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LETTERA APERTISSIMA A CHI GUARDA TV TALK…

Sul telefonino, ogni domenica mattina, verso le 11, arriva un sms di poche righe. Domenica 28 settembre, l’sms diceva così:”Siamo tornati! Media 9,57; 442mila. Ottima spinta(9,20) della rete, ma forse per gli spot di mezzo si parte ‘solo’ al 6.26. Bella salita…”. Il messaggio è di Massimo Bernardini, autore e conduttore di “Tv Talk”, la

28 Settembre 2008 21:42

Tv Talk Sul telefonino, ogni domenica mattina, verso le 11, arriva un sms di poche righe.

Domenica 28 settembre, l’sms diceva così:”Siamo tornati! Media 9,57; 442mila. Ottima spinta(9,20) della rete, ma forse per gli spot di mezzo si parte ‘solo’ al 6.26. Bella salita…”. Il messaggio è di Massimo Bernardini, autore e conduttore di “Tv Talk”, la trasmissione che va in onda sabato mattina alle 9 su Rai3, giunta alla seconda puntata, prodotta da RaiEducational.

E’ il quarto anno che partecipo con piacere e profitto (non si impara mai abbastanza) come consulente che va in onda, nel senso che faccio l’opinionista (parolone) insieme all’amico Giorgio Simonelli, docente alla Cattolica,con il quale organizziamo senza concordarle disparità di idee, anche se a volta facciamo fatica a darci battaglia per partito preso:lo spirito antagonistico lo peschiamo durante il programma e nelle accensioni polemiche che non mancano, grazie agli ospiti (l’ultimo era Enrico Vaime, il teorico-pratico della morte del varietà non solo in tv, colui che nel suo recente libro ha scoperto che “I cretini non sono più quelli di una volta) e grazie agli analisti, giovani universitari o laureati che mettono pepe. Sono così bravi questi giovani che molti di loro sono richiesti dalle tv con serie proposte di lavoro; si vede che mostrare personalità paga. Mi piacerebbe nominarli tutti ma sono numerosi.

Notizie sui giorni del ritorno (“Siamo tornati!”). Siamo sullo sfondo di un nuovo studio nei capannoni Rai di via Mecenate a Milano. Studio bello, più raccolto negli spazi, più ampio grazie alle finestre dei maxitelevisori.

Si sono aggiunti al gruppo di lavoro presistente il capoprogetto Mario Orsini, sveglio uomo di economia e di comunicazione, e l’autrice Maria Anna De Nittis, veloce e concreta, che si affianca a Silvia Motta. Silvia continua a fare figli e a dare i numeri, quegli degli ascolti; e io la guardo con ammirazione quando parla e sa far diventare aridi numeri e curve (non le sue) strumenti di ragionamento. Guardo con ammirazione per vari motivi (chi le vede e le ascolta in onda sa il perchè) Cinzia
Bancone che si prodiga per il forum e il sito, e procura gli ospiti; e Erika Brenna che intervista senza paura i big delle tv. Vorrei anche salutare e ringraziare Isabella Donfrancesco, ex capoprogetto, una figura di rilievo da anni in RaiEducational.

Non voglio dimenticare Mario Maffucci, consulente, ex dirigente Rai, uomo di spettacolo, lavoratore di idee e di scalette.

Insomma, “siamo tornati!” e siamo contenti dei risultati fin qui raggiunti che- dal punto di vista degli ascolti- consiste nello scalare i dati a due cifre; se ci siamo riusciti varie volte lo scorso anno dobbiamo consolidare la situazione quest’anno (si finisce a giugno).

Ma l’impegno principale, parlo- spero- a nome di tutti, è quello di essere sempre più attendibili, capaci di intercettare le critiche be le esigenze del pubblico, evitare le markette e resistere alle pressioni o alle malelingue. “Tv Talk” ha uno strumento per verificarlo e renderne conto, farsi consigliare, accogliere critiche, emendarsi, migliorare: il sito dove far pervenire opinioni, frustate, carezze a fil di pelo, schiaffi contropelo. Ci stanno lavorando Orsini e Cinzia. Tallonateli. Scrivete lì. Le opinioni libere sono benvenute. Meglio certi nick name e certi messaggi che le risse, i duelli, le gabbie, gogne dentro e fuori la tv, dentro e fuori la carta stampata.

Infine. Se come dice Vaime nel suo libro, “i cretini non sono più quelli di una volta” e sono peggiorati, vorrei concludere ricordando il grande Achille Campanile che è stato un critico televisivo del “Corriere della Sera” spiritoso, sereno, mordente di perduti anni felici. Non era un cretino.

ITALO MOSCATI