Venerdì sera se su Canale 5 ci sarà spazio ancora per Silvio Berlusconi (su questa rete per la prima volta in prime time in campagna elettorale), Rai 3 proporrà un nuovo spazio di approfondimento politico. Si intitola Leader ed è affidato alla conduzione di Lucia Annunziata. Non si tratta di una trasmissione rivoluzionaria, certo, tuttavia presenta – sulla carta – alcuni elementi di novità rispetto ai tradizionali talk che in queste settimane affollano la già affollata televisione italiana. La prima è stata spiegata dalla giornalista Rai in conferenza stampa ieri:
Agli aspiranti leader le domande le faranno i cittadini. (…) Non parliamo di popolo o di gente, ma di cittadinanza. Non le solite masse arrabbiate, in studio avremo anche l’avvocato, il fiscalista, il giovane blogger.
Inoltre in studio – il programma va in onda dall’Hotel Colonna Palace di Roma, che si affaccia sul Parlamento – saranno presenti non soltanto i leader politici ma anche – qualora lo volessero – coloro che compongono lo staff, dai collaboratori agli altri candidati della lista/coalizione. Si tratta di una formula già praticata negli States:
Ci siamo ispirati al format americano Town Hall, nel quale i candidati sono messi al confronto con i cittadini. Da noi l’aspirante leader potrà portare il suo staff, la sua squadra di governo, anche sua moglie.
Le puntate previste sono quattro, ma potrebbero diventare sei, in base al regolamento della Vigilanza che verrà stilato dopo il 20 gennaio, cioè dopo che le liste saranno completate. Durante il periodo di messa in onda di Leader In mezz’ora, il programma in onda la domenica pomeriggio, verrà sospeso.
Primo ospite: Antonio Ingroia di Rivoluzione Civile. Berlusconi avrebbe già accettato l’invito, ma la data è ancora da fissare. La Annunziata a riguardo ha scherzato:
Gli devo undici minuti per quella volta che abbandonò lo studio di In mezz’ora.
Da segnalare il fatto che i consiglieri Rai di centrodestra Antonio Verro e Guglielmo Rositani hanno contestato il nuovo format spiegando che era stato loro preannunciato che il programma sarebbe stato collocato in seconda serata e che avrebbe avuto il titolo ‘più neutrale’ Potere.