Liberi Tutti, l’autocritica di Bianca Guaccero: “Troppa confusione? Assolutamente vero. Stiamo lavorando alle modifiche”
Bianca Guaccero fa autocritica dopo la prima puntata di Liberi Tutti: “Stiamo ancora studiando il programma”. Una presa di posizione inedita e ammirevole
Un’autocritica onesta, coraggiosa e ammirevole. Bianca Guaccero, ospite a Tv Talk, non si è sottratta alle critiche che hanno avvolto la prima puntata di Liberi Tutti, lo show del lunedì sera di Rai2 che vede diversi vip alle prese con alcune escape room.
Un esordio, quello di una settimana fa, che ha raccolto appena 550 mila spettatori, per uno share pari al 3,2%. Ma a finire nel mirino sono state prevalentemente le urla e l’eccessiva confusione in studio.
“E’ assolutamente vero”, ha ammesso la conduttrice. “Noi per primi abbiamo in questi giorni fatto molte riunioni e ci siamo confrontati su tutto. Durante le prove abbiamo avuto persone che non erano i vip in questione, ma altri ragazzi che partecipavano alle escape, perché avevamo bisogno di cronometrarle e studiarle. Gli ospiti non potevano provarle prima, perché altrimenti avrebbero scoperto tutto. L’avvento degli ospiti per noi è stato qualcosa che è successo durante la prima registrazione e ha spiazzato un po’ tutti, abbiamo visto una partecipazione così attiva che io per prima ho dovuto ritarare tutto quanto”.
Le modifiche allo show sono dunque in corso: “Ci sono molti piani d’ascolto in questo programma – ha proseguito la Guaccero – la stanza, il divano, il piano d’ascolto tra noi e il cast. È un programma che va costruito, noi per primi lo stiamo ancora studiando e perfezionando”.
Al centro della scena resta tuttavia il coinvolgimento degli ospiti e il loro entusiasmo nell’approccio alle varie prove: “Chiediamo alle persone che vengono di giocare. Io credo che, nel caso specifico nostro, sia difficile la trasposizione televisiva. È importante far sì che lo spettatore da casa possa giocare. Stiamo lavorando tanto. Il nostro programma ha un’identità specifica e stiamo cercando di portare il pubblico dentro le escape room”.
Da capire a questo punto se ci sarà il tempo per una netta inversione di rotta. E se, soprattutto, il pubblico saprà ricredersi.