Londra 2012: i Giochi sono finiti. Chi è il simbolo di questa olimpiade? Per noi, Usain Bolt
Una scaletta ricca di sorprese, la consueta sfilata dei portabandiera e degli atleti, il passaggio di testimone a Rio, lo spegnimento del braciere.
Finiti i Giochi Olimpici, finita questa manna per la tv d’estate, finiscono anche, con il “momento olimpico” di Marco Fiocchi, i ricordi di alcuni redattori di Blogo che rigurdano le olimpiadi.
L’uomo di Londra 2012: Usain Bolt, di Marco Fiocchi
Quando penso alle Olimpiadi, penso all’atletica. Tutto il resto è contorno, cerimonia. So che sono esagerato, ma chiedete in giro, è così che la pensano anche gli “atleti”. Fra tutte le gare della “Regina delle Olimpiadi”, le due che hanno più importanza, sono due. Ovviamente la Maratona, gara simbolo della Grecità dei Giochi, e i 100 metri piani. Velocità e resistenza umana. Solo le gambe a fare la differenza.
Ecco perché mi stropiccio gli occhi ogni volta che vedo Bolt. E’ lui, senza alcun rivale, l’uomo di questa Olimpiade. Il re di Londra 2012. Vince 3 ori sulle distanze brevi, da favorito, 100, 200 e 4×100, trascinando la sua squadra giamaicana fino al record mondiale nella staffetta.
Quello che mi piace di questo anti-superman caraibico sta nel suo stile scanzonato, alla Super Pippo, l’opposto dei classici nevrotici centometristi, a partite dal mito cinematografico di Momenti di Gloria, quell’ Harold Abrahams che “non corre per arrivare secondo!”.
Badate bene, Bolt, è ugualmente competitivo, esibizionista, determinatissimo uomo proiettile, ma non ha quello stile aggressivo e quasi “musone” che ricordiamo in altre leggende come Carl Lewis o il nostro Mennea.
Usain è invece solare e sornione come la bandiera reggae della sua isola. Giamaicano nel sangue e nelle movenze. Troppo alto per scattare come dovrebbe, eppure troppo forte per non bruciare poi tutti. Offre sempre l’idea che potrebbe dare di più negli ultimi metri. E questo fa ancora più effetto.
In realtà è molto più tecnico di quello che si possa credere. La staffetta lo ha dimostrato. Sa esattamente cosa sta facendo, ma ci prende in giro. E gli riesce benissimo.
La Cerimonia di chiusura dei Giochi di Londra 2012
01.02: ancora musica con gli Who, che chiudono la cerimonia con la loro musica, come se fossero ragazzini. E mentre le chitarre vanno che è un piacere, partono i fuochi d’artificio e si spengono i riflettori su Londra 2012.
01.00: l’irriverenza, la ritualità, tutto in un balletto: la fenice, incarnata da una ballerina, piomba nello stadio in volo e decine di ballerine in tutù e con un’acconciatura da moicani eseguono la coreografia del fuoco, della fiamma olimpica che vive e sopravvie. Sono bravi, questi inglesi. Poi, si spegne il braciere.
00.49: è il momento dei Take That
00.49: dopo la chiusura ufficiale dei giochi da parte del Presidente del Cio, ecco che, così come si era chiuso nella cerimonia inaugurale, il braciere si apre e, mentre lentamente si spegne, appare il simbolo della fenice.
00.38 mentre la festa britannico-brasiliana esplode, ecco Pelé a fare da testimonial per il suo paese.
00.24: tradizione. L’inno nazionale della Grecia. Poi il passaggio di consegne da Londra 2012 a Rio De Janeiro 2016.
Dopo l’assolo di May, ecco Jessie J che rientra, con tutina e strascico giallo lunghissimo. Lei e May si fanno tutto lo stadio per incontrarsi a metà strada ed eseguire insieme We Will Rock You. Un problemino tecnico al microfono di lei, con eco insopportabile (il primo problema tecnico della serata, a dire il vero) e poi via, verso l’ennesima versione di una delle più famose canzoni del mondo.
00.15: meraviglia all’Olympic Stadium. Prima Freddie Mercury sui maxischermi mentre duetta con il pubblico nello storico Live At Wembley. Poi, ecco Brian May e Roger Taylor. Quel che resta dei Queen. Brividi.
00.00: a bordo di cinque taxi al neon, eccole Victoria Adams (la Posh Spice, poi divenuta la signora Beckham), Geri Halliwell (la Ginger Spice), Emma Bunton (la Baby Spice), Melanie B (la Scary Spice) e Melanie C (la Sporty Spice): 75 milioni di dischi venduti, una reunion per una notte per la gioia dei fan.
