Home Lorella Cuccarini Lorella Cuccarini: “Confronto via Skype con Heather Parisi, il grande pubblico non è sui social”

Lorella Cuccarini: “Confronto via Skype con Heather Parisi, il grande pubblico non è sui social”

“I social? Dobbiamo dargli il peso che meritano”: Lorella Cuccarini su La mia nemica amatissima.

pubblicato 21 Settembre 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 19:51

La Mia Nemica Amatissima si avvicina (13 e 14 dicembre, Rai 1) e la curiosità cresce sempre di più. Cosa faranno Heather Parisi e Lorella Cuccarini? Ancora poco si sa. Proseguono i preparativi, però: “Parliamo via Skype per mettere a punto i nostri desiderata per il gruppo di autori che lavora al progetto. Da metà ottobre, inizieremo con la sala prove, e lì staremo insieme per ore. E basterà che una di noi esca un’ora prima perché si dica: ‘Hanno litigato”, confida lapiùamatadagliitaliani a Marianna Aprile sul settimanale Oggi.

“La sfida – prosegue – è costruire un varietà 2.0, un programma rassicurante come erano quelli degli Anni 80, anni pieni di speranza e ottimismo, ma con un linguaggio contemporaneo”. Ma moderno non significa ‘show social’: “Al web dobbiamo dare il peso che merita: i social sono solo colore. Ci sono programmi di cui on line si parla tanto che poi hanno ascolti minimi. Il grande pubblico non è lì. Certo, una tv inclusiva del pubblico dei social sarebbe un ponte tra ieri e oggi”.

“Perché non dovrebbe essere un bene per la Rai fare tornare volti noti? La tv deve cambiare, ma in modo morbido”, commenta le presunte polemiche sul ritorno in Rai di volti legati ad una televisione ‘datata’ come Pippo Baudo o la stessa interessata. Quindi ricorda il periodo di emarginazione dal piccolo schermo: “Nemici veri nessuno, ma uno che mi ha danneggiato con le sue scelte è stato Fabrizio Del Noce. Nel suo schema di gioco, da coach, ha ritenuto di mettermi in panchina per cinque anni”.

Ha messo in campo, però, Eleonora Daniele, Caterina Balivo, Elisa Isoardi e Veronica Maya: “E di queste oggi ne sopravvivono un paio, quindi non so quanto quella scelta abbia giovato alla Rai. Non sempre cambiare significa migliorare la qualità, e poi all’epoca il cambiamento fu troppo repentino. Se in questi anni la Rai si è salvata è stato perché ci sono “artigiani della qualità” come Antonella Clerici, Carlo Conti, gente che questo lavoro lo sa fare. Non sono una passatista, guardo avanti, però perché buttare sempre il bambino con l’acqua sporca?”.

Lorella Cuccarini