Le Iene, Selvaggia Lucarelli critica il filmato sull’esperimento SOX: “Narrazione inesatta e sensazionalistica”
La replica ufficiale dell’INFN.
Le Iene ricascano nella trappola del sensazionalismo e dell’allarmismo (l’ultimo caso in ordine di tempo è stato il polverone Blue Whale sollevato dai servizi di Matteo Viviani).
Selvaggia Lucarelli, attraverso il proprio profilo Facebook, ha criticato il filmato riguardante l’esperimento SOX del Gran Sasso, realizzato da Nadia Toffa, andato in onda durante la puntata de Le Iene Show di due giorni fa, martedì 21 novembre 2017, su Italia 1.
Prima di riportare la replica ufficiale dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, la Lucarelli ha parlato di “narrazione inesatta”, “sensazionalismo” ma anche di rischio di “terrorismo psicologico”:
Ieri le Iene hanno mandato in onda un servizio della Toffa in cui si parlava del laboratorio di fisica nucleare del Gran Sasso e di “UN PERICOLOSO esperimento nucleare TENUTO NASCOSTO”.
Si sono fatti paragoni con Fukushima e ipotesi di terremoti e disastri geologici con conseguenze disastrose. Ora, capirete bene che il tema è piuttosto complesso e fare del terrorismo psicologico se non si è informati fin nel dettaglio è abbastanza pericoloso.
Che poi le Iene sollevino il problema mi sta benissimo (i permessi, i rischi etc..), ma la narrazione, come spesso accade nel loro caso, è inesatta. Parecchio inesatta. E decisamente sensazionalistica.
Come prima cosa, l’esperimento non è tenuto nascosto, visto che si trova LA DESCRIZIONE DI TALE ESPERIMENTO DELLA DURATA DI 18 MESI proprio sul sito dell’istituto: https://www.lngs.infn.it/it/borexino
Di seguito, c’è la risposta ufficiale dell’INFN:
Il servizio delle Iene andato in onda ieri sera contiene numerose falsità e poche verità presentate in modo parziale e fazioso. Cercheremo quindi di fare chiarezza su alcuni punti che destano preoccupazione.
I Laboratori Nazionali Del Gran Sasso – INFN hanno a cuore la sicurezza dell’acqua del Gran Sasso. La sicurezza dell’acqua in particolare, e dell’ambiente in generale, è una condizione necessaria ai Laboratori per svolgere le proprie attività di ricerca. Soprattutto perché i nostri Laboratori sono parte del territorio abruzzese: molti nostri ricercatori e molte delle persone che vi lavorano sono abruzzesi, vivono nel territorio e bevono l’acqua che esce dai loro rubinetti. E l’INFN pone la massima attenzione al rispetto della legge: tutto è fatto nel rispetto delle norme e con le autorizzazioni necessarie. Quindi, anche nel caso del nuovo esperimento SOX si è seguito rigorosamente l’iter di legge. L’autorizzazione all’impiego è stata ottenuta da Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero della Salute, Ministero dell’Ambiente, Ministero del Lavoro, Ministero dell’Interno (Protezione Civile) e di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
SOX non è un esperimento nucleare che prevede la manipolazione di atomi, come accade per esempio in una centrale nucleare, ma un esperimento scientifico che usa una sorgente radioattiva sigillata, come quelle che vengono usate, sia pure con una diversa potenza e differenti finalità, negli ospedali delle nostre città per eseguire esami diagnostici e terapie. SOX è infatti un esperimento per lo studio dei neutrini che utilizza 40 grammi di polvere di Cerio 144. Il Cerio 144 produce decadimenti radioattivi spontanei, non reazioni nucleari di fissione. SOX quindi non ha niente a che vedere con un reattore nucleare, non può esplodere, neppure a seguito di azioni deliberate, errori umani o calamità naturali. (Per saperne di più: https://www.lngs.infn.it/it/borexino)
Per garantire lo svolgimento in assoluta sicurezza dell’esperimento, senza nessun rischio per le persone e per l’ambiente, il Cerio 144, è isolato e totalmente schermato. La polvere di Cerio è chiusa e sigillata in una doppia capsula di acciaio, che a sua volta viene poi chiusa all’interno di un contenitore di tungsteno dello spessore di 19 centimetri, del peso di 2,4 tonnellate, realizzato appositamente per SOX con requisiti più alti rispetto agli standard di sicurezza richiesti, e in grado di resistere fino a 1700 °C. La sorgente rimarrà chiusa sotto chiave nel suo alloggiamento inaccessibile, per l’intera durata dell’esperimento, cioè 18 mesi. Il contenitore di tungsteno è indistruttibile: è resistente a impatto, incendio, allagamento e terremoto, secondo studi rigorosi che sono stati svolti come previsto dalla legge e verificati dalle autorità competenti. Quindi, tutti i rischi citati durante la trasmissione, dal terremoto all’atto terroristico, non sono realistici.
SOX, dunque, non rappresenta in alcun modo un rischio, né per la popolazione né per l’ambiente: non implica nessuna dose radioattiva per nessuno, e naturalmente neanche per le persone che lavorano nei laboratori, la dispersione del Cerio è impossibile anche in caso di incidente, la sorgente sarà sempre sorvegliata 24h/24 dal personale che di norma svolge l’attività di sorveglianza nei Laboratori.
Dopo la gogna mediatica che ha sostanzialmente condannato il regista Fausto Brizzi e dopo l’estrapolazione di una dichiarazione che ha messo in cattiva luce lo psicoterapeuta Raffaele Morelli (sempre per quanto concerne lo scandalo molestie provocato dal caso Weinstein), le Iene, quindi, per quanto riguarda quest’edizione, incappano in una nuova polemica.