Cara Lorella, una sola domanda: perché?
Testimonial di Trenta Ore per la Vita, Lorella Cuccarini è protagonista da giorni di una maratona televisiva. I problemi però arrivano quando si tuffa in contesti politici, lasciando sullo sfondo la campagna di solidarietà
Una sola domanda: Lorella, perché? E qui non c’entra la politica, l’essere sostenitori del governo gialloverde o assoluti detrattori, militare a destra o nella più estrema sinistra. La domanda se la pone un comune telespettatore che per la Cuccarini nutre un sentimento di ammirazione e rispetto.
La sua carriera non si discute, la sua gavetta neppure. Figurarsi il suo impegno in prima linea nel campo della solidarietà. Già, la solidarietà. Perché è proprio su questo aspetto che occorrerebbe soffermarsi. Non per i reali meriti di Trenta Ore per la Vita, che sono e restano indiscussi, bensì per tutte le correlazioni che questa campagna mediatica sta generando da diverse settimane.
Tutta colpa di un’intervista di qualche mese fa, nella quale la Cuccarini spese parole positive per il sovranismo. Amen. Non è il primo, né sarà l’ultimo volto dello spettacolo a manifestare la sua appartenenza politica, anche se è inutile negare che se la presa di posizione fosse stata su tutt’altro fronte le reazioni generali sarebbero state meno feroci.
Il problema tuttavia rimane televisivo.
La Cuccarini sta compiendo una vera e propria maratona, tra Rai e La7. Eccola allora a Domenica In, Vieni da me, Sanremo Young, Italia Sì, I fatti vostri, La prova del cuoco, Geo, Uno Mattina e Uno Mattina in Famiglia, Tutta Salute, Soliti Ignoti, Porta a Porta.
Fino a quando il contesto è quello dell’intrattenimento la Cuccarini non incontra barriere, anzi.
L’ostacolo si presenta però quando la destinazione è il talk politico. La Cuccarini viene sistematicamente tirata in mezzo. Da Cartabianca ad Agorà, passando per Otto e mezzo, la questione della solidarietà appare come un pretesto per attrarre l’ospite in trappola.
Lorella, va detto, non si tira mai indietro e fornisce le sue versioni: “Sovranità? E’ una parola importante. C’è bisogno di più sovranità perché ultimamente abbiamo un po’ di problemi con la nostra democrazia”. Sul razzismo: “In questi anni in tour ho girato l’Italia da nord a sud, vedo un’Italia accogliente. Abbiamo sempre abbracciato tutte le persone che vogliono venire nel nostro Paese, naturalmente nel rispetto delle regole“. Per arrivare allo scivolone più recente, nello studio della Gruber: “In Italia prima dell’anno scorso non votavamo da dieci anni”.
La Cuccarini è diretta, spontanea. Maneggia argomenti bollenti, non accorgendosi della facile strumentalizzazione delle sue dichiarazioni e delle conseguenze che queste comporteranno. I conduttori cercano un titolo da fornire alle agenzie, i giornali non aspettano altro che un’apertura a lei dedicata. Che puntualmente arriva.
A rimetterci è Trenta Ore per la Vita, che in tutta questa storia fa da semplice sfondo. Purtroppo.
Quindi Lorella, te lo richiediamo: perché?