L’Italia verso il DTT. Andrea Ambrogetti, presidente di Dgtv, assicura sui tempi: “Nessun rallentamento”
Ormai lo sanno anche i cactus ma l’argomento – tanto per restare in tema vegetale – è spinoso e, siccome ripetita iuvant, vediamo di riassumere nella maniera più breve possibile quello che sta per accadere in Italia dal punto di vista della regolamentazione televisiva: in sostanza la transizione dalla TV analogica (ovvero il modello di
Ormai lo sanno anche i cactus ma l’argomento – tanto per restare in tema vegetale – è spinoso e, siccome ripetita iuvant, vediamo di riassumere nella maniera più breve possibile quello che sta per accadere in Italia dal punto di vista della regolamentazione televisiva: in sostanza la transizione dalla TV analogica (ovvero il modello di televisione che ci ha accompagnati per gli ultimi 50 anni) a quella digitale coinvolgerà progressivamente gli oltre 20 milioni di abitazioni e 50 milioni di apparecchi televisivi del nostro Paese, e dovrà essere completata – come previsto da una legge del Parlamento italiano – entro il 2012, secondo l’immagine esemplificativa posta a capo di questo articolo.
Andrea Ambrogetti, presidente di Dgtv, associazione che riunisce quasi tutte le reti televisive sul territorio, conferma, in un’intervista a L’Avvenire, ripresa dal Magazine DigitalSat, tutte le date previste sulle scadenze di fine anno, smentendo i ventilati ritardi:
“A me sembra il contrario. Non vedo motivi per rallentare. Anzi, se devo dire, si sta facendo di tutto per accelerare ulteriormente. Certo il passaggio al digitale di Torino, Roma e Napoli è complesso dal punto di vista organizzativo ma stiamo affrontando tutte le difficoltà per risolverle in tempo utile. Le date verranno rispettate. Fra la fine di settembre e l’inizio di ottobre il Piemonte occidentale, fra la metà di novembre e la metà di dicembre il Lazio e la Campania”.
A proposito proprio di queste ultime due regioni, Ambrogetti garantisce una copertura di frequenze degne della nuova tecnologia:
“Stiamo lavorando per superare le difficoltà. Alla fine anche nel Lazio non ci saranno problemi. Per quel che riguarda la Campania sarà un po’ più difficile, invece, garantire l’erogazione dei contributi per le fasce più deboli, essendo la regione a più alto tasso di evasione del canone Rai, i finanziamenti sono legati al pagamento della tassa tv.
A questo punto è lo stesso presidente di Dgtv a chiarire per bene quali e quanti saranno i vantaggi potenziali di questo passaggio completo al digitale:
“Senza dover cambiare l’antenna si riceveranno molti più canali con una migliore qualità dell’immagine e del suono. La nuova tecnologia, poi, consente di avere sempre nuovi servizi aggiuntivi. Un po’ come è accaduto per i telefoni cellulari: all’inizio servivano solo per telefonare, adesso forniscono una quantità enorme di servizi. L’antenna resta la stessa ma serve il decoder: un decoder per ogni apparecchio tv o lo schermo tv abilitato per il digitale. Dal mese di aprile tutti gli apparecchi televisivi in commercio saranno obbligatoriamente abilitati per la ricezione della tv digitale.
Una delle novità più interessanti sarà data dall’interattività:
“Tutto avverrà per gradi. In un primo tempo si tratterà semplicemente di nuove funzioni nei telecomandi: tasti colorati per navigare nel canale e avere informazioni. In una seconda fase, l’interattività sarà più ampia. At traverso la tv si potranno avere servizi simili a quelli di Internet. Non allo stesso livello ma accessibili anche a chi non ha mai usato un computer”.