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Le norme per minori estese ai programmi sportivi

Tifosi come bambini, verrebbe da dire. Anche se dopo i recenti eventi maturati ai margini dell’incontro di calcio Catania-Palermo il parallelismo può sembrar persino ironico, considerato il numero eccezionale di minorenni fermati dalle forze di polizia. Come bambini, perché ora anche le trasmissioni sportive subiranno le limitazioni previste in merito alla tutela dei minorenni in

8 Febbraio 2007 01:02

Calcio Tifosi come bambini, verrebbe da dire. Anche se dopo i recenti eventi maturati ai margini dell’incontro di calcio Catania-Palermo il parallelismo può sembrar persino ironico, considerato il numero eccezionale di minorenni fermati dalle forze di polizia. Come bambini, perché ora anche le trasmissioni sportive subiranno le limitazioni previste in merito alla tutela dei minorenni in televisione. Ma c’è poco da ironizzare. E’ una delle decisioni contenute nel pacchetto di norme antiviolenza varato oggi dal Consiglio dei Ministri, voluta dal Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni. In sostanza, sono state estese alla programmazione sportiva la disciplina speciale gia’ prevista in materia di tutela dei minori in tv. Inoltre, il consiglio dei ministri ha deciso che il vicecapo della Polizia Manganelli presiedera’ l’osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive.
Il Testo Unico della Radiotelevisione è stato modificato in modo da estendere le normative alle trasmissioni sportive e – manco a dirlo – in particolar modo a quelle calcistiche.

Si tratta di una serie di norme che verranno inserite nel disegno legge, con lo scopo di (citiamo):

contribuire alla diffusione tra i giovani dei valori di una competizione sportiva leale e rispettosa dell’avversario, per prevenire fenomeni di violenza o turbativa dell’ordine pubblico legati allo svolgimento di manifestazioni sportive.

Si istituirà quindi un Comitato di applicazione del Codice di autoregolamentazione delle trasmissioni di commento degli avvenimenti sportivi, cui il Ministero offrirà il proprio sostegno: previste sanzioni per chi dovesse violare il Codice, e procedure più aspre di quelle normalmente adottate per l’analogo Codice Tv riguardante i minori.
Non è che qui si amino particolarmente certe misure “totalizzanti”. Ma va detto che quando certe teste calde risultano incontrollate, allora ben venga che si adottino sistemi per evitare almeno che sia la televisione stessa a alimentare odio, rancore e violenza. Forse la tv può ancora insegnare qualcosa. Forse.