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Massimiliano Ossini: “Con Linea Bianca scopriamo le storie della montagna che non si conoscevano”

Leggi l’intervista al conduttore di Linea Bianca, Massimiliano Ossini. Con lui scopriamo le novità della sua settima edizione.

12 Dicembre 2020 09:30

A partire da oggi, sabato 12 dicembre 2020 alle ore 14, parte su Rai 1 l’ottava edizione di Linea Bianca. L’avventura dunque riprende il suo corso e quest’anno il viaggio racconterà tutte le montagne d’Italia “oltre il bianco“.

Noi di TvBlog abbiamo intervistato Massimiliano Ossini che per il settimo anno consecutivo sarà alla guida del programma insieme a Giulia Capocchi e Lino Zani. In apertura della chiacchierata con lui, abbiamo chiesto quali saranno le novità che caratterizzeranno la stagione 2020/21:

Avevamo già in mente di dare nuovi stimoli al programma perché altrimenti dopo si rischia sempre di fare sempre le stesse cose. Quindi di rinnovare e innovare. Visto che spesso si parla di turismo di prossimità, abbiamo pensato di raccontare anche la montagna di prossimità. Andremo a scoprire tutte le montagne d’Italia.

L’obiettivo di Linea Bianca è quello di poter regalare al pubblico immagini e luoghi di un viaggio che possa lasciar sognare nella speranza che nel domani si possa tornare anche nei luoghi più incantevoli delle alte quote:

Calcolando che viviamo in una situazione in cui i viaggi sono limitati, gli spostamenti sono limitati sia per i vari DPCM sia a livello economico e le attenzioni che dobbiamo avere, sottolineo ancor di più il fatto che la montagna non va vissuta solo quando si fa la settimana bianca, ma va vissuta costantemente. Anche una volta a settimana, e chi ha la voglia una volta al mese. La cosa più bella è che si scoprono storie di montagna che non si conoscevano, ma soprattutto si conosce il proprio territorio. Quindi penso che da un momento così difficile possiamo estrapolare qualcosa di positivo e questo è sicuramente qualcosa di positivo, fa partire anche l’indotto economico dei piccoli comuni che hanno vissuto un periodo davvero difficile.

Mettendoci nei panni del pubblico in un periodo in cui per alcuni le piste da sci tanto sperate sono solo un miraggio, il compito è quello di portare il pubblico con te?

Sì, il nostro compito è quello di far distogliere la preoccupazione e far viaggiare il telespettatore. Trovo, a mio avviso, che quando fai informazione raccontando un territorio devi avere la sensazione di stare bene. Nel nostro noi ci dobbiamo limitare perché ora non possiamo andare a sciare. Io non posso prendere la funivia, ma in questo caso faccio venir voglia al pubblico di vivere il loro territorio e poi ci sono tanti modi per vivere la montagna. Se c’è la neve facciamo vedere con il cane il dog-trekking, oppure facciamo le ciaspolate, o ancora andiamo a fare il sci d’alpinismo dove puoi fare la sciata all’aria aperta, hai il distanziamento e non c’è raggruppamento. Hai la possibilità di vivere la montagna che è l’antidoto allo stress. Ti dà la possibilità di farti rilassare, cosa che la città non ti fa vivere pienamente.

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All’interno del programma avrai sempre un punto di riferimento su cui appoggiarti:

Nel mio programma quando devo parlare di medicina, ho un dottore. Se parlo di agricoltura mi porto dietro un agronomo o il presidente dell’ordine degli agronomi. Se parlo di montagna mi porto la guida alpina (nonostante io mi reputi esperto).

Nel primo appuntamento di Linea Bianca ad esempio parlerai del taglio della legna…

Esatto, e nel taglio della legna ci ricollegheremo con un agronomo che ci dirà il momento migliore per il taglio della legna. Io aprirò il discorso ma voglio che ci sia quella figura che ha dedicato una vita intera al suo lavoro. In questo caso hai pure più credibilità quando racconti le cose. Poi, i protagonisti sono le persone che vivono il territorio. Ad esempio oggi saremo nelle zone del trentino, poi il 26 dicembre ci sarà una puntata pazzesca sul Gennargentu. In Sardegna c’è chi pensa solo al mare e alle spiagge mentre c’è anche la vita dell’entroterra si scoprono posti bellissimi.

Avrai con te anche Lino Zani e Giulia Capocchi…

Sì, Lino Zani è il mio compagno da sempre. Il mio espertone delle vite delle montagne, è la guida per eccellenza. Colui che mi ha fatto scoprire l’anima della montagna. Giulia invece scopre le nicchie di quel territorio che possono essere agroalimentari, oppure la storia di qualche personaggio che fa la differenza quando viene raccontata. Lei ha la capacità di farlo, mette a proprio agio chi va ad intervistare ed è una chiave vincente.

