Home Otto e mezzo Lilli Gruber: “Il successo di Otto e mezzo? Siamo indipendenti e diamo spazio agli ospiti”

Lilli Gruber: “Il successo di Otto e mezzo? Siamo indipendenti e diamo spazio agli ospiti”

Lilli Gruber riceverà il Premio Guido Carlo l’11 maggio a Montecitorio per il suo giornalismo di qualità

pubblicato 29 Aprile 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 10:30

Lilli Gruber è prossima a ritirare un importante riconoscimento come esempio di giornalismo di qualità. Il prossimo 11 maggio riceverà a Montecitorio, tra altre personalità di spicco, il Premio Guido Carli, voluto da Romana Liuzzi per ricordare il nonno ex Governatore della Banca d’Italia. Nella giuria, presieduta da Gianni Letta, ci saranno personalità dell’imprenditoria, dello sport e della cultura, il presidente di Rcs Urbano Cairo e il Presidente del Coni Giovanni Malagò.

Intervistata dal settimanale Io donna, così la giornalista ripercorre gli esordi della sua carriera (fu lanciata dal Direttore del Tg2 Antonio Ghirelli, dopo una gavetta al Tg Regionale del Trentino Aldo Adige) e commenta il successo della sua trasmissione Otto e mezzo:

“Gli ingredienti fondamentali sono due. Primo: il pubblico ci percepisce come indipendenti. Abbiamo grande autonomia editoriale e intellettuale. Secondo: gli ospiti vengono tutti volentieri. Sanno di poter fare un ragionamento senza essere interrotti. La nostra idea di televisione è: ritmo senza concitazione. Certo poi può capitare che uno parta con il comizietto: ma in quei casi intervengo io e lo stoppo”.

Quanto al suo ruolo alla conduzione dice:

“Penso che il giornalista non debba essere centrale. Quando facevo l’inviata di guerra cercavo di mettere al centro del racconto i fatti. A Otto e mezzo i protagonisti sono l’ospite e i suoi interlocutori. Poi può esserci la sera in cui non sono in forma e magari sbaglio i tempi, oppure in cui magari non abbiamo indovinato tutti gli ospiti”.

Dice che ormai dei politici non la sorprende più nessuno, mentre a colpirla è stata l’attrice Anna Foglietta, chiamata a parlare di ambiente, ma pronta a “sfoderare idee appassionanti sulla politica”. Degli ospiti che funzionano di più per gli ascolti, invece, menziona Vittorio Sgarbi (“che da me non urla“), Massimo Cacciari, Paolo Mieli, Ezio Mauro, Massimo Franco e Antonio Padellaro. Il più difficile da gestire per lei? “Giulio Andreotti. Invitato in occasione dei 90 anni si dimenticò dell’impegno preso e non si presentò in studio”.

In merito alla puntata in cui Lilli ha avuto come ospite Davide Casaleggio con “interlocutori un po’ di parte”, fa un j’accuse:

“L’ho ammesso che forse stavamo facendo uno spottone al Movimento Cinque Stelle. Le critiche di Mentana? Io non giudico mai per principio i miei colleghi… anche perché ho altro da fare”.

Alla faccia del TgLa7 o della sua ex Rai, la Gruber ammette di guardare tutto il giorno in redazione SkyTg24 mentre la sera, dopo cena, “mi rilasso guardando qualche talk show”. Il suo preferito? Hard Talk su Bbc World.

Infine, immancabile il riferimento alla posa di trequarti da lei inventata:

“Scrissero che era colpa della scoliosi, che pure ho. In realtà sedermi in quel modo fu un gesto spontaneo, anche se quella postura hanno scritto dei saggi”.

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