Lo spot Calzedonia con l’Inno di Mameli: proteste e richieste di sospensione
“Sorelle d’Italia“, questo il titolo dell’ultimo spot della nota catena in franchising di calze e calzini Calzedonia che ha fatto arrabbiare la politica. La pubblicità, languida e ammiccante nei confronti del bello di essere donna, reinterpreta l’Inno di Mameli che viene cantato da tale Sushy con una vaga intonazione R&B. Aldilà dell’attacco, nel quale ai
“Sorelle d’Italia“, questo il titolo dell’ultimo spot della nota catena in franchising di calze e calzini Calzedonia che ha fatto arrabbiare la politica. La pubblicità, languida e ammiccante nei confronti del bello di essere donna, reinterpreta l’Inno di Mameli che viene cantato da tale Sushy con una vaga intonazione R&B. Aldilà dell’attacco, nel quale ai “fratelli” vengono appunto sostituite le “sorelle”, il testo è quello della strofa più celebre dell’Inno nazionale. Nelle intenzioni le immagini dovrebbe raccontare, attualizzandole, le auliche parole del testo di Mameli.
“…Dell’elmo di Scipio s’è cinta la testa” e la ragazza indossa il casco; “…ne porga la chioma” e una madre annoda i capelli di sua figlia, “…che schiava di Roma iddio la creò” e viene mostrato bel panorama della Capitale. Lo spot, oltre ad essere oggettivamente bruttino, per via della profanazione dell’Inno non è piaciuto a Romano La Russa, coordinatore del Pdl lombardo, che ne ha chiesto l’immediata sospensione.
Oggi più che mai è necessario ritrovare l’orgoglio e il rispetto dell’essere italiani, di appartenere ad una nazione e ad una cultura che vanno difese. L’inno nazionale è un simbolo di questa unità, dell’italianità, rappresenta il sacrificio di tanti italiani, uomini e donne che si sono immolati per la Patria. Invito l’Authority delle Telecomunicazioni a far rispettare la legge e ritirare lo spot che insulta l’inno, che insieme alla nostra Costituzione e alla bandiera è un emblema dello Stato.
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