Qual è il colmo per una rete che ha deciso di seguire la crisi politica senza sosta? Semplice: andare in pubblicità proprio mentre si concretizza la scena più attesa. A pagarne le conseguenze è stata La7 che, da lunedì pomeriggio, è sintonizzata quasi ininterrottamente col Quirinale, dopo che le agenzie hanno annunciato l’intenzione di Giuseppe Conte di recarsi al Colle.
Ecco allora una MaratonaMentana straordinaria senza ‘ciccia’, avendo Conte rinviato l’incontro con Mattarella al mattino seguente e una programmazione speciale varata a partire dalle 8 di martedì che ha visto Andrea Pancani, Myrta Merlino, il tg delle 13.30 e Tiziana Panella passarsi il testimone.
Al di là delle chiacchiere e degli aggiornamenti, a rimanere fondamentali sono le immagini televisive, soprattutto se simboliche. E l’ingresso dell’auto di Conte al Quirinale lo era.
L’appuntamento era fissato per mezzogiorno, ma alle 11.55 L’Aria che tira ha deciso di lanciare gli spot. Un rischio, per stessa ammissione di Myrta Merlino: “Corriamo in break, mai mi vorrei perdere l’arrivo di Conte al Quirinale”.
La conduttrice forse pensava ad un ennesimo ritardo da parte del premier, il risultato è stato invece quello di una beffa cocente. Al rientro, infatti, l’auto aveva già varcato i cancelli. Comprensibile il disappunto della Merlino, tornata in diretta con le braccia spalancate, in segno di resa: “Ho visto adesso la coda della macchina di Conte. Non ve l’ho potuta far vedere, è un dolore immane, vi assicuro che l’ho vista entrare”. Ironia, sì, ma anche una palpabile irritazione di chi è andato a Roma senza vedere il Papa. “Abbiamo aspettato molto. È da ieri pomeriggio che la stiamo attendendo. Le voci si sono rincorse a partire dalle 4 di pomeriggio. Adesso questa cosa sta succedendo”.
Se i blocchi pubblicitari rappresentano spesso un obbligo, accade di frequente che questi vengano anticipati o posticipati in un secondo momento. Una pratica a più riprese adottata da Enrico Mentana, che probabilmente mai avrebbe accettato di lasciarsi scappare la sequenza live dell’evento del giorno.
La Merlino può comunque consolarsi con alcuni precedenti celebri e ben più scottanti. Nel 2005 Bruno Vespa, da ore in onda per raccontare le ultime ore di Giovanni Paolo II, andò ‘a nero’ proprio quando la Santa Sede annunciò la morte del Pontefice. Perché la cronaca non aspetta la fine della pubblicità.