23.54: è il momento delle Spice Girls in una straordinaria reunion.
23.48: Tinie Tempah (“Written in the Stars”), poi Taio Cruz (“Dynamite”), mentre Fat Boy Slim è ancora lì a fare il dj. E nello stadio volontari e atleti se la godono, come in un gigantesco e autorizzatissimo rave party. Anche perché quando la J, Cruz e Tempah si scatenano nella loro versione di You Should Be Dancing (Bee Gees) non ballare è davvero impossibile.
23.44: insomma. Prima George Michael – ‘Freedom’ e ‘White Light’, poi Kaiser Chiefs con Pinball Wizard, poi Annie Lennox con Little Bird, quindi Wish You Were Here cantato da Ed Sheeran. Poi Fat Boy Slim che fa ballare tutto lo stadio. Quindi Jessy J in Price tag (queste le canzoni eseguite finora nella parte-concerto della cerimonia). L’idea vincente è quella di far girare a bordo di veicoli di ario genere gli artisti lungo quella che prima di stasera era la pista d’atletica dello stadio. La scaletta del concerto dimostra due cose. Primo: a Londra hanno il senso dello show. Ma questo l’avevamo capito. Secondo: forse non ce ne ricordiamo, ma è semplicemente vero che la musica britannica ha segnato il nostro immaginario in maniera indelebile.
23.28: Kate Moss, Naomi Campbell e le top model che sfilano per la cerimonia, prima dell’arrivo di Annie Lennox.
Londra 2012, la sfilata alla cerimonia di chiusura
Inizia il concertone
23.14: è la volta di uno scatenatissimo George Michael, prima con Freedom, poi con White Light.
23.10: Imagine, con la voce di John Lennon.
23.09: parte il concertone, la vera e propria “sinfonia di musica britannica”. Brividi: si comincia con la voce di Freddie Mercury che canta Bohemian Rhapsody.
23.00: come da tradizione, nell’Olympic Stadium, durante la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Londra 2012, avviene anche la premiazione della gara che, tradizionalmente, chiude i Giochi Olimpici (non è stato proprio così, oggi, ma li chiude, idealmente, proprio con la premiazione). E’ Jacques Rogge in persona a mettere al collo degli atleti le medaglie. Due kenyani (argento e bronzo) e un’ugandese, Stephen Kiprotich (medaglia d’oro).
Lacrime alle Olimpiadi di Londra 2012
22.54: mentre prosegue la cerimonia, al centro dello stadio viene costruita una piramide formata da 333 cubi (tanti quanti gli eventi sportivi che si sono tenuti a Londra 2012), su cui poi scorreranno gli highlights delle Olimpiadi. C’è tempo anche per ricordare che le Paralimpiadi 2012 si terranno sempre a Londra, a partire dal 29 agosto (scopri tutti gli italiani in gara alle Paralimpiadi)
22.43: è uno splendido, caotico “rompete le righe”, ecco cos’è il “party after show” voluto dagli inglesi. Per una serata si può far finta che il mondo sia davvero popolato da persone che vogliono vivere in fratellanza e sfidarsi solamente sui campi sportivi. Gli atleti sventolano le bandiere, si fanno foto, filmano e si godono la serata londinese.
22.30: è il momento dei portabandiere. Rispetto alla cerimonia d’apertura è tutto meno “formale” e rigoroso. A parte i portabandiere, gli atleti entrano in pista mescolandosi e non divisi per nazioni, come da tradizione.
22.30: ancora la Sande e un bellissimo montage di lacrime olimpiche.
22.24: non è certo il caso di Ray Davies, che canta evidentemente live.
22.22: stando a quanto riferiscono i colleghi di Soundsblog, su Rai2 avrebbero spiegato che alcune delle esibizioni potrebbero essere in playback.
22.18: eccoli, gli One Direction, idoli delle teen.
22.14: Pet Shop Boys in esibizione, poco prima degli One Direction, generazioni a confronto.
22.13: la cerimonia di chiusura ricalca, negli intenti visivi e di narrazione, quella di apertura (certo, è meno visionaria) e passa attraverso il racconto della storia della Gran Bretagna e attraverso la sua musica. Una gigantesca Union Jack in evoluzione scenografica fa la sua comparsa all’interno dell’Olympic Stadium. Timothy Spall interpreta Winston Churchill e poi parte, naturalmente, il God Save the Queen
22.02: la prima parte dello spettacolo si chiama Rush Hour; tocca ad Emeli Sande con My Kind Of Love aprire ufficialmente la cerimonia di chiusura di Londra 2012. L’evento inizia con un viaggio attraverso la quotidianità della vita di Londra. Gli Stomp (che faranno spesso la loro comparsa, a quanto pare) e un coro gospel eseguono Be Cool dei Beatles.
