Le Iene, la puntata di domenica 30 ottobre 2016 | Tutti i servizi
Giulio Golia & co affrontano temi molto delicati nella puntata de Le Iene di domenica 30 ottobre 2016: tutti i servizi
-
21.30
Il primo servizio della serata è di Nina Palmieri, che ritorna sull’uccisione del cane Angelo a Sangineto in Calabria. L’inviata vuole riprovarci ad avere un confronto con i colpevoli. In attesa del processo nel Paese si respira una generale omertà, ma al suo ritorno la Palmieri riesce a parlare con qualche persona in più. Il parroco dice che bisogna aiutare i responsabili con la fermezza di un padre.
-
21.51
Continua l’inchiesta di @maisano_marco sugli spacciatori di eroina a Prato. Le facce sono sempre le stesse. pic.twitter.com/VbkdZV5ank
— Le Iene (@redazioneiene) 30 ottobre 2016
La Toffa, Viviani e Calabresi, al rientro in studio in bancone, lanciano un servizio sullo spaccio di eroina a Prato in pieno centro storico. L’inchiesta è di Marco Maisano, che incalza uno spacciatore per strada: “E’ due giorni che ti seguo, ti faccio vedere il video. Chi c’è sopra di te, la mafia nigeriana? Fate del male ai ragazzi”. Lo spacciatore sembra disposto all’ascolto: “La vita in Africa è brutta”. I vigili urbani fingono di non sapere nulla nonostante le Iene siano tornate a Prato per il secondo anno consecutivo: “Voi fermate i consumatori e non fermate gli spacciatori”.
-
22.01
Le dinamiche in studio tra le “semplici” Iene fanno rimpiangere Ilary & co…
-
22.05
“Meglio poveri ma onesti” @Giulio_Golia #leiene pic.twitter.com/IQuhPVV8Hw
— Le Iene (@redazioneiene) 30 ottobre 2016
Servizio di Giulio Golia sulle catacombe della ‘ndrangheta.
-
22.26
Le Iene omaggiano Luciano Rispoli riproponendo una vecchia intervista doppia a lui e Funari. Il primo disse che un vero giornalista non deve schierarsi e che ‘preferiva i rapporti tradizionali’. In più ammise che i suoi programmi un po’ noiosi erano e facevano addormentare. Quando si dice un ricordo anticonvenzionale, in stile ienesco.
-
22.28
In studio Le Iene lamentano l’eccessiva sovraesposizione mediatica di Renzi: “Se vince il Sì tutti superdotati”.
-
22.30
55 famiglie pensavano di aver realizzato un sogno invece è un incubo. Case costruite nel 2005 diventate abusive nel 2012 @NadiaToffa #leiene pic.twitter.com/9xXQBX0C1R
— Le Iene (@redazioneiene) 30 ottobre 2016
Case costruite circa dieci anni fa e ora diventate abusive… 55 famiglie di Tor Vergata in mezzo a una strada. Le famiglie si sono affidate a un notaio e hanno fatto tutto per bene, comprando la casa col mutuo pagato coi risparmi. Il servizio è di Nadia Toffa. L’ingiunzione è a carico delle famiglie, costrette in 90 giorni ad accettare la demolizione nonostante la responsabilità sia dei costruttori. Intanto, grazie all’avvocato, hanno avuto una cautelare. La pronuncia del tribunale è tra pochi giorni.
-
22.40
I frigoriferi abbandonati per la strada della Capitale… I conduttori de le Iene colpiscono anche la Raggi per par condicio.
-
22.50
E @matteorenzi disse per ANAS #finitalafesta. pic.twitter.com/iqHH7LqROJ
— Le Iene (@redazioneiene) 30 ottobre 2016
Assunzioni irregolari all’Anas… Puntata alquanto tosta quella di stasera. Lo stesso Renzi si era impegnato ad intervenire per la difesa della normativa anticorruzione e della trasparenza amministrativa. Contestate le assunzioni per chiamata diretta a dirigenti non laureati.
