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Che belle Le Ragazze di Rai 3!

Le Ragazze raccontate da Gloria Guida debuttano su Rai 3 e le seguiamo in diretta con il liveblogging di TvBlog.

pubblicato 28 Ottobre 2018 aggiornato 31 Agosto 2020 20:25

Storie comuni di ordinaria straordinarietà, sunti potentissimi di cosa vuol dire essere donne: Le Ragazze torna su Rai 3, anche se in un’extended version da prime time, e non perde lo smalto del racconto esemplare che esemplare non vuol essere, fatto di vita vissuta con determinazione e con sofferenza, con quel coraggio quotidiano di chi deve essere tutto, deve sempre dimostrare qualcosa e difficilmente riesce ad appartenere solo a se stessa. Il tutto sempre raccontato senza pietisimi e drammi, senza lacrime e disperazione, ma con la soddisfazione di chi ha lottato e lo racconta col distacco del tempo, ma l’emozione di allora.

I racconti ‘comuni’ sono i più potenti; quelli ‘celebrities’ permettono, piuttosto, di guardare le vite di chi è considerato lontano da sé da punti di vista nuovi, che regalano dolcezze e fragilità, insieme alla scoperta del duro lavoro e dell’impegno che spesso si tende a dimenticare, affascinati solo dal clamore del successo. Non ti aspetti, ad esempio, la giovane fidanzatina d’Italia Laura Efrikian che chiama il regista Anton Giulio Majano, divinità dello sceneggiato Rai dell’età d’oro, per avere un provino, ‘venduto’ al maestro come un “privilegio”; ci si emoziona, invece, al tentativo in extremis del giovane professor Veronesi di riconquistare una donna lasciata andar via per paura di un impegno e riabbracciata grazie a un disco di Beethoven fatto recapitare a casa quando ormai lei era pronta alle nozze con un altro. Ma ci si lascia davvero rapire dalla storia di Armanda, operaia, violentata da quello che sarà poi suo amante e suo marito, padre di suo figlio, innamorata poi di un uomo che la lascerà prima di un aborto, che compra una baracca per darsi una nuova vita e che lotta per i diritti dei lavoratori, delle donne e per un futuro, mentre il compagno le rinfaccia di non trovare il piatto a tavola.

Storie di donne che affrontano tutto, anche l’inferno in Terra, come Sultana che sopravvive a Bergen Belsen: e la scelta di iniziare da lei è una dichiarazione d’intenti e un segno importante in un’epoca pronta a negare l’orrore che fu. E che c’è. C’è poi la lotta di Marcella Stagno contro una famiglia borghese e anaffettiva, da cui si ribella quasi inconsapevolmente prima restando incinta a 18 anni poi lasciando il marito, ottimo partito nella Palermo degli anni ’70 disonorando la famiglia e ottenendo in cambio la sottrazione infingarda dai figli. Si rifa una vita nella Cinisi di Badalamenti con Radio Aut di Peppino Impastato. Ricominciare è una delle parole d’ordine, incoscienza giovanile un’altra, coraggio è sicuramente quella meno pronunciata ma più presente, insieme a impegno, dedizione e una paura che non tutte citano, ma si respira, anche quella di Sara Simeoni, che mai ti aspetteresti avesse paura dell’asticella del salto in alto.

Sono tutte storie che sembrano piccole, ma che mostrano tutta la loro potenza nella delicatezza del racconto tv, apparentemente semplice ma ben dosato nel mescolare presente e passato con equilibrio ed emozione: lo struggimento del passato si lega alla nettezza del racconto contemporaneo, consumato in una stanza ma con il movimento dato dalle diverse inquadrature che colgono le tante sfumature delle espressioni delle protagoniste e con quel patrimonio inestimabile, per memoria ed emozione, dato dalle foto, elargite con generosità. E fa piacere. E poi la musica, ingrediente sempre caro a Pesci: le 75 canzoni incluse nella playlist della prima puntata si sentono tutte, senza mai stonare. 75 brani in due ore: siamo vicini a un qualche record.

Se l’anteprima è dedicata a una ragazza degli anni ’40, l’epilogo è affidato a una ragazza del Duemila: una novità per il racconto, che però mostra una certa debolezza. Il confronto con le storie che precedono è forte, minima invece la distanza temporale da quanto vissuto, con il risultato che almeno questa prima storia, quella di Chiara scappata di casa per seguire l’amica e il di lei fidanzato tossico, lascia piuttosto indifferenti, anzi provoca una sensazione di incompiuto probabilmente inevitabile: siamo di fronte alla giovinezza in atto e non è facile da restituire con una storia ‘esemplare’.

Nel mezzo due coppie di diverse epoche che si raccontano in parallelo, mettendo in evidenza le opposizioni: l’attrice di estrazione borghese e di alta formazione  Laura vs l’operaia sindacalista Armanda che vive nelle baracche e lotta per una casa e per il lavoro; e ancora la borghese Marcella, ribelle per circostanze, che lotta contro la Mafia vs la sportiva disciplinata Sara, ma dalle mille incertezze, che sposa il suo allenatore e vive le emozioni delle Olimpiadi. La bravura della scrittura sta nel non creare una contrapposizione tra le parti, ma nel raccontarle come complementari, come aspetti di una stessa storia, quella collettiva delle donne in ogni epoca, senza condiscendenze, senza vittimismi. Ed è l’aspetto più convincente e trascinante, da sempre, di questo racconto.