22.00: si parte, dopo un bellissimo countdown realizzato con riprese visive di numeri raccolti per le strade di Londra.
21.46: siamo pronti per seguire in diretta la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Londra 2012, con uno dei consueti live di TvBlog.
Quanti, fra i cantanti anticipati a mezzo stampa, si esibiranno stasera e parteciperanno alla costrizione di quella Symphony of British Music che dà il titolo alla serata? E sarà veramente la madre di tutte le feste, come hanno promesso gli inglesi? Per scoprirlo non resta che godersi la cerimonia.
20.01: Il medagliere definitivo, aggiornato con tutti i podi è il primo documento che ci lasciano queste Olimpiadi di Londra. L’Italia ha chiuso all’ottavo posto, con 8 medaglie d’oro, 9 medaglie d’argento e 11 medaglie di bronzo.
Mancano due ore e mezza alla Cerimonia di chiusura di Londra 2012, e anch’io, come Paolo, Stefano, Simone, voglio condividere con voi il mio “momento olimpico”.
L’imperfezione perfetta di Jessica Rossi, di Alberto Puliafito
Ho seguito da sempre le Olimpiadi con due “grandi vecchi” che hanno condizionato, loro malgrado (e per mia fortuna), la mia esistenza: i miei nonni materni. Due persone curiose, appassionate della vita e desiderose di sapere e di conoscere. Sono loro che mi hanno raccontato tutti i regolamenti degli sport e che mi hanno insegnato a farmi domande, ad osservare, ad avere il desiderio di farmi raccontare storie. Poi è arrivato lo spirito critico (che devo, in egual misura, alle stesse persone con cui seguivo le Olimpiadi in tv). E lo so perfettamente, anche adesso, che le Olimpiadi del 2012 sono figlie della globalizzazione e che sono un evento insensato e fatto di apparenze, in un mondo che per due settimane fa finta di autosospendersi, mentre i fatti e le notizie continuano senza sosta. Nonostante ciò, non riesco a smettere di emozionarmi per un gesto atletico o per un evento sportivo.
Mi emoziona la perfezione. E l’imperfezione che si cela in essa e che la rende davvero perfetta, umana. E così, per esempio, non ho potuto fare a meno di emozionarmi anche per Jessica Rossi (nella foto dal sito del Coni), che a vent’anni ha sparato dalla fossa olimpica agguantando una medaglia d’oro incredibile, frantumando un piattello dopo l’altro senza sbagliare mai, mentre, con i piattelli, si frantumavano anche i record. E poi, l’errore. L’unico errore, quel piattello numero diciassette nella finale, che fa persino rumoreggiare il pubblico.
Jessica conquista l’oro con 99 piattelli centrati su 100. E’ il record olimpico, il record del mondo, la medaglia d’oro, eppure contiene in sé quell’imperfezione che rende la sua vittoria umana. E dunque perfetta.
L’ultima giornata dei giochi
Mentre si consumano le ultime battute dell’ultima giornata dei Giochi, sfuma la medaglia d’oro anche nella Pallanuoto. E’ un’ultima giornata di gioie e dolori per il tricolore, oggi: il Settebello ha perso con la Croazia; Roberto Cammarelle è stato clamorosamente scippato di una medaglia d’oro contro un pugile britannico; le Farfalle nella ginnastica ritmica possono recriminare per un punteggio davvero ingeneroso nella prima rotazione (o, se preferite, troppo generoso per le russe) e poi si sono condannate al bronzo nella seconda; Marco Aurelio Fontana ha vinto il bronzo nella mountain bike ma ha subito un curioso incidente: ha perso la sella. Gioie e dolori, appunto. Perché sono tutte medaglie vinte, se si guardano da un altro punto di vista, anche se non sono del metallo più pregiato. E fra le medaglie perse, quelle vinte, le cerimonie, i festeggiamenti, le lacrime, le vittorie e le sconfitte, ecco alcuni ricordi olimpici dei nostri redattori.
