Le Iene: studio bianco, servizi da catechismo
Le Iene dell’autunno 2008 cambiano colore. E il programma rinasce, almeno nella sua fase iniziale. Il colore bianco delle pareti e degli elementi in studio è molto più cattivo del colore nero imperante, come un demonio che spicca nel mezzo del paradiso. L’effetto risveglia, acceca, colpisce. Ilary Blasi deve essersi iniettata molte sostanze illegali a
Le Iene dell’autunno 2008 cambiano colore. E il programma rinasce, almeno nella sua fase iniziale. Il colore bianco delle pareti e degli elementi in studio è molto più cattivo del colore nero imperante, come un demonio che spicca nel mezzo del paradiso. L’effetto risveglia, acceca, colpisce. Ilary Blasi deve essersi iniettata molte sostanze illegali a base di taurina per apparire così stranamente sveglia e presente a se stessa, con un nuovo taglio di capelli e con un taglio professionale più frizzante del solito. Ma non temete: dopo un’ora e mezza torna quella di prima.
A dare colore un ancora impacciato Fabio De Luigi, al quale diamo qualche puntata di presa di misure, perché la diretta non aiuta e vederlo fare la spalla della Blasi è insopportabile. Poi c’è un corpo di ballo brasiliano, perfetto per spezzare i colori dell’impianto scenico, portando l’allegria di donne e uomini non perfetti fisicamente ma trascinanti e ormonali.
I contenuti sono pressappoco sempre gli stessi, con il solito effetto di caduta di ritmo e di leggera (o totale) discesa di interesse nei contenuti sul finire della puntata. E’ come se la scaletta avesse un deperimento graduale. E invece dovrebbe essere altalenante, magari accorciando alcuni servizi a volte inutilmente troppo lunghi.
Il rischio vero che corre una trasmissione rinnovata nella sua cornice come questo è che invece i suoi micro-racconti interni, per quanto vengano spintonati meglio, siamo diventati nel corso degli anni stilisticamente uguali a se stessi, meno incisivi, meno ficcanti, meno “da Iene”.
Urge una vena ancora più sprezzante, adrenalinica e ritmata dall’inizio fino alla fine della puntata. Oltre ad un rinnovamento, è necessario un aggiornamento nel modo di proporre i contenuti. I tempi si sono evoluti e certi servizi proposti ormai, all’occhio delle nuove generazioni, sono quasi da catechismo.