Tenete gli stand up comedian lontani da Le Iene
Artisti apprezzati nel settore come Saverio Raimondo ed Eleazaro Rossi, precursori del genere su Mediaset, rischiano di farsi male.
“Mai più, mai!“, direbbe (anzi urlerebbe) il buon Antonio Zequila: tenete gli stand up comedian lontani da Le Iene Show, altrimenti rischiano di farsi molto male.
Sia chiaro: a chiunque piacerebbe esibirsi con un monologo di dieci minuti sulla televisione che conta rispetto al periferico Comedy Central – con tutto il rispetto – ma se il risultato è una performance accompagnata da risate registrate come ai tempi di Drive In o ai tempi attuali di Striscia la notizia converrebbe porsi qualche domanda. Non esistono solo gli sbleuri, come direbbe Valerio Lundini (in lundinese: i soldi).
Per non parlare delle inquadrature: nella stand up comedy per definizione l’artista è logicamente in piedi davanti a un microfono, quindi negli special di Comedy Central veniva ripreso a figura intera. Nel programma di Italia 1 Saverio Raimondo ed Eleazaro Rossi vengono ripresi quasi sempre come due mezzibusti, neanche fossimo nel nuovo TG1 a firma di Monica Maggioni.
Oltre alle inquadrature e alle risate finte sussiste un altro problema, ben più profondo: il contesto. Ben vengano le contaminazioni, ma se un network televisivo viene rimpinzato a suon di Colorado, Honolulu, Pucci, Pio e Amedeo, è normale che i primi due a fare stand up comedy non vengano capiti.
Infatti in queste ore si sta discutendo molto su Twitter del monologo a Le Iene Show di Saverio Raimondo uno dei precursori della stand up comedy in Italia. Il conduttore di Pigiama Rave aveva parlato della body positivity, citando i casi di Emma Marrone e Vanessa Incontrada:
“Io sono completamente a favore del politicamente corretto, in particolare sono un paladino della bodypositivity. Grazie ad essa ho capito di essere alto, con una voce baritonale e sexy […]. Quando quest’anno a Sanremo c’è stato il caso delle gambotte di Emma Marrone […] io per esprimere la mia solidarietà a Emma Marrone e manifestare la mia personale lotta al patriarcato, sono andato online a cercare queste foto di Emma con le calze a rete e mi ci sono masturb*** sopra. E anche quando Vanessa Incontrada ha fatto la copertina su Vanity Fair per far vedere che è grassa, io sono andato a comprare Vanity Fair e su quella copertina mi ci sono masturb**** sopra”.
In poche ore Saverio Raimondo è entrato tra i trending topic su Twitter: il suo monologo è stato attaccato per i suoi riferimenti alla masturbazione di fronte ai cosiddetti corpi non conformi, ma in realtà è da leggersi come un attacco al maschio cisgender etero bianco – o al maschio italico, come preferite – che si sente in dovere di criticare chiunque salvo poi ritrovarsi a provare attrazione per quei bersagli. Un monologo in perfetto stile Luttazzi.