-
22.55
“Il comandante di Auschwitz l’unica cosa che non ha mai fatto è indagare sul revisore dei conti che gli mandava Berlino.” @roberta_rei pic.twitter.com/fmGe8F0yZo
— Le Iene (@redazioneiene) 30 ottobre 2016
Andrea Franzoso è il funzionario delle Ferrovie Nord che ha portato alle dimissioni del Presidente dell’azienda. @roberta_rei #SpesePazze pic.twitter.com/qy9f1rv7uM— Le Iene (@redazioneiene) 30 ottobre 2016
Roberta Rei conduce un’indagine sui vertici delle Ferrovie Nord. Morale della favola: “Se sei onesto perdi il lavoro”. Nel senso che Andrea Franzoso ha fatto notare abusi molto gravi ed è stato ammonito dai suoi capi-controllori dell’azienda, anziché ringraziato. Ha registrato tutto e ha deciso di metterci la faccia, andando fino in fondo. A quanto pare ha avuto un calcio nel sedere dal suo nuovo capo: “Ricevo uno stipendio per non fare nulla. Non faccio più controlli. La vigliaccheria di alcuni colleghi mi fa male. L’alternativa per me non c’era, era connivenza. Il giudice ha respinto il mio ricorso perché non esiste una tutela per il lavoratore discriminato dopo la denuncia di fatti illeciti. Esiste per i dipendenti pubblici, non per i privati”. -
23.00
Si ritorna sul Movimento 5 Stelle che ha querelato Le iene per un caso alquanto spinoso… Per chi volesse saperne di più può collegarsi al sito delle Iene. L’inchiesta in questione è di Filippo Roma.
-
23.35
– Quelle bombe non sono italiane (Min. Pinotti)
– La RWM ditta italiana ha esportato (bombe) in Arabia Saudita (Min. Gentiloni)#leiene pic.twitter.com/t0ki3ipndc— Le Iene (@redazioneiene) 30 ottobre 2016
Le Iene stasera sembra Report e si apre persino al lato oscuro della politica internazionale del nostro Paese. Al centro del servizio i bombardamenti in Yemen… di cui saremmo complici? Le bombe esplose sono italiane? Le immagini sono forti.
-
23.40
— Le Iene (@redazioneiene) 30 ottobre 2016
Finalmente un servizio leggero. Una sfida di pronuncia tra Luca Giurato e il Senatore Razzi. Quest’ultimo fa i complimenti al collega per la grammatica: “Lui non sbaglia niente. Io sbaglio tutto”.
-
23.50
La puntata finisce in perfetto orario con le 5 Iene al completo in studio.
Stasera, domenica 30 ottobre in prima serata su Italia 1, nuovo appuntamento con Le Iene Show. Conducono Nadia Toffa, Andrea Agresti, Paolo Calabresi, Giulio Golia e Matteo Viviani.
Tra i servizi della puntata:
Giulio Golia si reca a Platì, nella Locride, dove, accompagnato dallo Squadrone “Cacciatori di Calabria”, reparto speciale dell’Arma dei Carabinieri, scende in alcuni dei bunker che la ‘ndrangheta ha costruito sotto terra per nascondere e far scappare i latitanti. Sotto il centro di Platì, infatti, esiste una sorta di città sotterranea nascosta, con un sistema di grotte e cunicoli che servono per mettere in comunicazione tra di loro le case e collegare queste ultime con le fogne. La Iena entra in alcune abitazioni e mostra i sistemi di ingresso e di uscita di questi bunker sotterranei. Per poter accedere ad una di queste strutture, ad esempio, è necessario passare attraverso un forno per le pizze.
Eroina a Prato. Meno di un anno fa, un servizio de Le Iene, realizzato da Marco Maisano, aveva documentato nel pieno centro pratese un ingente spaccio e consumo di droga che avveniva, senza sosta, alla luce del sole. Ogni giorno decine di ragazzi, anche dalle vicine province, si recavano nei pressi della stazione di Porta al Serraglio e nel centro storico per comprare dai pusher che agivano indisturbati alcune dosi di eroina. Qualche mese più tardi, la Iena torna sul posto per verificare se qualcosa sia cambiato ma la situazione non sembra essere migliorata.
Nina Palmieri torna a Sangineto, il paese calabro balzato agli onori della cronaca per la vicenda di Angelo, il cane barbaramente ucciso da quattro giovani, che prima hanno filmato il tutto e poi l’hanno diffuso sul web. Mentre nel servizio andato in onda settimana scorsa l’inviata non aveva potuto intervistare i ragazzi responsabili del gesto, che avevano preferito non rilasciare dichiarazioni in merito, questa volta la Iena è riuscita ad avere un confronto con due di loro. Giovanna Palmieri incontra, inoltre, alcuni membri della comunità locale che condannano quanto avvenuto. Questi, infatti, prendono le distanze da chi, di fronte alle telecamere delle Iene settimana scorsa, aveva cercato di minimizzare il gesto e sottolineano come, a loro volta, siano stati travolti dalla gogna mediatica ma per colpe altrui.
