Le Iene fanno pubblicità, la credibilità giornalistica è a rischio? (VIDEO)
Pubblicizzare un prodotto commerciale rischia di inficiare la reputazione di un programma la cui forza è appunto nella sua credibilità costruita negli anni?
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La pubblicità e il giornalismo televisivo, binomio spesso fonte di polemiche e di discussioni. Da una parte la libertà e l’indipendenza (peraltro l’Ordine dei giornalisti vieta all’iscritto di fare pubblicità “a meno che non sia a titolo gratuito e nell’ambito di iniziative che non abbiano carattere speculativo”), dall’altra la necessità di un finanziamento lecito e trasparente per far fronte alle conseguenze, anche legali, di chi rischia querele e denunce con inchieste di qualità.
Questo post nasce da un video pubblicato poche ore fa su Facebook dall’account de Le Iene, il programma di Italia1 condotto da Ilary Blasi e Teo Mammucari. La presentazione recita così:
Amici de #leiene, oggi vi proponiamo sulla nostra pagina facebook un altro episodio di #dovearrivoconunpieno ?
Una smart parte dal nostro studio di Cologno Monzese con un pieno di carburante e si dirige verso sud, più a sud possibile, fino a che non rimane a secco.
In questa terza puntata ci saranno Frank Matano alla guida, e la nostra Nina in qualità di copilota videomaker!
Chi vorreste per la prossima puntata di “Dove arrivo con un pieno?”
Da non perdere!
Di seguito è presente un video con protagonista, appunto, Matano. In precedenza, come si scopre facilmente spulciando la pagina Facebook, si erano prestati al gioco anche Teo Mammucari (che si è beccato anche una multa vera – momento divertentissimo) e Fedez (che con Le Iene nulla ha a che vedere). In pratica si tratta di una clip di meno di dieci minuti il cui scopo evidentemente è pubblicizzare la macchina in questione sottolineandone in particolare i bassi consumi attraverso un gioco nel quale il personaggio deve percorrere più strada possibile potendo contare solo su un pieno.
La trovata non è niente male, ma nei commenti più di un utente ha espresso perplessità sul fatto che un programma giornalistico, che propone inchieste e reportage, come quello di Italia 1 presti il suo marchio in maniera così esplicita (nei titoli di coda c’è il riferimento alla casa automobilistica) per sponsorizzare un prodotto commerciale.
In realtà chi guarda la tv si sarà accorto che da qualche settimana alcuni inviati de Le Iene compaiono in alcuni spot di Linkem. La campagna pubblicitaria è partita lo scorso 13 ottobre ed è stata annunciata con un comunicato stampa molto dettagliato. In esso si legge che, considerato che ci sono spese legali da sostenere e che “Mediaset risponde per i reati conseguenti la messa in onda dei nostri servizi”, mentre ogni Iena “risponde in proprio per i reati che potrebbe commettere nel realizzarli”
i proventi della campagna Linkem servono a questo, a pagare i nostri avvocati e a finanziare la libertà di fare questo lavoro esattamente così come lo facciamo.
Le Iene raccontano come non sia stato semplice e immediato accettare di fare pubblicità:
Ovviamente non ci troviamo a fare pubblicità ad un’azienda presa a caso. Il dibattito che ha portato “Le Iene” a fare questa campagna è durato un’estate ed è stato complesso (fare pubblicità non è mai neutrale), ma alla fine Linkem ha saputo rispondere in maniera convincente alle nostre richieste. A questo proposito esiste una lunga intervista che abbiamo realizzato con l’AD Davide Rota visibile sul nostro sito www.iene.mediaset.it.
Ed ancora:
In sintesi riteniamo che Linkem sia un’ azienda giovane, che ha rapporti corretti con fisco e dipendenti, e potrà connettere potenzialmente quegl’italiani che attualmente non fruiscono di una buona connessione o sono esclusi da Internet. Ci è stato garantito che ha rapporti trasparenti con i suoi clienti e che non ci sono clausole o postille nascoste nei loro contratti.
Ora è da precisare che già in passato Le Iene avevano fatto pubblicità, anche televisiva. Per esempio alla Renault, come ci ricorda il video di seguito.
Il quesito rimane: pubblicizzare un prodotto commerciale rischia di inficiare la reputazione di un programma la cui forza è appunto nella sua credibilità costruita negli anni? Le Iene sarebbero pronte ad occuparsi di eventuali casi se essi coinvolgessero i marchi che promuovono in cambio di denaro?
Chiudiamo da dove abbiamo iniziato: il video-spot con Frank Matano. Guardando con attenzione le immagini si scopre che il sigillo-adesivo che viene posto all’inizio del gioco sul serbatoio della macchina, per rendere esplicito che non è più possibile effettuare rifornimenti, ad un certo punto sparisce dalla carrozzeria, per poi ricomparire in una posizione palesemente diversa (guardate il minuto 2.24 e poi il 3.40).
Le ipotesi sono due: per girare il video, come quasi sempre accade, sono state montate immagini riprese in giornate e contesti diversi? Oppure, molto più semplicemente, l’impresa di Matano è una bufala? E, quale che sia la risposta corrispondente al vero, è lecito che il pubblico che solitamente ripone la sua totale fiducia nel programma televisivo possa essere da ciò destabilizzato?