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Le storie italiane di Tg 2 Dossier

Da quando collaboro con TVblog non mi è mai capitato di parlare di Tg 2 Dossier, una trasmissione che seguo abbastanza raramente, ma che ogni volta mi stupisce per la qualità della realizzazione e per la rilevanza della trattazione degli argomenti proposti. La scorsa domenica mi trovavo in vacanza e per puro caso alle 18

23 Aprile 2006 15:34

Il dottor StranaTele

Tg 2 DossierDa quando collaboro con TVblog non mi è mai capitato di parlare di Tg 2 Dossier, una trasmissione che seguo abbastanza raramente, ma che ogni volta mi stupisce per la qualità della realizzazione e per la rilevanza della trattazione degli argomenti proposti.
La scorsa domenica mi trovavo in vacanza e per puro caso alle 18 ho acceso il televisore della stanza d’albergo su RaiDue, assistendo ad una interessantissima puntata della trasmissione, interamente dedicata alla nascita del videoclip musicali, che non va fatta risalire come da convenzione al 1975 con Bohemian Rhapsody dei Queen (anche se nel 1966 i Beatles avevano già realizzato appositamente per l’Ed Sullivan Show i videoclip di Paperback Writer e Rain, che avrebbero dovuto sostituire la loro partecipazione al programma). I videoclip, dicevamo, sono stati inventati in Italia nel 1959 e venivano trasmessi dal primo “fonografo visivo” (termine tecnico per dire “juke box a immagini”), il Cinebox, presente in ben 500 esemplari presso altrettanti bar italiani, accanto al più tradizionale juke-box.
I primi video musicali vedevano tra l’altro la regia della nostra vecchia conoscenza Enzo Trapani e per 100 lire era possibile farli “suonare” dal Cinebox che, per la prima volta, consentiva di vedere in azione i cantanti e gli artisti del momento: Adriano Celentano, Renato Carosone, Peppino di Capri, Clem Sacco e molti altri ancora. L’italiano Cinebox scomparve alla fine degli anni ’60 travolto prima dal successo e poi dalla bancarotta a livello internazionale del rivale francese Scopitone.
Insomma, anche se ammetto che l’argomento trattato era per soli appassionati, la trasmissione della scorsa settimana di Tg 2 Dossier mi ha fatto capire ancora una volta quanto sia ancora fondamentale l’apporto del servizio pubblico che, seppure tra mille inadempienze e omissioni, ci consente ancora di rileggere delle pagine magari minori e dimenticate, sebbene importantissime, della storia del nostro paese. Qualcosa che purtroppo Mediaset, azienda che sembra aver completamente rimosso il concetto di “passato televisivo”, continua a non offrire.
Tg 2 Dossier va in onda la domenica alle 18:00 circa su RaiDue. Non so di cosa parlerà la puntata odierna, ma sono pronto a scommettere che anche questa volta “la trasmissione che vanta la più lunga durata dalla riforma della Rai” non ci deluderà.

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