Le interviste di X Factor 2 – The Bastard sons of Dioniso : “Essere Rock? Non solo arrangiare, ma vivere i pezzi e fare tanta gavetta”
Passione, passionaccia vera per la musica. Questo è il filo rosso dei finalisti di X Factor ed anche i Bastard sons of Dioniso rispettano questa regola. Suonare per le valli del loro Trentino, macinare chilometri, fare tardi, dormire nei locali e poi al mattino essere presenti sul posto di lavoro. Questo il concetto della loro
Passione, passionaccia vera per la musica. Questo è il filo rosso dei finalisti di X Factor ed anche i Bastard sons of Dioniso rispettano questa regola. Suonare per le valli del loro Trentino, macinare chilometri, fare tardi, dormire nei locali e poi al mattino essere presenti sul posto di lavoro. Questo il concetto della loro filosofia rock. Ora, dopo il successo ad X Factor, a cui si è aggiunta la proposta di ieri in diretta a “Quelli che il calcio” di Claudia Mori (produttrice cinematografica oltre che moglie di Adriano Celentano n.d.r) di voler girare un film su di loro, forse qualcosa cambierà, ma ci dicono che nonostante il successo è loro precisa intenzione non abbandonare le valli trentine che li han visti crescere con più di 250 concerti fatti prima dell’avventura in via Mecenate. Un concetto quindi molto chiaro che ci fa capire come la voglia di fare musica vada spesso e volentieri al di là di qualsiasi ragione di mercato, almeno negli intendimenti. Ovviamente tutta questa filosofia dovrà ora essere messa alla prova del successo che li sta travolgendo, li seguiremo dunque nel tempo, come invitiamo i nostri lettori a seguire questa nostra intervista che ci consegna i Bastard, nella voce di Michele, molto lucidi e concreti sul loro progetto musicale e non solo:
Tremate.. Tremate.. I Bastard sono arrivati! Non siete esplosi da un momento all’altro ma avete un vostro percorso già lungo alle spalle. Come è la storia dei Bastard prima di XFactor?
“Ci siamo conosciuti attorno alla terza superiore nel 2002 mentre suonavamo in tre gruppi diversi. Nel 2003 siamo andati nel paese di Jacopo in una baita e ci han fatto suonare così per scherzo. Ci siamo fermati lì a dormire in questa baita che faceva anche da sala prove e abbiamo deciso di mollare i nostri gruppi e di continuare con questo. Da lì per un anno abbiamo fatto solo prove, perché volevamo fin da subito fare pezzi nostri originali e poi abbiamo iniziato a fare i primi concerti. Siamo stati fortunati perché abbiamo vinto subito qualche piccolo concorso in zona e pian piano iniziavamo ad essere chiamati nei vari pub fino a fare 80 date l’anno dal 2006. Arrivavamo ad XFactor con quasi 240-250 concerti già fatti.”
Già dal vostro nome nascondete una identità sicuramente non tranquilla. Cosa vuol dire esattamente e come l’avete scelto?
“Non c’è un significato singolo. L’ha scelto Jacopo perché era il nome del gruppo che aveva prima era The Sons Bastard of Dioniso. Gli si è detto che era sbagliato il nome, allora lo abbiamo corretto e tenuto questo.”
Avete uno stile musicale che prima del vostro arrivo ad XFactor sembrava non potersi sposare bene con la Tv. Quali difficoltà avete trovato nell’entrare in questo meccanismo televisivo?
“Più che difficoltà avevo un pensiero un po’ scettico perché credevamo di poter essere influenzati dalla televisione. Alla fine invece pur avendo fatto cover mai fatte in vita nostra, l’identità un po’ rock credo sia rimasta, spero. Il nostro vero suono comunque sta nel nostro inedito.”
Le vostre valli vi hanno cullato fino ad ora. Ora vi aspettano però da ogni parte in Italia, come ci sente ora a doverle in qualche modo abbandonare?
Le vostre valli vi hanno cullato fino ad ora. Ora vi aspettano però da ogni parte in Italia, come ci sente ora a doverle in qualche modo abbandonare?
“Ma beh noi siamo sempre qua.. Almeno spero. Per lavoro certo dovremo andare anche a Milano magari però speriamo di rimanere sempre qua a casa, di restare in Trentino per la maggior parte del tempo.”
Come gruppo a detta anche di tutti gli altri concorrenti vi fondete fra voi in modo perfetto. Qual è il punto di forza di ognuno di voi?
“Non c’è un punto di forza, credo che la forza esca nell’unione di tutti e tre, ci compensiamo un po’ a vicenda anche a livello caratteriale.. sembrerebbe che così funzioni…”
La sintonia c’è come ci saranno sicuramente screzi e litigi. Da cosa derivano le vostre discussioni? A quando risale l’ultima?
