Le Iene, annunciato servizio sugli scontrini di Renzi, ma non va in onda
La messa in onda del servizio era stata annunciata poche ore prima della diretta del programma di Italia1
Scoppia un caso a Le Iene, che coinvolge in qualche modo il Premier Matteo Renzi. Giuseppe Cruciani nella puntata di ieri de La Zanzara su Radio24 ha denunciato che un servizio di Dino Giarrusso incentrato sulla vicenda degli scontrini di Renzi quando era presidente della Provincia e quando era sindaco di Firenze non è stato trasmesso lunedì sera. Nonostante fosse stato lanciato su Facebook (con tanto di clip di anteprima) dal programma di Italia 1 condotto da Teo Mammucari e Ilary Blasi con il Trio Medusa. Ecco cosa ha detto in radio il giornalista:
La iena aveva scoperto – ho poi saputo da altre fonti – che Renzi si sarebbe fatto pagare dalla provincia di Firenze una cena familiare da 80 euro, con la moglie che era incinta della terza figlia. Hanno pure scoperto che la scusa ridicola del sindaco Nardella di non rendere trasparente le spese di Renzi al comune – c’è un’inchiesta della corte dei conti – non regge da un punto di vista legislativo. Il servizio non è andato in onda. Perché? Perché è intervenuta una manina dall’alto per non far partire un servizio imbarazzante su Renzi oppure l’ufficio legale Mediaset ha bloccato?
Ragazzi, non andrò in onda. Purtroppo capita. Mi auguro capiate che dispiace a me persino più che a voi. Vi abbraccio e vi do appuntamento alla prossima settimana.
Posted by Dino Giarrusso on Lunedì 23 novembre 2015
Pochi minuti fa è arrivato il commento di Giarrusso, l’inviato delle Iene che si occupa maggiormente di questioni ‘politiche’ (si ricorderà l’inchiesta sulla Panda rossa dell’ex sindaco di Roma Ignazio Marino):
Cari amici, sono in Francia e per uno strano scherzo del destino il mio iPhone 6 praticamente nuovo ha deciso di morire proprio stamattina. E’ per questo che non ho potuto leggere le novita’ in rete, ne’ rispondere a chi mi ha cercato per telefono, sms o whatsapp. Chi vuole, adesso puo’ scrivermi qui, in posta privata.
Adesso, da un internet point dell’aeroporto di Nizza, leggo della notizia sul mio pezzo non andato in onda, rilanciata ieri da Cruciani a La Zanzara e oggi dal Fatto quotidiano. Arrivero’ stasera stessa in Italia, pronto a parlare con tutti e a spiegare. Non credo ci sia tanto da spiegare, peraltro: come sempre noi facciamo il nostro lavoro cercando di farlo il meglio possibile. C’e’ un capoautore che decide se il lavoro e’ fatto bene, e c’e’ un editore che decide se vuole mandare in onda il contenuto che veicoliamo. Questo accade alle Iene (dove sono felicissimo di lavorare!!), a Rai 3, a Repubblica, al Fatto, a Radio 24, al Manifesto, a Libero, al Corriere, a Report, a Rai fiction, e in qualunque azienda editoriale che veicoli contenuti. Non so al momento per quale ragione sia stata fatta questa scelta editoriale, ma non posso che rispettarla serenamente, come serenamente ho sempre lavorato. Se non esistesse l’editore Mediaset, non esisterebbero Le Iene, e se non esistessero Le iene, non avreste visto nemmeno uno dei 25 servizi che finora ho confezionato per quel programma, avendo come unico obiettivo il fare buona informazione e strapparvi un pensiero e -potendo- una risata. Non ho mai subito pressioni, non nutro nessun astio nei confronti di nessuna scelta, ed ho sempre lavorato in piena liberta’ confezionando servizi che pizzicavano davvero tutti: Gasparri, Renzi, Vendola, il M5S, Salvini, Ignazio Marino, il leghista Buonanno, i nostalgici che amano fare il saluto romano, il comunista Varoufakis, le feroci correnti del PD, Nardella, i sottosegretari sulle loro auto blu, e tutti quelli su cui mi e’ parso giusto raccontare una storia.
Un abbraccio a tutti e grazie dell’attenzione che mi prestate.
Facciamo chiarezza:Cari amici, sono in Francia e per uno strano scherzo del destino il mio iPhone 6 praticamente nuovo…
Posted by Dino Giarrusso on Mercoledì 25 novembre 2015
In attesa di conoscere la versione ufficiale di Mediaset e di Davide Parenti, autore responsabile de Le Iene, ricordiamo che proprio oggi è arrivata la notizia dell’archiviazione da parte della Corte dei Conti della Toscana dell’ inchiesta sugli scontrini di Renzi sindaco (2009-2014). Stessa sorte toccata a inizio a novembre per quella riguardante Renzi presidente della Provincia (2004-2009).