Home Notizie L’importanza di chiamarsi Bollani: inventarsi solo il Piano della Buonanotte e fare l’ermetico su Rai1 più che su Rai3

L’importanza di chiamarsi Bollani: inventarsi solo il Piano della Buonanotte e fare l’ermetico su Rai1 più che su Rai3

Stefano Bollani ha ufficializzato su Twitter la presenza di Fiorella Mannoia alla prima di L’importante è avere un piano.

pubblicato 11 Novembre 2016 aggiornato 9 Novembre 2020 15:56

L’importante è avere un piano e poter permettersi di Sostenerlo fino alla fine. Quello di Bollani è esattamente lo stesso che suonava qualche anno fa su Rai3, con la differenza che lì partiva di nicchia per poi diventare pop mentre qui si dichiara fintamente pop per rannicchiarsi con orgoglio su Rai1.

Solo se ti chiami Bollani riesci a fare la seconda serata su Rai1 fregandotene dei convenevoli con gli ospiti, della liturgia del racconto televisivo e dei compromessi con gli ascolti. Il debutto di L’importante è avere un piano è stato una vera e propria jam session, intervallata qua e là da lenti e un po’ monotoni sketch che aggravavano lo snobismo dello show.

Fortunatamente, invece, la buona musica ascoltata, da quella brasiliana “duettata” con la Mannoia a Bob Dylan interpretato da Gregori, è più ecumenica della scrittura autoriale (oltre a battere in qualità la media annuale sanremese).

Così L’importante è avere un piano non ha deluso gli estimatori colti di Bollani, ma rischia di non trovare un largo pubblico in grado di comprenderlo a pieno, visti i troppo ermetici riferimenti intertestuali del padrone di casa.

Per il resto altro che originalità, ha vissuto di eredità di Sostiene Bollani, dalle canzoni dei cartoni animati in versione jazz alle lezioni semiserie di musica passando per il ruolo di spalla affidato a un attore (in quel caso era Caterina Guzzanti, questa sera Claudio Santamaria rivelatosi pregiato neofita musicale).

Alla fine la sola vera idea di questa prima puntata è stato il piano della Buonanotte finale, con una versione tridimensionale dello strumento musicale pronto a dar voce a una fiaba con un’incantevole narratrice virtuale. Tutto il resto Bollani lo fa a teatro già da anni (ora semplicemente si fa pagare il biglietto dal canone).

  • 23.40

    Inizio incantevole. De Gregori apre la serata accompagnato al piano da Bollani: canta Guarda che non sono io. Si parla di temi come l’identità e la popolarità, per De Gregori è un problema pirandelliano. Poi canta Come il giorno, la sua versione italiana di I Shall Be Released di Bob Dylan.

  • 23.52

    Siparietto con Santamaria ritenuto “fuori luogo per la trasmissione”. Poi Bollani propone su Rai1 “la tristezza del cantautore” Vasco Capossati. Vuole essere una parodia degli stornelli romani.

  • 23.57

    Bollani parla di canzoni che cantano di donne, da Sally ad Anna dei capelli rossi. Poi riprende a cantare Capossati, stavolta con un’innaffiata di Jovanotti. Una sperimentazione piuttosto spinta…

  • 00.00

    Arriva la Mannoia alle prese con la canzone napoletana, Solo per parla di Pino Daniele. Un programma interamente musicale e che appare più di nicchia di Sostiene Bollani, altro che nazionalpopolare. Poi Bollani e la Mannoia condividono su Rai1 un’altra passione di nicchia, quella per la musica brasiliana. Fiorella si complimenta col padrone di casa: “Che suoni bene lo sanno tutti, che canti bene lo dico io”.

  • 00.10

    Bollani inaugura la rubrica L’importante è avere un nano con tanto di jingle al pianoforte di Andiamo a lavorà. Protagonista della serata è Cucciolo, che Bollani racconta con le sette note. Come si presenterebbe il muto Cucciolo se non con A… chi? Il momento surreale termina con il classicone Mamma in versione jazz.

  • 00.19

    E’ tornato Santamaria nelle vesti di disturbatore e spalla. Anche lui ha portato la chitarra. Bollani gli dà talmente fiducia che poco dopo parte la pubblicità.

  • 00.27

    Bollani torna in studio duettando con il musicista Cameron Carpenter e il suo mitico organo: se l’è costruito da solo, è uno strumento unico al mondo. Bollani lo intervista in solitaria.

  • 00-36

    Dopo altro siparietto di Santamaria su Essere o non essere, con derive grammaticali, la Mannoia torna per presentare il suo nuovo singolo, Combattente.

  • 00.40

    Bollani ci fa una lezione semiseria di tonalità. Poi Santamaria gli chiede qualcosa di pop, sempre con fare sferzante: “Pop vuol dire popolare, della ggente. La gente è l’umanità, la gente siamo noi. Io sono qua per fare l’elogio del pop e ho portato il decalogo del pop”. Comincia la tentazione da 10 cose con elenco delle cose pop.

  • 00.50

    L’unica idea arriva alla fine, il piano della buonanotte ovvero la fiaba raccontata da un pianoforte multimediale suonato da Bollani.

L’importante è avere un piano debutta su Rai1 e su TvBlog non potevamo non seguirlo come sempre in liveblogging. Un Late Night Show che ha il sapore di un inedito e incredibile viaggio nelle strade della musica live, con protagonisti da tutto il mondo in una grande avventura che mescola generi, stili ed emozioni forti. Stefano Bollani travolge la seconda serata di Rai1 con le splendide sonorità del suo nuovo, programma in onda dal 10 novembre, ogni giovedì, sulla Prima Rete Rai. 

