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L’Intervistatore Speciale: Loretta Goggi intervista per TvBlog Carlo Conti

Parte oggi qui su TvBlog, una nuova rubrica che abbiamo voluto chiamare “L’Intervistatore Speciale”. Protagonista nelle vesti di intervistatrice Loretta Goggi, che porrà 10 domande a Carlo Conti.

di Hit
pubblicato 13 Novembre 2013 aggiornato 21 Gennaio 2021 16:56

In ogni numero di questo nuovo appuntamento periodico del nostro sito, vedremo un personaggio della nostra televisione vestire i panni di “Intervistatore” di un collega. Per la prima puntata abbiamo chiesto a Loretta Goggi, giurata del varietà di successo di quest’autunno televisivo Tale e Quale Show 3, di intervistare il conduttore del programma Carlo Conti.

La trasmissione andrà in onda eccezionalmente stasera, per dare spazio alla nazionale di calcio venerdì prossimo, con i protagonisti del programma che proporranno le loro migliori imitazioni delle scorse settimane. La puntata di stasera, che vedrà l’ingresso del televoto, farà in qualche modo da giro di boa, infatti al termine della serata, dalla classifica dello scorso anno e da quella di quest’anno vedremo i 5 migliori uomini e le 5 migliori donne che continueranno a sfidarsi da venerdì prossimo 23 novembre, con nuove imitazioni.

Tornando alla nostra rubrica, ecco di seguito le domande di Loretta, che torna finalmente a condurre qui su TvBlog e le risposte di Carlo. Buona lettura

Che bambino eri ?

Ero un bambino tranquillo. Mi raccontano che potevo stare molte ore con un pupazzo, piuttosto che un pezzettino di carta, oppure una palla a giocare da solo, tranquillo in un angolo, senza disturbare. Ero un tipo solitario, anche da più grandicello. Il fatto poi che ho fatto questo lavoro è probabilmente anche una reazione alla mia timidezza e al non amare troppo la confusione. Da ragazzo in fondo non andavo in discoteca a ballare, ma stavo alla console a mettere i dischi. E’ un po’ il mio carattere: esserci, magari da protagonista, però non a fare troppa confusione. Non a caso non è che ami moltissimo l’ultimo dell’anno, o il carnevale. L’ultimo dell’anno ho sempre lavorato, l’idea che mi devo divertire per forza perché è una data prestabilita per il divertimento, non mi piace.

La tua immagine solare e non mi riferisco alla tua abbronzatura, la signorilità e disponibilità sono sempre evidenti, ma chi è e com’è “dentro” Carlo Conti ? Un uomo deciso, un introverso, un “caciarone” o un misurato?

Un po’ tutto. Sono estremamente razionale, misurato, concentrato sul lavoro e determinato nella vita. Decido sempre tutto in maniera molto rapida e quasi sempre la decisione che prendo d’istinto è quella giusta, ma nello stesso tempo sono anche uno che non si prende troppo sul serio. Sono molto zuzzurellone e un bischeraccio per dirla alla fiorentina. Sono un po’ le due cose che convivono dentro di me e forse mi danno l’equilibrio giusto. Riesco ad essere severo con me stesso e con le cose che faccio, ma allo stesso tempo non mi prendo troppo sul serio ed arrivo a fare le cose con una certa goliardia e gioia.

Che valore hanno per te la fede e l’amicizia ? Come si resta amici di chi conduce 3-4 programmi lungo l’arco di un anno, con relative pubblicità ed eventi vari ? E’ merito suo o dei compagni di una vita ?

Per quanto riguarda la fede: io credo. E’ una cosa che cerco di non sbandierare troppo, anche se nelle cose che faccio e nel mio modo di vivere cerco di dimostrarlo. Vivo certi momenti di fede in maniera privata, perché credo che sia una cosa molto personale, anche se è giusto e bello gridarlo al mondo e farlo sapere. Per l’amicizia, io non ho molti amici, ne ho pochissimi. Troppo spesso si fa confusione fra le persone che conosci e le persone che ti sono amiche. Ho pochi amici, quelli che sono da una vita e proprio per questo, nonostante faccia tante cose e sia spesso lontano, gli amici veri sono sempre amici, perché sono sempre vicini a te, anche solo con una telefonata o un messaggio ogni tanto.

Che padre pensi sarà Carlo Conti ?

Questo non lo so, è una cosa tutta da scoprire. Io tra l’altro non ho avuto il padre di riferimento, mio babbo è morto quando avevo 18 mesi. E’ un ruolo per me da scoprire. Cercherò di divertirmi con mio figlio e allo stesso tempo di essere, non dico severo, ma di riuscire ad insegnargli quei valori che mi ha insegnato la mia mamma: quindi l’onestà ed il rispetto per gli altri.

La svolta rappresentata dall’incontro con Francesca e come’è entrata nella tua vita senza uscirne mai ?

Con Francesca è una storia che è partita molto tempo fa. Io ero un po’ distratto dal lavoro, da altre cose, quindi non siamo mai riusciti a concretizzare il nostro rapporto o forse perché per me non era il momento giusto per fare un passo importante, anche se sapevo che era lei la donna della mia vita. Se un giorno avessi costruito una famiglia e quindi mi sarei sposato, sarebbe dovuto avvenire con lei. Così poi è stato, i tempi erano maturi, io ero pronto e lei, per fortuna, era ancora li che aspettava questo bischeraccio.

