cose perché non ne sarei capace e non ci crederei fino in fondo. Per me è importante che in un primo piano il pubblico capisca che credo in quello che sto dicendo e che io stessa abbia voluto fortemente quella determinata situazione. Per cui io mi assumo ogni responsabilità assieme agli autori. Sono molto contenta del lavoro che stiamo facendo, credo che sia la strada più difficile, però io sono una tosta e non mollo.”
Ma, soprattutto, Lorella aveva ammesso di non sapere nulla di Avetrana, che oggi come oggi è come ignorare le declinazioni latine per uno studente del liceo:
“Se mi dovessi chiedere per esempio a che punto ora sono sulla vicenda “Scazzi” io non ne so nulla perché non credo che questo sia importante per noi, per il nostro paese e per il futuro dei nostri figli. Poi sono una appassionata delle prime serate di spettacolo, mi piacciono “I migliori anni” di Carlo Conti, “Ti lascio una canzone “ di Antonella. Tutti quei programmi che regalano un po’ di allegria e di divertimento”.
Insomma, l’arrivo di Lorella a Domenica In aveva ben altre intenzioni:
“Il punto di partenza iniziale condiviso con il direttore di rete Mauro Mazza è stato quello di fare un programma dedicato alle emozioni pulite con storie belle, positive, che magari non trovano spazio in altri programmi. Tutti noi sappiamo oggi cosa serve per fare ascolto se vogliamo farlo in maniera facile, ma credo che ci sia ancora uno spazio per fare ascolto e per emozionare il pubblico anche attraverso delle storie che siano di taglio diverso. Mauro Mazza apprezza moltissimo il lavoro che stiamo facendo e si rende conto delle difficoltà, perché stiamo “combattendo” se si può usare questo verbo, ma certamente non ad armi pari. Perché noi sappiamo bene che un certo tipo di notizia che va al di là ormai del diritto di cronaca fa molto clamore”.
E poi ancora:
“Questo lo vediamo perché si sono drogati gli ascolti di un po’ tutti i programmi che in qualche modo hanno utilizzato queste vicende. Noi abbiamo fatto una scelta con il direttore Mazza di non andare su questa strada. La “Domenica In” di Rai1 deve essere la casa di tutti gli italiani dove ci siano delle storie positive e dove si racconti un Italia in cui si parli di cose che ci uniscono e non di cose che ci dividono. Adesso siamo un’alternativa vera rispetto a tutto quello che va in onda sugli altri canali. Io non voglio dire che gli altri fanno meglio o peggio, dico solo che noi vogliamo essere un’alternativa”.
Riuscirà la Cuccarini, con questi presupposti, a recitare il verbo di Daniele Toaff alla domenica pomeriggio? Vedremo una Lorella totalmente nuova, cinicamente piegata al mercato dopo i buoni propositi che le stavano per costare l’epurazione? Non so voi, ma il vederla mettere le scarpette al chiodo per dare le ultime notizie per me, più che un segno di rivincita, è una resa.