Storie belle (e va dato merito al casting), di vite complesse ma tutte vincenti per il modo stesso in cui sono affrontate, che rifuggono la retorica e hanno tutta la forza della confidenza senza filtri sono un modo di raccontare il femminile di estrema grazia. Un racconto esplosivo nel formato breve, che nel formato lungo rischia di diluirsi, per definizione: la scelta di suddividere il programma in 4 parti (anteprima, doppia coppia ed epilogo millennial) aiuta però a non perdersi troppo, anche se dispiace quasi lasciare una storia arrivata al momento clou per iniziarne un’altra ex novo. Non nascondo che si fa un po’ di fatica a lasciar andare le precedenti protagoniste senza un minimo di decantazione. Insomma, è come prendere un caffè: dopo vuoi goderti un po’ il sapore lasciato al palato, non bere dell’acqua per prepararsi a un nuovo gusto…

L’elemento davvero nuovo del racconto è Gloria Guida e la sua funzione di raccordo, che però tende a frammentare il racconto, a freddare il crescendo: i suoi inserti possono essere utili a introdurre le nuove storie, ma le sue ‘interruzioni’ non apportano molto al disegno del programma e soprattutto alle storie, che personalmente vivo come delle immersioni. Una volta scesa in profondità, la decompressione è faticosa. La Guida sembra avere un po’ questa funzione di allentamento della pressione, oltre che di raccordo tra le parti, ma sembra un elemento giustapposto rispetto a un’economia di racconto che funziona bene.

Ma torniamo a Le Ragazze, che si confermano preziose per raccontare il femminile, senza talk, senza litigi, senza teorie, senza sociologi, ma con la sola forza delle testimonianze di una vita che è andata, non si sapeva dove e forse non come ci si aspettava, ma che diventano specchi in cui ciascuna di noi può ritrovarsi. E imparare qualcosa in più di sé.

Le Ragazze, diretta prima puntata del 28 ottobre 2018

Le Ragazze, anticipazioni prima puntata del 28 ottobre 2018

In principio ci fu quella chicca de Le Ragazze del ’46, poi fu la volta delle rivoluzionarie Ragazze del ’68 e ora arrivano Le Ragazze di ogni epoca che debuttano in prime time su Rai 3 questa sera, domenica 28 ottobre, alle 21.10 e che seguiremo live su TvBlog.

Sei storie di epoche diverse, sei storie ‘normali’ di coraggio quotidiano, di donne che hanno vissuto a testa alta: storie di normale straordinarietà nella vita di donne che oggi magari sono incanutite dalla vecchiaia, ma che conservano negli occhi quella fiamma che non ha mai smesso di ardere in loro e dalla quale c’è solo da imparare.

Alla conduzione c’è un’altra ragazza senza tempo, Gloria Guida che ci accompagnerà in questo viaggio nella memoria e nella storia italiana dagli anni ’40 ad oggi attraverso le storie ordinarie di donne straordinarie.

Le Ragazze, le protagoniste della prima puntata

Come già nella precedente serie da access, in ogni puntata si raccontano le vite di persone comune e celebrities, tutte però accomunate dal modo in cui hanno scelto di affrontare le proprie difficoltà o semplicemente i fatti delle loro esistenze, spesso misconosciute o sepolte da pregiudizi.

Sono sei in questa prima puntata: vedremo Sultana Razon Veronesi, Laura Efrikian, Armanda De Angelis, Sara Simeoni, Marcella Stagno e Greta Maffioletti.

Si parte da Sultana Razon Veronesi, medico pediatra e vedova del Professor Umberto Veronesi, che ricorda tutto l’orrore della deportazione nel campo di concentramento di Bergen Belsen nel 1943: e a 80 anni dalla promulgazione delle Leggi Razziali un inizio così ci sta tutto.

Si prosegue con due ragazze degli anni ’60: Laura Efrikian, attrice e annunciatrice televisiva, icona romantica del decennio per la sua storia d’amore con Gianni Morandi, e Armanda De Angelis, operaia sindacalista con la grinta di una leonessa.

Dagli anni ’70 arrivano la campionessa di salto in alto Sara Simeoni, record mondiale nel 1978 e medaglia d’oro alle Olimpiadi di Mosca del 1980, e Marcella Stagno, palermitana ribelle e anticonformista, redattrice di Radio Aut al fianco di Peppino Impastato.

In chiusura un’intervista alla 22enne Greta Maffioletti, da Bergamo, con la sua storia che punta un faro sull’importanza della famiglia per superare un momento così delicato come l’adolescenza.

 

Le Ragazze, il format

IL programma è prodotto da Pesci Combattenti per Rai 3 ed è scritto da Cristiana Mastropietro con Claudia Panero,  Francesca Cucci, Vincenzo Faccioli Pintozzi; la regia è di Riccardo Mastropietro.

 

Come seguire Le Ragazze in diretta e in live streaming

Le Ragazze va in onda ogni domenica dalle 21.10 su Rai 3 e su Rai 3 HD (DTT, 503). E’ visibile in live streaming su Raiplay.it dove è poi disponibile on demand.

 

Le Ragazze sui social: second screen

L’hashtag ufficiale è #LeRagazze. Il programma non ha profili propri, ma si ‘appoggia’ a quelli di Rai 3 (FB, Twitter, Instagram) e di Pesci Combattenti (FB, Twitter, Instagram)

Come tutte le produzioni Pesci, grande attenzione è data alla colonna sonora: la playlist della prima puntata è già disponibile su Spotify e spazia tra Mi sono innamorato di te di Luigi Tenco a Bring Me to Life degli Evanescence, da Moon River a Born to Run, da Semo gente de Borgata a Scapricciatiello, giusto per dare un’idea (ma ci metto anche la colonna sonora de Il Giardino dei Finzi Contini e Smoke on the Water). In tutto 75 brani: ma non può essere solo la tracklist della prima puntata… o forse sì.