E alla terza puntata arrivò lo scorporo. Anche L’Aria di domenica ha ceduto alla tentazione di strizzare un occhio all’Auditel, dividendo il contenitore del weekend in due parti. Il primo segmento del talk condotto da Myrta Merlino è partito alle 14.14 per prolungarsi fino alle 15.30. Poi ecco la novità, al rientro, dopo sei minuti di pubblicità abilmente ‘scaricata’ dal conteggio. Si è quindi tornati in onda attorno alle 15.40 per arrivare all’epilogo delle 16.20.
L’escamotage è arrivato in seguito all’1,8% registrato la settimana scorsa, successivo a quel promettente 3% ottenuto all’esordio in una domenica senza Serie A. Risultato del trucco? 2,2% nel primo blocco e 1,5 nel secondo.
Da evidenziare pure il continuo cambio di orario di chiusura. Fissato in origine alle 16, questa scadenza è stata rispettata solo il 22 novembre. Alla prima puntata, infatti, si sforò fino alle 16.35, mentre ieri ci si è ‘accontentati’ delle 16.20.
Restando in casa La7, in prima serata va segnalato il curioso spostamento in avanti della ‘Prima Pagina’ di Non è l’Arena. Se fino a qualche tempo fa terminava attorno alle 22.15, domenica 29 novembre la lancetta dell’orologio – in perfetto stile Maestro Canello di Fantozzi – è stata spostata alle 22.45.
Banali dettagli – forse addirittura impercettibili – per i semplici spettatori, ma strategie fondamentali per gli addetti ai lavori che guardano alla notte come occasione ghiotta per alzare lo share. In questo modo, oltretutto, la spartizione finisce con l’assomigliare a quella di Che tempo che fa, che poco prima delle 23 da il via al ‘tavolo’ su Rai 3. Senza dimenticare il posticipo di campionato che, così facendo, ha evitato per intero la sovrapposizione con la seconda parte della trasmissione.