Con L’importante è avere un piano si fa buona musica, si parla di musica e si gioca con la musica con l’avvolgente complicità della notte. Il tutto nella cifra inedita, originale e ironica propria di Stefano Bollani, artista poliedrico tra i più riconosciuti e acclamati a livello internazionale.

Partendo dall’osservazione che il verbo “suonare” in italiano ha un solo significato mentre in inglese, to play, e in francese, jouer, assume anche il significato di “giocare” e “recitare”, Bollani in L’importante è avere un piano si diverte con la musica e invita gli ospiti a fare lo stesso, all’insegna dell’improvvisazione, dell’imprevisto, della sorpresa e quindi dell’unicità (lo ha confermato anche a noi di Blogo).

“Sarà un programma senza il bollino per appassionati o specialisti, che cercherà di intercettare una platea vasta che la Rete ci mette a disposizione” – dichiara Bollani-.

Accanto a lui e alla sua Resident Band formata da Jeff Ballard alla batteria e Gabriele Evangelista al contrabbasso, sul palco, ogni sera, un parterre diverso di ospiti eccezionali, tra musicisti affermati e nuovi talenti, attori e personaggi dello spettacolo italiano e internazionale, pronti a mettersi in gioco, a divertirsi e divertire con la musica. 

Da Renzo Arbore a Elio, da David Garrett a Andrew Bird, da Ornella Vanoni a Enrico Rava, e poi Francesco De Gregori e Fiorella Mannoia, Cameron Carpenter e The Vegetable Orchestra, Max Gazzè, Samuele Bersani, Daniele Silvestri, Vinicio Capossela, Claudio Santamaria e Valerio Mastandrea, Hamilton De Holanda, Michael Kiwanuka, Manu Katchè, Bandabardò, Juniorchestra di Santa Cecilia, Igudesman & Joo, Neri Marcorè, Lillo & Greg, Antonio Rezza, Chucho Valdes, Silvia Perez Cruz, Yamandu Costa, Irene Grandi, Carmen Consoli, La batteria, Jan Bang, il trio Daniele Sepe, Nico Gori e Bernardo Guerra, Chano Dominguez e Barbara Casini: saranno tanti e tutti straordinari i protagonisti di questo programma, improvvisando, suonando, cantando, recitando, giocando. 

“Ho scelto personalmente ogni ospite sulla base di criteri artistici, certo, ma anche sentimentali– afferma Bollani-. Per motivi diversi sono innamorato del modo di fare musica di ognuno di loro. Alcuni sono degli amici: da Enrico Rava, il mio mentore, a Daniele Sepe, fino a Hamilton de Holanda e Elio. Altri sono artisti che stimo particolarmente e che non potevo non invitare come Chucho Valdes, Vinicio Capossela, De Gregori, Mannoia, Ornella Vanoni. Altri ancora sono artisti che ho scovato in questo immenso e prezioso archivio che può essere il web. Talenti insoliti che mi hanno incuriosito e regalato uno stimolo, come Cameron Carpenter o i The Vegetable Orchestra. Con loro e con tutti gli altri, la condizione è sempre e solo la stessa: fare musica insieme, improvvisare, giocare, divertirsi e spero quindi divertire il pubblico. In quest’ottica il programma è aperto, una sorta di jam session dove passano artisti anche non necessariamente musicisti a divertirsi con noi come Neri Marcoré, Valerio Mastrandrea, Claudio Santamaria, solo per citarne alcuni”.
 
Una grande jam session vestita da show quindi all’insegna dell’inedito, dell’unicità e dell’improvvisazione, ma anche dell’ironia, e soprattutto di quell’irrinunciabile passione per le 7 note che rendono L’importante è avere un piano una preziosa occasione per il telespettatore per conoscere talenti mai visti in Italia o ritrovare artisti amati, e per lasciare entrare direttamente a casa propria le emozioni più vibranti e coinvolgenti che la musica sa dare.
 
Prodotto da Rai1 in collaborazione con Ballandi Multimedia, “L’importante è avere un piano” è un programma unico nel panorama televisivo: rende omaggio alla musica, da quella più ricercata a quella popolare, e al talento di chi a essa ha dedicato la propria vita. Per Rai una splendida occasione di mostrare appieno la sua missione di servizio pubblico, in uno spettacolo che offre ai telespettatori la preziosa opportunità di ascoltare e vedere all’opera talenti eccezionali insieme su uno stesso palco. 

Al termine di ogni puntata, un “video della buonanotte” realizzato da Valentina Cenni. Il suo compito, nelle vesti di Fata del Sonno, è quello di accompagnare Bollani e i telespettatori verso il meritato riposo. Magica e misteriosa proprio come la musica ascoltata durante la serata. 

L’importante è avere un piano è un programma di Stefano Bollani, scritto con Fosco D’Amelio, Simone Di Rosa, Rosaria Parretti. Le scene sono di Luigi Dell’Aglio. La fotografia è di Eugene O’Connor, John McCullagh. La regia di Cristian Biondani.

L’importante è avere un piano, gli ospiti della prima puntata

Gli ospiti della prima puntata di L’importante è avere un piano sono Fiorella Mannoia, Francesco De Gregori e Claudio Santamaria.

L’importante è avere un piano | Dove vederlo in tv e in streaming

L’importante è avere un piano è in onda su Rai1 dalle 23.35 e in diretta streaming sul browser/app Rai Play.

L’importante è avere un piano | Second Screen

L’importante è avere un piano non è sui social e non ha ancora un’hashtag ufficiale. @StefanoBollani è l’account Twitter di riferimento per ogni informazione, oltre a @Raiofficialnews.