L’Isola dei Famosi in vendita (e Gori a un bivio)
L’Isola dei Famosi è senza fissa dimora. È lo stesso produttore Giorgio Gori, in seguito alle voci che ne escludono la messa in onda di una nuova edizione per il forfait di SuperSimo, ad uscire allo scoperto (come riportato da Il Giornale):“Il contratto con la Rai è scaduto con l’ultima edizione e si sta discutendo
L’Isola dei Famosi è senza fissa dimora. È lo stesso produttore Giorgio Gori, in seguito alle voci che ne escludono la messa in onda di una nuova edizione per il forfait di SuperSimo, ad uscire allo scoperto (come riportato da Il Giornale):
“Il contratto con la Rai è scaduto con l’ultima edizione e si sta discutendo il rinnovo, ma è vero: non è sicuro che si rifaccia, almeno in Rai. Marano e Raidue lo vogliono, lo scorso anno ha fatto due volte e mezzo la media di rete, ma dentro l’azienda non tutti sono d’accordo. L’obiezione non riguarda certo il fatto che la Ventura non lo condurrà più ma il fatto che forse programmi di questo tipo non sono adeguati alla tv pubblica. Così rischiano di fare un grande regalo a Mediaset. Noi ci aspettiamo che la Rai ci dica qualcosa entro fine mese, altrimenti andremo sul mercato”.
In sostanza al produttore è stato fatto presente che in Rai non vogliono più programmi in cui vengono reclutate vallette o personaggi della scuderia di Lele Mora, come ce n’erano nel reality. Ma, più a fondo, la questione riguarda il futuro di Raidue.
Ad aggravare l’ostilità dichiarata al format Magnolia, il destino precario di Antonio Marano alla direzione di rete, visto che il vertice vuole sostituirlo mentre il cda a maggioranza centrodestra lo difende. Il gioco è chiaro: chi non vuole Marano, non vuole più l’Isola. Il direttore, che prima di un eventuale allontanamento si è tolto le ultime soddisfazioni con La sposa perfetta e Ricomincio da qui, ha così spiegato a sua difesa:
“Abbiamo già mostrato la volontà di modificare linguaggio e contenuto del reality. Ma è evidente che il problema è l’esistenza del programma stesso. Dovranno decidere il direttore generale e il Consiglio di amministrazione”
Non bisogna dimenticare che a piombare nell’incertezza è lo stesso futuro televisivo di Giorgio Gori, che in un’intervista rilasciata a Vanity Fair alla vigilia dell’Isola Honduras era piuttosto scettico sul suo destino professionale:
“Altro. vorrei fare altro. Qualcosa che non sia televisione. A volte penso che vorrei fare qualcosa con un valore civico, ma ho amici che sono stati deputati e la loro non è stata un’esperienza gratificante. In Parlamento decidono in dieci e io non ho lo spirito da gregario. E so anche che, se mi proponessi, non sarebbero certo tutti lì a mettermi già tappeti rossi. Capita solo una volta che partendo da zero diventi presidente del Consiglio in sei mesi. Magari potrei fare qualcosa a Bergamo, la mia città. Ma non è vero che sono tra i candidati alla direzione di Raiuno. Se me lo proponessero dovrei lasciare la mia azienda da un giorno all’altro. Impossibile”.
Proprio lui, il padre putativo del reality all’italiana, l’uomo che da direttore di Canale5 ha tenuto a battesimo il Grande Fratello e che poi ha fondato Magnolia, si lasciò andare agli ultimatum manifestando segni di stanchezza per un genere che ha rivoluzionato – nel bene o nel male – la scatola catodica:
“I reality si esauriranno, come tutto in tv. Anche se sono stati un’onda lunga che ha attraversato nazioni diverse e che ha cambiato la televisione: ora la gente ha bisogno di vedere che cosa c’è dietro le quinte. I reality hanno dato espressione a un bisogno che c’era già: il retroscena. Quel che non mi piace è la tracimazione di personaggi dei reality: gli sconosciuti che fanno un programma e invece di tornarsene a casa loro, invadono gli studi di altre mille trasmissioni”.
46 anni, una moglie per di più invidiabilissima come Cristina Parodi – la storica giornalista del Tg5 reduce da Verissimo e tornata con professionalità alla plancia di comando -, tre figli, una carriera da cui ha avuto tutto, si è dichiarato disposto a mollare tutto e a cambiare vita:
“Mi piace credere alla possibilità che la mia vita sia fatta di stagioni, di cose che iniziano e finiscono, alcune per scelta mia, altre no. Come quando facevo il giornalista all’Eco di Bergamo e Vittorio Feltri mi licenziò di punto in bianco. Mi licenziò proprio senza spiegazioni. Ancora lo ringrazio”.
Che uno degli showbusiness-men più quotati dello star system sia in procinto di una svolta radicale?