Le Iene: che cecità far cadere il mito della Carrà
Bisognerebbe stabilire se lo scherzo de Le Iene giocato alla Rai (video) sia stato soltanto un buco nell’acqua o un’enorme figuraccia. La questione è presto detta: il programma più perfido della tv (ma sempre nei limiti ossequiosi dell’aziendalismo) accarezza un bel giorno l’idea di sputtanare Raffaella Carrà. L’intento è quello di far cadere l’intoccabile divinità
Bisognerebbe stabilire se lo scherzo de Le Iene giocato alla Rai (video) sia stato soltanto un buco nell’acqua o un’enorme figuraccia. La questione è presto detta: il programma più perfido della tv (ma sempre nei limiti ossequiosi dell’aziendalismo) accarezza un bel giorno l’idea di sputtanare Raffaella Carrà. L’intento è quello di far cadere l’intoccabile divinità del pantheon catodico nelle reti del cattivismo malpensante di nuova generazione.
Chi si sarebbe sognato di smascherare la Carrà nel decennio scorso, quello di una televisione rispettosa e ancora dotata di scrupolo? Oggi ci pensano le Iene, innanzitutto perché è il loro mestiere e poi perché l’occasione di massacrare la concorrenza è troppo ghiotta. Allora decidono di costruire a tavolino la storia di un uomo cieco, impersonato dal mago dei travestimenti Paolo Calabresi, che non vede da tempo il proprio figlio (farlocco) residente all’estero. Il tutto costruito perversamente con la complicità del Presidente dell’Ordine dei Ciechi, pronto a giustificarsi dicendo che anche ai non vedenti è concesso scherzare (peccato che la Carrà sia rimasta sconvolta soprattutto dal suo ruolo in questa storia).
Oltre alla strumentalizzazione della categoria per fini non propriamente nobili, la vera cecità delle Iene è stata quella di accanirsi per distruggere a tutti i costi la reputazione di Carràmba. Una missione risultata fortunatamente fallita, visto che non solo si è appurata la scrupolosità delle indagini redazionali ma la produzione è riuscita a smascherare Calabresi a un passo dalla messa in onda del finto ricongiungimento. Inoltre, la Carrà si è levata dall’impaccio di un buco in scaletta con una sorpresa di riserva, previdentemente allestita per eventuali emergenze di una diretta.
Verrebbe a questo punto da chiedersi… se il programma si fosse svolto a Cinecittà le Iene gli avrebbero riservato lo stesso trattamento? E, lotte intestine a parte, era il caso di prendere di mira la conduttrice più integerrima di tutti, minandone in caso di scherzo riuscito la reputazione di una carriera intera?
Le Iene faranno anche inchiesta a tinte forti, ma ieri hanno collezionato un colpo di sfortuna e una caduta di stile insieme. Volevano far cadere l’ultimo mito che ci è rimasto, in una tv di tarocchi e colpi bassi. Ma non ce l’hanno fatta. Ha vinto il lieto fine da Re Leone.