L’Isola dei famosi 6: Antonio Cabrini
Dal campi di calcio alle spiagge honduregne, la palla è stata presa al balzo da Antonio Cabrini (gallery), altro concorrente dell’ormai imminente “Isola dei famosi 6”. Il suo spirito da sportivo -soprattutto juventino- e la sua tempra da allenatore lo aiuteranno con le critiche che, inevitabilmente, arriveranno in quel di Cayo Cochinos?Lui non si aspetta
Dal campi di calcio alle spiagge honduregne, la palla è stata presa al balzo da Antonio Cabrini (gallery), altro concorrente dell’ormai imminente “Isola dei famosi 6”. Il suo spirito da sportivo -soprattutto juventino- e la sua tempra da allenatore lo aiuteranno con le critiche che, inevitabilmente, arriveranno in quel di Cayo Cochinos?
Lui non si aspetta chissà quale grande rilancio professionale, anzi, è consapevole del rovescio della medaglia che gli si potrebbe presentare dopo questa esperienza, come dice su “Il Giornale”, in un’intervista senza troppe aspettative né timori:
“So bene che è una vetrina che può diventare controproducente. M’immagino un presidente che dice: ha fatto L’Isola dei famosi, come posso affidargli la mia squadra? È un gioco, la prendo come una vacanza. [Il premio] Non so nemmeno quant’è. Volevo staccare dal calcio, che mi ha tanto deluso”.
Insomma, l’esperienza negativa come allenatore della Siria l’ha portato ad accettare la proposta televisiva, che, senza troppo giri di parole, sarà “una vacanza” ma torna sempre utile:
“Avevo un contratto di tre anni, ma dopo due partite per le eliminatorie mondiali me ne sono andato. Sono molto arabi, hanno i loro tempi, domani può essere tra un mese. Manca proprio l’organizzazione”.
Il “Bell’Antonio”, così come era conosciuto negli anni d’attività, avrà magari perso in fascino ma ha guadagnato in saggezza, tant’è che assicura ai suoi tifosi più affezionati che non si farà coinvolgere nelle liti accessorie ad ogni reality che si rispetti, e già individua un possibile vincitore:
“Non sarò di sicuro io ad attaccare briga se mai capitasse l’occasione. In questo senso fare l’allenatore è stata una bella scuola. [Potrebbe vincere] Luxuria. Mi sembra una tosta”.
E sugli altri partecipanti non si sbilancia, garantisce di non fare il provolone con le bellone di turno e si rassegna al tempo che passa per lasciare spazio ai nuovi idoli del gentil sesso Giuseppe Lago e Leonardo Tumiotto:
“Le più belle, come Belen e Veridiana, sono più giovani di mia figlia, che per la cronaca ha ventiquattro anni. In quel campo ho già dato, è giusto lasciare spazio alle nuove leve”.
La sua partecipazione all’Isola, dunque, potrebbe non essere quella sbanca-ascolti, ma potrebbe essere un bel modo di ricordare un calciatore “vecchio stile”, uno di quelli per cui la partita veniva prima della partita Iva.
Ecco una mini-scheda di Antonio Cabrini, tratto da “La Stampa”:
Antonio Cabrini è nato a Cremona l’8 ottobre 1957.
Esordisce in serie C a sedici anni nel corso del campionato 1973/74 con la maglia della squadra della sua città, di cui diventa titolare la stagione successiva. Nel ’75 passa all’Atalanta in serie B, mentre l’anno seguente approda alla Juventus, con cui esordisce in massima serie in occasione dell’incontro con la Lazio del 13 febbraio 1977, mettendosi in luce come un terzino mancino di classe, temperamento e velocità, dotato di un gran tiro e di un ottimo colpo di testa.In tutto per lui, in 13 stagioni in bianconero, 440 partite ufficiali (nono giocatore di tutti i tempi) e 54 reti. E, soprattutto, un palmares di tutto rispetto: 6 scudetti, 2 coppa Italia, 1 coppa dei Campioni, 1 coppa delle Coppe, 1 coppa Uefa, 1 coppa Intercontinentale e 1 Supercoppa europea.
Dopo un biennio nel Bologna, la città dove abita tuttora, a 34 anni conclude la carriera con uno “score” di 352 presenze in serie A.
In Nazionale, con cui ha vinto il titolo di campione del Mondo a Spagna ’82, ha messo insieme 73 gettoni di presenza (con 9 le reti e 10 le fasce da capitano), a cui vanno aggiunte le 13 maglie con l’Under 21 e le 2 con l’Under 23. L’esordio è avvenuto il 2 giugno 1978, durante i Mondiali di Argentina.
Come allenatore ha guidato l’Arezzo, il Crotone, il Pisa e il Novara. Infine, l’avventura come ct della Siria.