“Chi se ne frega del cenone di Natale”. Claudio Amendola si sfoga a L’Aria di Domenica. Ospite fisso di Myrta Merlino nei blocchi di programma che non si sovrappongono alle partite della Roma, l’attore si trasforma in una sorta di ‘Grinch’ (qui il video), respingendo con decisione tutte le domande riguardanti le limitazioni imposte dal Dpcm nei giorni di festa.
Collegato assieme ad Amendola c’è Ilaria Capua. La padrona di casa gli chiede se abbia curiosità e domande da porre alla virologa, ma viene gelata: “No, mi deprime dover vedere personalità del genere spiegare cose ovvie. Non ne posso più, state a casa, è una volta. Abitate in quattro? Fate il Natale in quattro. Basta, ma che è ‘sta roba? […] Doversi cospargere il capo di cenere perché quest’anno non mangeremo i tortellini in brodo tutti insieme. Sti cavoli. Mi sembra stupido parlarne anche noi”.
La Merlino si sente chiamata in causa e ribatte: “Mi stai riprendendo?”. I sorrisi nascondono un certo imbarazzo, tuttavia Amendola non indietreggia:
“Non ne posso più. Rimprovero l’Italia intera. Non si parla d’altro, non ne posso più. State a casa, non uscite. Dio vi accoglierà anche se pregate nello sgabuzzino di casa”.
Di certo, non si può dire che Amendola non sia coerente. Già a metà novembre, sempre nel talk della Merlino, auspicò una chiusura generalizzata per le festività: “Non vivo il Natale con trasporto, farei un lockdown generale dal 20 dicembre al 6 gennaio”. Una linea non troppo lontana da quella contenuta nel decreto firmato il 3 dicembre che vieta lo spostamento tra regioni dal 21 dicembre all’Epifania e quello tra i comuni a Natale, Santo Stefano e a Capodanno.
Durissimo anche il giudizio nei confronti di chi aggira i divieti: “Sono favorevole alla denuncia per reato penale per procurata epidemia. Sono stufo dell’atteggiamento dei miei concittadini. Sono stufo”.