Le cose che amo di te: che bello rivedere Jennie Garth (un po’ Kelly un po’ Lorelai)
E’ un peccato che la sit-com “Le cose che amo di te” (“What I like about you”) non abbia in Italia il successo che si merita, o almeno una collocazione che le permetta di essere più seguita. Sarà il contenuto -l’amore, che sia fraterno o della serie “per sempre”-, saranno i personaggi, sarà il target
E’ un peccato che la sit-com “Le cose che amo di te” (“What I like about you”) non abbia in Italia il successo che si merita, o almeno una collocazione che le permetta di essere più seguita. Sarà il contenuto -l’amore, che sia fraterno o della serie “per sempre”-, saranno i personaggi, sarà il target prevalentemente adolescenziale che ha portato Raidue ad inserire, ancora una volta, i nuovi episodi della quarta ed ultima stagione il sabato pomeriggio, alle 17:15.
Ed è anche un peccato che, dopo la fusione tra The Wb (che mandava in onda lo show) ed Upn in The Cw, ne sia stata decisa la sospensione, proprio quando, nonostante una partenza non proprio delle migliori, la sit-com aveva trovato un suo ritmo ed un suo pubblico, che col tempo si era affezionato agli sketch delle belle e brave sorelle Valerie ed Holly: la media si era assestata intorno ai due milioni di affezionati, un buon numero per The Wb.
Certo, la mano dello sceneggiatore di “Friends” Wil Calhoun, che ha creato questa serie, non è stata tanto decisa quanto la sua precedente sit-com, però l’idea di proporre una nuova coppia tutta al femminile ed il loro mondo funziona: come dire, di non solo Lorelai e Rory si può vivere.
Così, tra un tira e molla della sorella minore Holly (Amanda Bynes, “Hairspray”) ed il suo ragazzo Vince (Nick Zano) e le canoniche gag che coinvolgono gli amici delle due protagoniste Lauren (Leslie Grossman), Gary (Wesley Jonathan) e Tina (Alison Munn), fa soprattutto piacere rivedere sul piccolo schermo l’amata-odiata Kelly Taylor di “Beverly Hills”, alias Jennie Garth, nel ruolo della nevrotica sorella maggiore Valerie.
Ben consapevoli del personaggio precedentemente interpretato dalla Garth, è bastato un attimo perché gli sceneggiatori prendessero al volo l’occasione per creare l’effetto nostalgia, invitando in alcune puntate delle diverse stagioni i ragazzi che dieci anni fa orbitavano attorno alla bella Kelly: Ian Ziering (prima stagione), Jason Priestley (terza) e Luke Perry (per tre episodi nella terza stagione).
Per il resto, nulla di nuovo sul fronte televisivo: la sit-com rispetta ritmi, tempi ed in certi tratti può rivelarsi prevedibile, ma non siamo di fronte ad un manifesto di rivoluzione del genere. Piuttosto, viene centrato l’obbiettivo di conquistare il pubblico più giovane, sia le fanciulle, coi fustoni e le turbe sentimentali presenti in ogni episodio, sia i maschietti, grazie alla bella presenza delle due attrici protagoniste.
Un prodotto sicuramente popolare, leggero, ben adatto al periodo ed alla giornata in cui in Italia viene proposta, ma che, a parere nostro, avrebbe potuto rendere anche in una collocazione diversa, come quella del preserale -magari riproponendo le stagioni passate- o in autunno.
Di sicuro, la serie verrà replicata, anche se temiamo che la collocazione non possa che peggiorare: per ora, accontentiamoci di farci due risate al sabato, in attesa del ritorno di Jennie in tv per “90210”.