Settimana scorsa è andato in onda un servizio di Dino Giarrusso sulla provenienza delle armi impiegate dall’Arabia Saudita nella guerra in Yemen. Partendo dall’analisi di due foto di bombe inesplose scattate in Yemen da alcuni attivisti per i diritti umani, la Iena era tornata sulla questione del presunto export di armi italiane nel Regno saudita. Gli ordigni fotografati riporterebbero, infatti, un codice identificativo relativo all’Italia e a una ditta produttrice di bombe che ha stabilimenti in Lombardia e Sardegna.
Secondo la legge n. 185 del 1990, però, sono vietati “l’esportazione ed il transito di materiali di armamenti verso i Paesi in stato di conflitto armato in contrasto con i principi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite […]” e “verso i Paesi i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani”. In merito alla possibilità del coinvolgimento dell’Italia nella vendita di armi destinate a colpire le popolazioni civili in Yemen, il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti aveva dichiarato: “Quelle bombe non sono italiane. Nel senso che sono un contratto di una ditta americana che utilizza come subcontratto una ditta tedesca che ha due fabbriche in Italia. Ma nonostante ciò, dato che noi siamo molto attenti anche al transito di armi, anche se non sono appunto vendute dall’Italia, quando transitano nel nostro Paese, noi le controlliamo”.
Per capire come fosse effettivamente coinvolta la Germania nell’esportazione di tali armi, la Iena si era recata a Berlino, dove aveva incontrato un parlamentare tedesco che, insieme ad altri deputati, aveva presentato un’interrogazione parlamentare al Governo di Angela Merkel.
A questa interrogazione, il Governo Federale Tedesco aveva risposto di non aver emesso nessuna autorizzazione alla ri-esportazione verso l’Arabia Saudita di bombe eventualmente prodotte da una società italiana. Il servizio di settimana scorsa si era chiuso con un appello da parte dell’inviato affinché il Ministro della Difesa Roberta Pinotti potesse rispondere in futuro ai seguenti cinque quesiti: durante la visita di stato in Arabia Saudita, ha espresso la protesta del popolo italiano per le atrocità commesse dai sauditi in Yemen?
Lo sa che tutte le organizzazioni umanitarie e molte agenzie dell’ONU hanno accusato i sauditi di crimini di guerra commessi in Yemen anche con le nostre bombe? Perché i transiti in Italia dei bombardiere venduti ai sauditi verrebbero mascherati da voli di stato inglesi? Perché non si dà il via all’embargo promosso dal Parlamento europeo? Perché l’Italia deve continuare ad avere le mani sporche di sangue?
Qualche giorno fa, durante il question time alla Camera dei deputati, due parlamentari del Movimento 5 Stelle, Luca Frusone e Maria Edera Spadoni, hanno deciso di porre le cinque domande per conto delle Iene, insieme ad altri quesiti sull’export di armi dall’Italia al Regno saudita, al Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Nel rispondere, quest’ultimo ha dichiarato che: “[….] Come si evince dalle relazioni annuali sulle esportazioni di armamenti negli anni 2011-2015, l’Italia ha esportato in Arabia Saudita materiale da armamento […]” .
In attesa di avere una risposta ai propri quesiti, sia da parte del Ministro della Difesa che del Ministro degli Esteri, domani andrà in onda una nuova inchiesta di Dino Giarrusso con elementi inediti su questa intricata vicenda.
Le Iene Show | Dove vederlo
Le Iene Show andrà in onda questa sera su Italia 1 a partire dalle ore 21:10.
La puntata sarà visibile in streaming anche sul sito ufficiale di Mediaset e sul sito ufficiale del programma.
La puntata intera, inoltre, sarà disponibile nella sezione on demand del sito Video Mediaset.
Le Iene Show | Second Screen
Il programma condotto da Ilary Blasi, Frank Matano e Giampaolo Morelli ha un sito ufficiale e una sezione a parte sul sito di Mediaset.
Le Iene Show è presente anche su Facebook con una pagina ufficiale.
La trasmissione ha anche un account ufficiale su Twitter: @redazioneiene. Durante la puntata, si può commentare, utilizzando gli hashtag #leiene e #iene.
Per il liveblogging, infine, il consueto appuntamento è su TvBlog, magazine di Blogo, a partire dalle ore 21:10.