Sul lavoro ti fidi solo dell’intuito o ti misuri con i suggerimenti di qualcuno in particolare ?

Devo dire che faccio molto, molto, molto di testa mia. Anche se sono circondato da una serie di collaboratori fantastici, i quali lavorano con me da tanti anni. Primi fra tutti Leopoldo Siano, Emanuele Giovannini, Mario D’Amico e Ivana Sabatini. Questi sono i 4 collaboratori storici con i quali faccio le trasmissioni più importanti: l’Eredità, I Migliori anni e Tale e Quale. Loro mi assecondano e cavalcano certe mie idee, per fortuna, anche se non sono degli “Yes man”. Quindi quando c’è qualcosa che non li convince, ne parliamo, sono sempre aperto a confrontarmi, anche se poi, insomma, l’ultima parola è sempre la mia (ride, ndr). Comunque mi fido molto del mio intuito, quello cioè di immaginarmi nel programma la tal cosa o il tal personaggio. Intuito e mestiere, perché anche il mestiere è fondamentale. Avere esperienza, fare gavetta, sono importanti anche gli errori fatti. Nella vita è anche fondamentale sbagliare, per poi imparare dagli errori.

Carlo Conti conduttore: uno dei pochi a cui non interessa ballare, suonare, cantare, “allargarsi”. E’ una strada che hai scelto scientemente o è stata obbligata ?

La cosa fondamentale per me, almeno fino a questo momento era riuscire ad impormi in questo mestiere, volevo perfezionarmi al cento per cento su questo. Un mestiere che non è il conduttore e basta, anzi quando mi vedete condurre la trasmissione, quella è la punta dell’iceberg. Il mio lavoro è durante la settimana, come autore, come coordinatore, come capo di un progetto e come organizzatore. Sono responsabile a 360 gradi delle cose che faccio, quando vado in onda so già dove deve andare il programma e lo guido con la spontaneità e l’allegria necessaria. E’ talmente difficile fare bene questo lavoro che per ora mi basta questo, poi un giorno magari mi divertirò a fare altre cose.

Quanto tempi dedichi a Carlo e quanto a Conti ?

Per fortuna Carlo e Conti sono la stessa cosa. Naturalmente dedico tanto tempo al lavoro perché devo fare tante cose, perché mi occupa gran parte della mia vita, perché mi diverto ancora tanto a farlo e perché è un impegno che mi sono preso ed è una responsabilità che ho. Per fortuna c’è anche il Carlo Conti che va a far la spesa, che si diverte con gli amici, che la sera cena con la moglie e poi si guarda un film sul divano. Una cosa è certa, non riguardo mai le trasmissioni che faccio, mai non potrei mai. Ho visto solo un pezzettino di quella registrata e andata in onda di mercoledì e devo dire che mi sono divertito, non è poi male quel programma (ride, ndr).

I tuoi rapporti con lo sport (a parte la Fiorentina): ne fai? Quale ami di più ?

Sembra strano, perché tutti mi chiedono come faccio ad avere sempre questo fisico da molti anni, ma non ho mai fatto sport in vita mia. Io e lo sport abbiamo litigato da piccoli. Ho tentato di fare alcuni tentativi, una volta con il tennis, poi con il nuoto, ma niente. Il mio sport preferito è la pesca, che devo dire è più mentale che fisico come attività agonistica, stare li fermo ad aspettare. Anche senza prendere niente, è bello stare li in mezzo al mare, riflettere, non importa prendere i pesci. Faccio tutti gli anni con Paolo Bonolis l’evento benefico “La pesca del cuore”, proprio per fare capire quanto questo sport sia uno sport molto tranquillo. Poi il pesce che peschi lo puoi benissimo rilasciare e continua a vivere tranquillamente, è una pratica che si chiama “Catch & Release”, che significa proprio “Cattura e rilascia”, nella quale non si uccide il pesce pescato ma lo si rilascia nell’acqua.

Chi ha colpito la tua fantasia e ti ha indicato la strada da intraprendere: un attore, un cantante, un conduttore o un comico ?

Ci sono due strade, una deriva dalla mia passione per la musica e l’altra dalla televisione. Quando sono nate le radio private è stato quasi automatico avere la voglia di andare a parlare davanti ad un microfono. Quindi da un lato importantissimo l’Alto gradimento radiofonico di Renzo Arbore e Gianni Boncompagni, che ascoltavo quasi di nascosto e poi per quel che riguarda la Tv, vedere in televisione i grandi conduttori, penso a Mike Bongiorno, Pippo Baudo, Corrado ed Enzo Tortora.

Grazie a Carlo Conti di aver accettato di rispondere alle domande del nostro primo “Intervistatore Speciale” ed un grazie particolare a Loretta Goggi per aver “condotto” la prima puntata di questa nuova rubrica. Chiudiamo con un filmato, tratto dallo sterminato archivio di Youtube. Dalla seconda edizione di “Loretta Goggi in Quiz” (Rai Uno 1984-’85) Loretta canta “Dirtelo, non dirtelo“, vediamo il filmato con una Loretta bella da lasciare senza fiato. La regia della trasmissione era di Gianni Brezza.