Le Iene, il gusto di osservare e raccontare la realtà
La sintesi del debutto della nuova edizione di Le Iene è questa: i suoi 25 anni il programma di Davide Parenti li porta bene. La recensione.
Le Iene sono Le Iene per i servizi che fanno, non per i conduttori che hanno. Considerazione forse banale, ma che è utile ripetere per poter commentare il debutto di questa nuova edizione, che ritrova alla guida del programma la coppia che si è venuta creare nella scorsa primavera, Belen Rodriguez e Teo Mammucari. Una coppia che già nel corso della scorsa edizione si è dimostrata ben assortita e in grado di creare con il passare delle puntate un buon feeling, premiato anche dagli ascolti.
Quest’anno quindi si è ripartiti da una certezza, a differenza della passata stagione in cui si tornò in onda con l’esperimento della conduttrice diversa ogni settimana al fianco di Nicola Savino. Un punto a favore del programma, che parte così già da una buona base di partenza, che viene arricchita dal core business di Le Iene, ovvero i servizi che vengono realizzati.
Più di quelli con tematiche politiche (il caso mascherine nella Regione Lazio e la non candidatura di Fabrizio Pignalberi), i migliori servizi realizzati dal programma di Davide Parenti sono come sempre quelli che cercano di fotografare tramite delle storie la realtà che ci circonda, in tutta la sua contemporaneità. Per questo una menzione particolare in questa prima puntata va ai servizi di Roberta Rei (maternità surrogata) e Veronica Ruggeri (la storia di Carlotta/Nicole, una ragazza che viveva di menzogne).
Non mancano poi i servizi cifra di Le Iene, come quello che in apertura di puntata, in favore dei movimenti di protesta in Iran, lancia la campagna e l’hashtag #IeneDonneVitaLibertà o come quelli realizzati da Stefano Corti e Alessandro Onnis, rispettivamente sulle reazioni dei leader politici alle dichiarazioni di Laura Pausini su Bella Ciao, con tanto di esecuzione canora da parte di alcuni di loro, e sulle possibilità economiche che stanno dietro a chi possiede grandi navi.
Apprezzabile la scelta di far ricordare dal collega e amico Max Cavallari Bruno Arena dei Fichi d’India, mentre non pare ancora del tutto a fuoco Belen Rodriguez nei panni di inviata. In occasione del suo primo servizio la showgirl non ha indossato il classico completo da Iena e si è cimentata con un servizio piuttosto morbido per contenuti e forma, con una tematica però positivamente vicina al suo mondo.
Sarà invece probabilmente da rivedere la disposizione del pubblico in studio, che è tornato ma in piedi, dovendosi muovere di volta in volta per stare dietro ai vari spostamenti dallo stage principale a quello secondario. L’effetto in apertura di puntata è stato veramente caotico e anche la scelta di cercare costantemente inquadrature che facessero risaltare la presenza del pubblico ha acuito la sensazione di caos, che è poi venuta meno parzialmente nel corso della puntata, lasciando comunque la sensazione che la disposizione attualmente pensata non sia del tutto funzionale alle necessità del programma, che ha ritrovato anche gli interventi comici di Max Angioni ed Eleazaro Rossi, a cui in questa prima puntata si sono aggiunti quelli di Saverio Raimondo, in promozione con il suo nuovo libro.
Le Iene dunque si è riproposto con una formula consolidata nella lunga lenzuolata di quasi quattro ore, che il programma riesce a reggere grazie alla grande quantità di servizi realizzati e in futuro probabilmente grazie anche a qualche materiale di archivio, come già avvenuto in questa prima puntata con la riproposizione di un’intervista realizzata a Wanna Marchi nel 2004. I suoi 25 anni il programma di Davide Parenti li porta ancora bene.