L’oro con l’arco, di Stefano Capasso (Outdoorblog)
Sarebbe stato forse troppo facile ricordare il podio tutto azzurro con Elisa di Francisca, Arianna Errigo e Valentina Vezzali nel Fioretto Femminile individuale, il momento sicuramente più alto per lo sport azzurro alle Olimpiadi di Londra 2012. Niente però mi ha emozionato come la Medaglia d’Oro conquistata dal Tiro con l’Arco a squadre dai nostri Marco Galiazzo, Mauro Nespoli e Michele Frangilli. Finale tiratissima per gli azzurri vinta 219 a 218 contro i fortissimi statunitensi. Sorpasso effettuato grazie all’ultima freccia scoccata da Frangilli che aveva la responsabilità di fare almeno 9 punti per andare allo spareggio, ed invece ha fatto “centro” in tutti i sensi con un ’10’ che ha regalato il secondo oro all’Italia in questi fantastici giochi olimpici.
Foto Finale Italia – Stati Uniti 219 – 218
Tania Cagnotto: la vita oltre le olimpiadi, di Simone Morano
Tuffi – Cagnotto Dallape’ nel trampolino sincronizzato
Finale del trampolino da tre metri. Tania Cagnotto è appena uscita dall’acqua, ha appena eseguito il suo ultimo tuffo. E’ tesa, sa che c’è in gioco una medaglia. Sa di aver fatto un ottimo tuffo, sa che il podio è lì, a un passo. Aspetta che la giuria voti.
La giuria vota.
Il risultato.
Tania è quarta. Per venti centesimi di punto. Una briciola, o poco più. Non appena papà Giorgio se ne accorge, corre ad abbracciare la figlia, come a proteggerla, a tenerla al riparo da quella brutta notizia. No, Tania, tranquilla, era solo un incubo, tra poco ti svegli. C’è qui papà a proteggerti.
Il bello delle Olimpiadi è che la vita va oltre le Olimpiadi.
Lunga vita alla regina, di Paolo Sutera
Lascio che i momenti più belli sportivamente parlando siano sviscerati da altri. Io, di questa Olimpiade (o meglio, della cerimonia d’apertura), voglio ricordare l’ingresso della Regina Elisabetta. Lei, sempre osì distante, fredda ed apparentemente incapace di stare allo scherzo, ha visto nei Giochi l’opportunità, forse, di un riscatto da tutte quelle voci di scarso appeal che l’hanno rincorsa negli ultimi anni, diventando “attrice” per il segmento che l’ha vista protagonista con Daniel Craig. Con una performance inaspettata (è stato uno dei segmenti tenuti top secret alla stampa), la Regina si è fatta scortare da James Bond fino allo stadio, in elicottero, fino a quel tuffo in paracadute che ha divertito il pubblico sebbene, ovviamente, a buttarsi non sia stata lei ma una controfigura. Ha voluto scherzare e fare un omaggio ai suoi sudditi, entrando a modo suo nello spirito di festa che i Giochi devono trasmettere. E per una sera, almeno William e Kate si sono dovuti fare da parte.
Anticipazioni sulla cerimonia di chiusura
Londra 2012 – I giochi olimpici volgono al termine: la cerimonia di chiusura è prevista questa sera, 12 agosto, a partire dalle 22 ora italiana. Naturalmente, la seguiremo in diretta.
Il titolo della cerimonia che è stato scelto dalla direzione artistica è A Symphony of British Music: l’intento è quello di celebrare, oltre alla fine del grande evento mondiale, la più importante esportazione culturale della Gran Bretagna negli ultimi 50 anni. La musica, naturalmente. Quindi, dopo il talento visivo e visionario di Danny Boyle, tocca alle sette note in tutte le loro declinazioni.
Nella scaletta delle esibizioni musicali si parla già di George Michael, dei Muse, dei Take That, delle Spice Girls, degli Who ma anche dei Queen, dei Rolling Stones e degli One direction.
Daniele Molmenti (nell’immagine), che ha vinto la medaglia d’oro nella Canoa slalom, sarà il portabandiera per l’Italia: sfileranno gli atleti ancora presenti a Londra per tutte le nazioni, ma non come nella cerimonia d’apertura. Secondo una tradizione iniziata a Melbourne nel 1956, infatti, prima escono in fila i portabandiera, poi gli atleti marciano tutti insieme, come “una sola nazione”, non divisi per nazionalità.
Prima della dichiarazione di “chiusura” dei giochi, ci sarà anche il tradizionale rito delle bandiere, con la consegna simbolica della bandiera al sindaco della prossima città ospite e l’appuntamento a Rio De Janeiro 2016.
Quindi, verrà spento il braciere.