“A dir la verità non litighiamo spesso, se non sulle solite cavolate su cui non servirebbe nemmeno discutere. Le ultime che abbiamo avuto sono state sulla difficoltà di non farsi influenzare, abbiamo poi deciso di rimanere il più fedele possibile al nostro stampo generale.”
Le logiche della Radio e della Tv non vi hanno piegato nel decidere di offrire un pezzo non per forza radiofonico come “L’Amor Carnale”. Quali ragionamenti vi ha portato a scegliere questa canzone e come vi rappresenta?
“Noi sapevamo che sarebbe potuto essere un rischio fare questo pezzo, che non poteva esser votato come gli altri, perché appunto era un po’ più cattivo, con un testo più spigliato. Il nostro obiettivo ad X Factor era di fare il nostro inedito e poi andare anche a casa. Ci siamo riusciti e quindi siamo contenti così.”
Ed ecco “L’amor carnale” secondo i Bastard :
Oltre alle cover di X Factor, avete nel vostro curriculum già altri dischi. Ci parli di questi lavori precedenti e pensate di riproporli ora all’Italia intera?
“Noi abbiamo fatto in precedenza un disco elettrico nel 2006 e un disco acustico metà live e metà in studio nel 2007. Ora il nostro repertorio ritorna ad essere questo, speriamo di non fare più le cover di XFactor. A parte magari qualcosa che viene particolarmente richiesto però quando suoneremo non riusciremo a fare tutti i pezzi fatti ad XFactor a parte l’inedito.”
Quanto vi è dispiaciuto dover tenere i vostri strumenti giù dal palco?
“Le prime discussioni sono state proprio queste. Noi volevamo assolutamente farci le basi. Non si poteva suonare dal vivo perché non era concesso dal format però almeno andare in studio a registrarle sarebbe stato un po’ meglio. Invece anche li per regolamento ci era vietato però abbiamo scritto le parti per alcuni musicisti che le hanno registrate. I suoni sono rimasti comunque più soft perché bisognava farli per la televisione.”
Vi siete quindi dovuti piegare alle logiche televisive?
“Si piegare, in attesa di fare l’inedito. Poi lì si sente la differenza di suono. Potendo farlo già alla prima puntata ci saremmo già sentiti soddisfatti e saremmo potuti tornare a casa.”
La popolarità acquisita dal programma vi permetterà in qualche modo di cambiare vita. Quale sarebbe la vita ideale dei Bastardi?
“Speriamo questa estate di suonare più che si può e cominciare a lavorare ad un disco per quest’autunno. Bisognerà trovarci con chi ci seguirà e studiare una scaletta giusta con la strumentazione giusta per poter fare un live fatto bene, curato nei particolari.”
Con il vostro look da “bravi ragazzi” smentite il sinonimo di rock con ragazzo maledetto. Esiste quindi anche un rock “da bravi ragazzi”’?
“Oddio.. rock non significa un modo di vestirsi, ma è più una mentalità. Io posso andare vestito come mi pare ai concerti rock ma la penso sempre nella stessa maniera. “
Qual è la mentalità rock allora?
“Il modo non solo di arrangiare i pezzi ma anche di viverli, andare magari in giro come facevamo prima di XFactor fermandoci a dormire nei locali dove suonavamo, andare a scaricare il furgone alle 4 di mattina e due ore dopo essere in ufficio. Anche la gavettà è un po’ rock.”
Cosa pensate del panorama musicale di questi ultimi tempi?
“Dipende cosa si intende per panorama musicale. Diciamo che a livello mediatico/commerciale non è che lo apprezzi molto, invece i gruppi rock che non sono così conosciuti come il Teatro degli Orrori e più in genere i gruppi – e ce ne sono tanti- un po’ underground, meriterebbero più attenzione. Sono gruppi abbastanza famosi nel giro underground ed è un peccato che non tutti possano apprezzarli. Spesso hanno più successo gruppi nati e morti con una sola canzone che gruppi che si fanno il c..o per vent’anni a suonare nei vari locali.”
Il successo porta anche grande stress. Avete mai pensato che qualcuno di voi possa voler chiudere con la musica?
“No, non penso. Abbiamo già deciso che male che vada a 60 anni metteremo su una cover degli AC/DC. Ma smettere di suonare non ci pensiamo proprio per niente.”
Cosa vi aspetta quindi nel futuro imminente?
“Per ora è pronto l’ep. E’ uscito il 23 Aprile su Itunes ed il 24 nei negozi. Contiene 6 brani con 2 inediti , “L’Amor Carnale” , un inedito acustico e 4 cover . L’altro inedito è un brano in inglese un po’ strano da 1 minuto e 15 secondi, ed è un brano che aveva in mente Jacopo che abbiamo deciso di fare solo chitarra acustica e tre voci senza batteria ne niente.”
Galleria fotografica dedicati al gruppo trentino The Bastard sons of dioniso del talent show XFactor