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Longmire, su Rete 4 la nuova serie tv tra western e drama moderno

Su Rete 4 Longmire, la nuova serie tv con Robert Taylor nei panni del protagonista, uno sceriffo chiuso in sè stesso e dal forte senso del dovere

pubblicato 4 Luglio 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 16:51

C’è l’ambientazione western, quella dei grandi film di un tempo, ma anche il dramma moderno, con un racconto che propone personaggi alle prese con scelte sbagliate ed un passato che non gli va a genio. “Longmire”, la nuova serie tv in onda da questa sera alle 21:10 su Rete 4, propone al pubblico una nuova visione del crime odierno, raccontando le indagini di uno sceriffo dal forte senso del dovere in un contesto che ci riporta là dove il cinema americano ha trovato alcuni dei suoi pilastri.

Tratto dai romanzi di Craig Johnson, lo show ha come protagonista Walt Longmire (Robert Taylor, l’agente Jones di “Matrix”), uno sceriffo che torna a lavorare nell’immaginaria Absaroka County dopo che la moglie è stata uccisa in circostanze misteriose. Chiuso in sè stesso e deciso a difendere la giustizia, Longmire opera con poche parole e molti fatti, che lo portano a risolvere i casi che si trova davanti senza troppe esitazioni.

Le cose cambiano quando arriva Victoria Moretti (Katee Sackhoff, “Battlestar Galactica”), affascinante vice sceriffo, ex detective di Philadelphia che ha deciso di cambiare vita per seguire il marito, dirigente di una compagnia di gas e con cui è in crisi. Victoria riuscirà subito a convincere Longmire delle sue capacità, fino ad instaurare un rapporto speciale con il protagonista.

Il migliore amico di Longmire è Henry (Lou Diamond Phillips), un Cheyenne proprietario del “Red Pony Cafe” e l’unico che riesce a strappare allo sceriffo qualche parola di più. Cady (Cassidy Freeman, “Smallville”) è la figlia di Longmire, avvocato in uno studio legale del posto.

La prima stagione, oltre ai casi di puntata, segue anche la rielezione dello sceriffo: Longmire dovrà sfidare Branch Connally (Bailey Chase), che punta a sostituire il protagonista e che è appoggiato dal padre ricco ed influente.

“Longmire” vuole fuggire dal caos moderno delle metropoli, ma non dall’intensità delle storie: la componente western, così come nei libri, rende la serie particolare ed affascinante, portandoci in un mondo che la tv non ha visitato negli ultimi tempi. Johnson ha ammesso che il protagonista è molto simile a sè stesso:

“Il protagonista di ‘Longmire’ è autobiografico. Anche io sono un solitario come lui. Anche io credo che per cogliere i lati positivi del prossimo si debba indagare su quelli negativi”.

La serie sembra aver centrato il suo obiettivo: in onda dall’anno scorso su A&E, la prima puntata della serie ha ottenuto 4,1 milioni di telespettatori, il debutto più alto per uno show della rete. La prima puntata della seconda stagione, in onda in questi mesi in America, è stata vista da 4,3 milioni di persone. “Longmire”, a quanto pare, ha ancora molto da dire.



Longmire

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