Lo famo Stranamore? Macchè, la D’Urso era una bufala. E Daniele Battaglia è sparito
Barbara D’Urso a Stranamore? Roba da coltivare fantasie perverse, della serie ‘se lo conducesse lei funzionerebbe ancora su Canale 5?’. Lo famo Stranamore, ci illudiamo che possa tornare lo stallone di una volta? Macchè. E’ diventato una bomboniera kitsch che fa pendant con il target da sposalizio paesano. Si rivolge al tipico pubblico da sala
Barbara D’Urso a Stranamore? Roba da coltivare fantasie perverse, della serie ‘se lo conducesse lei funzionerebbe ancora su Canale 5?’. Lo famo Stranamore, ci illudiamo che possa tornare lo stallone di una volta? Macchè. E’ diventato una bomboniera kitsch che fa pendant con il target da sposalizio paesano. Si rivolge al tipico pubblico da sala d’attesa, in cui ci trovi la più varia umanità che farebbe impallidire i casi umani della De Filippi. Perché la Sanguinaria rende la verità da borgata seducente, le conferisce una patina di televisività. Stranamore, invece, ne dipinge l’anonimato senza filtri e si punisce in termini di gradevolezza nel riprodurne integralmente lo squallore.
Da quest’anno l’appeal delle storie è forse un pizzico più accattivante, per via delle contaminazioni con i parenti e l’apporto di collegamenti telefonici in studio in stile Uomini e Donne. Addirittura la prima storia riguardava un incontro di chat che ha destabilizzato una giovane coppia, perché il loro obiettivo è di farsi guardare anche dalla fascia under 30 purché rigorosamente analfabetizzata e sottoproletaria. Poi, per ammiccare alla solita vecchia affezionata, c’è la storia della signora Solidea, un nome una telenovela, accusata di tradimento come nelle peggiori trame ordite dalla piccola provincia. La porta si apre e ormai entrano tutti pur di farsi un giro in tv: dopotutto ci si rimedia almeno uno shampoo gratis e in tanti lì ne hanno bisogno.
Si vuole ammiccare ai salottini in salsa gossip della tv pomeridiana, consci della nomea di precursore del pettegolezzo catodico riconosciuta al format. Peccato che rispetto alle spregiudicatezze del Grande Fratello, su Rete 4, si respiri aria di verginità pre-realitistica. E la stessa Emanuela Folliero, ecco come si chiamava la conduttrice, ammette il vero handicap autolesionistico di Stranamore:
“Spesso, dietro le quinte, prima di andare in onda, ne succedono di tutti i colori. Più che in video”.
Ma come, nell’era del fuorionda sbancauditel voi edulcorate tutto con un montaggio da pacco regalo?
Chi sperava nella novità Vip di questa edizione, come dicevamo al principio, è rimasto presto deluso. L’attesa Barbara D’Urso, anziché andare ospite in studio rischiando di oscurare la conduttrice, si è concessa in un breve cameo dietro le quinte di Cologno, un po’ come avviene in quegli spottoni vip per beneficenza. Ha lanciato il programma con la sua faccia-marketta per tutti i gusti, mandando un bacio alla conduttrice come se non bastasse la promozione a Verissimo. E poi ha glissato sulla sua presunta liason con Pier Paolo Pizzimbone, fascinoso imprenditore di mezza età che finalmente innalzerebbe l’età media dei suoi baby-fidanzati.
Complici gli scatti della loro vacanza “da amici” a St. Moritz, a illuminarci sul caso è Paolo Brosio , che ritroveremo in seconda serata “numero uno” di Chiambretti Night – avete capito bene – pronto a fare il punto su due matrimoni falliti e i suoi rapporti mistici con la Madonna. A Stranamore si guadagna il pane in qualità di Radio Serva ,dando alla D’Urso due cuori spezzati e invitandola a riunirli solo se la sua vita sentimentale risulti appagante. Lei fa venire in soccorso il suo amico del cuore Alessandro Cecchi Paone, pur di mischiare un po’ le carte. Tutto qui: in poche parole una bufala.
Altro elemento non pervenuto Daniele Battaglia, annunciato come neo-inviato e invece totalmente assente finanche nei titoli di coda. Si fa desiderare o è un inviato in panchina a cui far coprire le falle? In ogni caso ce ne faremo una ragione.
La vera anima di Stranamore, infatti, resta Marco Balestri, l’autore storico, l’unico che ci crede dai tempi di Alberto Castagna e non ha mai smesso di lavorarci con dedizione. Nonostante il format invecchi lui si mantiene in forma per le trasferte e continua ad essere il narratore perfetto di un camper che ormai fa tristezza solo a guardarlo.
Ah, conduce la Folliero. I capelli le sono ricresciuti finalmente, dopo il look orribile post-maternità. Nient’altro da segnalare.