Il valore degli applausi nei talk show. A L’Aria che tira il pubblico è sempre lo stesso
A L’Aria che tira il pubblico posto alle spalle di Myrta Merlino è quasi sempre lo stesso. Il suo compito è quello di applaudire, sempre e chiunque, senza distinzioni
Quanto conta l’applauso ad un politico? Quanto vale l’ovazione per una tesi esposta all’interno di un talk show? Lecito domandarselo, soprattutto quando ci si trova di fronte a programmi in cui le mani si battono di continuo.
Un tempo c’erano le fazioni, le cosiddette ‘arene’ dove si aveva paura ad andare. A volte, come antidoto, si ingaggiava la claque, che il più delle volte veniva posizionata dietro al soggetto che doveva beneficiarne.
Robe di un’epoca fa. Sì perché oggi il servizio è già offerto dalla trasmissione stessa. L’applauso non è più sinonimo di tifo, è piuttosto un condimento, un anello tra momenti distinti, è la degna chiusura di un discorso che non può essere accompagnato dal silenzio. L’applauso ‘comandato’ è però soprattutto un calmante per i politici, che si sentono protetti e garantiti.
Ma chi sono gli applauditori? Prendiamo L’Aria che tira, contenitore mattutino di La7. Scrutando i volti si scopre che molte presenze sono ricorrenti. Attenzione, non si tratta di una platea parlante, aspetto che ne giustificherebbe la loro prolungata permanenza (vedi Uomini e Donne o Forum), bensì di persone “senza voce” che di tanto in tanto rifanno capolino, magari nascoste, collocate in seconda fila o dietro alla padrona di casa.
Il pubblico è infatti posto alle spalle di Myrta Merlino e per questo motivo risulta perennemente inquadrato. Sguardi fissi, inespressivi, nessuno che scuota mai la testa o che esprima dissenso.
Lo spettatore più affezionato riconosce quindi il ragazzotto con la barbetta (che una volta venne immortalato anche dalle telecamere di Piazzapulita), il giovane col capello a spazzola, la signora bionda che spesso ‘imita’ la capigliatura della Merlino.
Tutto normale, a patto che l’applauso non diventi termometro del clima politico. E’ semplicemente sottofondo. Rassegniamoci.