Quali difficoltà avete incontrato durante le registrazioni di Linea Bianca (se ce ne sono state)?

Abbiamo avuto difficoltà con il maltempo quando siamo stati in Sardegna, noi però facciamo vedere il meglio del territorio perché merita la bellezza. Sul covid è stato complicato perché oltre alle distanze bisogna ricordarsi che quando entriamo in un posto dobbiamo essere pochi, non dobbiamo essere in tanti, abbiamo sempre la mascherina. Ci sono le restrizioni, ma ci siamo allenati per riuscire a fare al meglio il programma. E devo dire che è un buon prodotto!

Sei soddisfatto no?

Sì, grazie ad una grandissima squadra. Una cosa che continuerò sempre a ripetere (ed è la forza che io mi porterò dietro in tutte le mie trasmissioni): voglio che tutti siano fondamentali per un programma, siamo tutti quanti parte della stessa squadra e tutti sulla stessa nave. Ognuno ha un ruolo diverso, ma ognuno è fondamentale dell’altro. Se vinciamo, vinciamo tutti. Se perdiamo, ci dobbiamo rimboccare le maniche tutti insieme.

Abbiamo detto ‘settima edizione’ per Linea Bianca, ma non avrai mica paura della crisi del settimo anno?

Speriamo che non scatti questa crisi. No no, nessuna paura! Non sono assolutamente superstizioso, se deve accadere qualcosa è perché deve succedere.

Parli sempre con positività e questo sicuramente è un bene. A proposito di questo, dicono di te che sei uno dei volti gentili della tv: che effetto ti fa sentirtelo dire?

Sono estremamente contento e mi fa sempre più piacere che mi dicono qualcosa del genere. I miei modelli televisivi sono Piero e Alberto Angela. Sono persone per il quale hai sempre potuto lasciare tranquillamente i bambini davanti al televisore senza aver paura che da loro possano uscire volgarità, arroganza e la cattiveria che passa. Purtroppo ora ce n’è in tv e anche troppa.

Stavo proprio per rivolgerti una domanda a proposito di questo.

Sì, mi dispiace perché da una parte io sono stato istruito dalla Disney. Quando io stavo a Disney Channel avevo delle regole molto precise e ferree su cosa non potessimo dire o anche addirittura nella gesticolazione. Ogni mese facevo degli incontri con degli psicologi, perché comunque tu davanti hai dei bambini e non sai come possono rispondere. Ad esempio ti poteva capitare il bambino più sensibile o meno sensibile. Oggi invece la tv è come internet, ognuno apre bocca, ma non possiamo andare alla deriva.

Non ti abbiamo visto in tv negli ultimi mesi, ma non sei mai stato fermo. Durante il periodo di lockdown hai sperimentato una rubrica su facebook intitolata ‘Vogliamoci bene’

Siamo andati veramente bene, abbiamo avuto milioni di contatti. Era un appuntamento fisso, parlavamo di malattie genetiche, tumori per dare risposte a persone che avevano difficoltà ad informarsi. Si sa che quando scopri qualcosa di negativo la prima cosa che fai è quella di andare a vedere su internet per cercare informazioni, però quante fake news ci sono. Allora in questo caso ho utilizzato un social per far parlare persone che hanno dedicato la loro vita a studiare e ad informarsi su determinate cose.

Un domani ti piacerebbe portare questo format anche a livello televisivo? Hai fatto richiesta?

Non ho fatto richiesta, mi piacerebbe, però quello che va bene sui social non per forza può andar bene in tv. Questo tipo di modello a mio avviso funzionerebbe benissimo. La qualità c’è e la quantità pure. Se fossi imprenditore ci investirei su.

Hai pure unito l’utile al dilettevole scrivendo il tuo terzo libro “Le montagne rosa”

Questo libro è un regalo in questo momento. Ho raccontato un viaggio sulle Dolomiti, in questo viaggio non ci sono solo le esperienze e le persone che ho incontrato e grandi personaggi, ma è anche un libro fotografico perciò ti leggi il racconto ma hai anche la foto. Mi sono arrivati tanti messaggi in cui tante persone mi hanno scritto che son riuscito a farle sognare perché è come se tu, mentre guardi le immagini fossi lì in quei posti con me. Questo è bello!

Ringraziando Massimiliano Ossini per la chiacchierata, ricordiamo che TvBlog seguirà la prima puntata della nuova edizione di Linea bianca in onda da oggi, ogni sabato alle 14 su Rai 1.